Viaggio a Spilinga, la città della 'Nduja
Gita golosa alla scoperta della 'nduja calabrese

Enogastronomia
Regione Calabria
La fama della Calabria "terra piccante" ha ormai conquistato tutto il mondo!
Merito anche della ‘Nduja di Spilinga, l’insaccato più celebre e amato della regione, partendo proprio da Spilinga, piccolo centro in provincia di Vibo Valentia affacciato sulla Costa degli Dei.
Non solo la 'nduja calabrese si trova ormai nei leggendari Hard Rock Cafe di Roma, Firenze e Venezia, declinata in appositi "menu chilly”, ma viene proposta come ingrediente audace persino nei cocktails, come l’Apple Chilli Martini.
Vuoi assaggiarla anche tu? Seguici in un viaggio piccante alla scoperta della ‘Nduja di Spilinga, dalle origini alla lavorazione, passando per le ricette tradizionali e una visita al territorio di provenienza.
'Nduja di Spilinga
Che origini ha la 'Nduja di Spilinga, l'insaccato più famoso della Calabria?
Partiamo dal nome: la parola 'nduja sembra derivare dal termine latino "indùcere", ovvero “insaccare”, con riferimento all'atto di riempire di carne e altri ingredienti il budello del maiale, così come si fa per tutti i salumi calabresi DOP.
Nata storicamente come piatto povero, al fine di utilizzare gli scarti del maiale e le sue parti più grasse, la 'nduja calabrese viene preparata con l’aggiunta di peperoncino piccante calabrese, insaccata in un budello cieco (orba) e affumicata.

Il modo migliore per gustare la 'Nduja di Spilinga consiste nel riscaldarla leggermente (anche negli appositi "scalda 'nduja") e spalmarla su una fetta di pane leggermente abbrustolito, accompagnandola con un buon calice di rosso tra i vini calabresi DOC e IGT.
Tuttavia, le caratteristiche di versatilità e la proprietà di conservarsi a lungo senza alcun additivo, grazie proprio all’abbondanza di peperoncino, rendono la ‘nduja di Calabria perfetta come ingrediente di molte ricette: un goloso soffritto da utilizzare come base di un ragù o un sugo di pomodoro semplice con aglio; per guarnire la pizza, per accompagnare i taglieri da aperitivo, abbinata ai deliziosi formaggi calabresi DOP (stagionati e semi-stagionati), nelle frittate e persino nei dessert.
Cosa vedere a Spilinga e dintorni
La piccola capitale della 'nduja calabrese è Spilinga, paesino del vibonese che suggeriamo di visitare in estate, per l'esattezza l'8 agosto, quando si tiene proprio l'attesissima "Sagra della ‘Nduja di Spilinga".
Il piccolo centro abitato si visita in poco tempo, passando per alcuni luoghi simbolo: dalla seicentesca Chiesa di San Giovanni Battista alla Chiesa di Carciadi, che fa capolino dal punto più alto del paese.
Poco fuori dall'abitato si incontrano luoghi molto suggestivi, come una serie di edifici di culto incastonati nella roccia e circondati dalla verde Vallata Ruffa, la fiumara che sfocia tra le falesie di Capo Vaticano, vicina località balneare da visitare assolutamente.

Tra i luoghi sacri spicca il Santuario della Madonna della Fontana (o delle Fonti), ricavato in un'antica grotta eremitica, dove, secondo la leggenda, la Madonna si manifestò per indicare la costruzione del luogo di culto.
Diverse altre grotte eremitiche punteggiano la valle, come la Grotta di San Leo, che conserva al suo interno frammenti di affreschi datati al XVI secolo.
Gli amanti del trekking troveranno molto interessante la passeggiata lungo il corso della fiumara, che ospita una ricca varietà di fauna e flora (con una rara felce tropicale, la Woodwardia radicans), i resti ben conservati dei mulini che, fino agli anni '50 del Novecento costituivano ancora una voce importante per l'economia locale, e un acquedotto rurale di epoca murattiana.
I camminatori più esperti possono cogliere l'occasione di una gita a Spilinga per avventurarsi lungo i sentieri del Monte Poro, la montagna vibonese che protegge le spalle alla panoramica Costa degli Dei, dove si produce l'omonimo pecorino DOP.
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