Alla scoperta del Cedro di Calabria DOP
Vieni a scoprire l'Oro Verde di Calabria in un viaggio tra cultura ebraica, fragranze e sapori nella Riviera dei Cedri
Enogastronomia
Museo del Cedro, Santa Maria del Cedro - Ilaria Cinelli
Tra le eccellenze dell'agroalimentare calabrese, il Cedro di Calabria DOP rappresenta un frutto unico, espressione di una costiera profumata, baciata dai tramonti, che prende il nome proprio da questo agrume autoctono: la Riviera dei Cedri.
Le origini del Cedro di Calabria, nella sua varietà "Cedro Liscio di Diamante", sono molto antiche: un frutto raro e rinomato, che per le sue caratteristiche è al centro di un particolare rito ebraico.
Scopriamo insieme tutti i segreti del Cedro di Calabria, i suoi utilizzi, il significato rituale e lo splendido territorio di provenienza, in provincia di Cosenza.
Il cedro, l'Oro Verde di Calabria
Detto anche "Oro Verde" per il suo aspetto e la preziosità, il Cedro di Calabria è uno degli agrumi a marchio DOP più identitari della regione.
La Dichiarazione di Origine Protetta "Cedro di Santa Maria del Cedro" richiama esplicitamente il territorio di produzione, che a partire dal Comune di Santa Maria del Cedro si estende lungo la costa dell'Alto Tirreno cosentino, non a caso denominata Riviera dei Cedri.
Cos'ha di speciale il Cedro di Calabria? Lo si distingue per la forma ovale, la buccia liscia di colore verde intenso e il sapore acidulo, che non lo rende commestibile al naturale ma solo dopo le lavorazioni dolciarie che lo trasformano in deliziosi canditi, confetture, caramelle, sciroppi (come l'intramontabile cedrata) e liquori. La sua essenza si impiega anche nell'industria cosmetica.
Il luogo migliore per scoprire le caratteristiche del Cedro di Calabria, la filiera di produzione e lavorazione, nonché la storia e il suo particolare legame con la cultura ebraica, è il Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro.
Un percorso espositivo che lega memoria e contemporaneità, attraverso pannelli didattici e postazioni multimediali collegati a una piattaforma GIS. Il museo include anche un Percorso Artistico, dislocato nel centro storico del paese, e un Percorso Archeologico, che conduce direttamente al Parco Archeologico di Laos, antica colonia della Magna Grecia.
Il cedro e la cultura ebraica
Come dicevamo, la coltivazione del Cedro di Calabria affonda le sue radici nell'antichità (III-II secolo a.C.) quando, secondo alcuni studiosi, raggiunse le coste tirreniche della Riviera dei Cedri insieme alle prime comunità ebraiche che lo impiantarono.
Il legame tra Cedro di Calabria, ebrei e riti di origine semitica confluisce nella tradizionale cerimonia del Sukkot ("Festa delle Capanne") di metà ottobre, in occasione della quale i capi rabbini di tutto il mondo raggiungono Santa Maria del Cedro per raccogliere il prezioso Perì ‘etz hadar (la varietà esatta di cedro citata dalla Bibbia) e utilizzarlo per la costruzione delle capanne che rievocano l'attraversamento del deserto.
Tour della Riviera dei Cedri
Oltre che per il pregiato agrume da cui trae il nome, il Parco Marino Regionale "Riviera dei Cedri" è rinomato per le sue spiagge, i fondali ricchi di flora e fauna e la possibilità di raggiungere in barca a vela le uniche due isolette calabresi: l'Isola Dino (Comune di Praia a Mare) e l'isola di Cirella (Comune di Diamante).
La Riviera dei Cedri è anche uno dei posti più belli in Calabria dove ammirare romantici tramonti sorseggiando un aperitivo in spiaggia.
Il tour perfetto della costiera? Ecco le tappe consigliate, oltre a Santa Maria del Cedro:
- Praia a Mare, con l'escursione in barca all'Isola di Dino e la possibilità di praticare parapendio;
- San Nicola Arcella, con la visita alla Spiaggia dell'Arcomagno e Torre Crawford;
- Scalea, il suo centro storico e Torre Talao;
- Diamante, "Città dei Murale e del Peperoncino";
- Belvedere Marittimo, il "Borgo degli Innamorati" col Castello Aragonese e il Convento dei Cappuccini.
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