Street Food in Calabria: i cibi tipici da provare
Un’esperienza di gusto tra tradizione e innovazione
© Morzello - Regione Calabria
Enogastronomia
© Morzello - Regione Calabria
Enogastronomia
Se c’è una cosa che non dimenticheremo dei nostri viaggi è certamente il sapore dei cibi tipici.
Quel gusto indefinibile, quella ricetta impossibile da replicare a casa, perché l’unicità sta nell’averla conosciuta lì, tra i profumi e i colori della sua terra. Panini, cuoppi e polpette serviti al volo, bollenti, avvolti nella carta oleata e pronti da mangiare senza regole, bandito il bon ton.
Premessa: questo giro tra griglie e padelle roventi del migliore street food calabrese, è sconsigliato a chi non è pronto a esagerare. E a ungersi.
Potreste non riuscire a pronunciarne il nome, ma sarà difficile scordarne il gusto. Il morzello è un piatto tipico catanzarese a base di carne di vitello. Che detta così, non rende però la sontuosità di ciò che vi verrà consegnato, caldissimo, tra le mani.
All’interno di una mobidissima pitta (il pane di origine araba a forma di ciambella) troverà spazio il celebre “quinto quarto”, un misto di trippa e frattaglie colorate dal pomodoro e amalgamate tra loro con peperoncino piccante, alloro e origano dopo una lenta e accurata cottura.
Lo riconosci da lontano l’odore della salsiccia grigliata. Le sere di festa in Calabria hanno quel profumo, tra sagre, concerti e manifestazioni in piazza con il corollario di food truck e griglie fumanti piazzate ovunque per titillare le papille olfattive dei turisti, a tutte le ore.
Di cosa hai voglia stasera? Certamente di un paninu cu satizzu, ovvero una ciabatta di pane croccante tagliata in due e farcita con salsiccia arrostita sulla brace e un “contorno” a scelta, di rape o di cipolla, per esempio.
Prima di esprimere qualsiasi giudizio al riguardo, assaggia. Solo così potrai comprendere perché chiunque venga in Calabria apprezzi questo piatto che è anche storia e cultura di un territorio, parte del rito comunitario della “quadara”, ovvero il processo di cottura del maiale di cui – recita il detto popolare – “non si butta via niente”.
Nel grande calderone di rame vengono inserite in successione e rispettando i tempi di cottura di ognuna, le parti meno nobili del “porco” (da queste parti è più frequente sentirlo chiamare così) e cotte nel loro grasso per ore e ore. Non resta che assaggiare e se il piatto manca, saranno buonissime adagiate su una generosa fetta di pane fragrante.
Come antipasto, a pranzo, a merenda, con l’aperitivo. È sempre il momento giusto per una polpetta e in Calabria tradizione vuole (anzi pretende!) che sia rigorosamente fritta. Ovunque sarai, lasciati guidare dal profumo e non potrai più fare a meno di questo finger food nutriente ed economico che ti verrà proposto per strada, nelle rosticcerie e in qualsiasi altro locale.
L’impasto è quello che si tramanda da generazioni: macinato di manzo o misto (manzo e maiale), mollica di pane casereccio, uova, formaggio grattugiato, prezzemolo, sale e pepe. Per la forma ci sono diverse scuole di pensiero: sferiche, lunghe, schiacciate al centro. Si mangiano calde, bollenti, appena uscite dalla padella, panatura croccante e cuore morbido. Unica controindicazione: una tira l’altra.
Un pasto veloce, economico e straordinariamente buono. Uno scrigno di specialità pescate freschissime: l’accessorio perfetto per la tua passeggiata vista mare è il cuoppo di pesce fritto.
Da Diamante a Tropea, da Corigliano-Rossano a Soverato, sono tantissimi i locali che offrono questa frittura croccante da portare via o da consumare fugacemente al tavolo. Ogni pezzo da infilzare con lo steccone ha il sapore dell’estate e del pesce fresco e si accompagna bene con un calice di vino bianco, rigorosamente ghiacciato.
È il più aristocratico dei panini, ed è per questo che molto spesso ci sarà da fare la fila per poterselo gustare. Il panino con pesce spada è lo street food reggino per eccellenza.
Se hai in programma di visitare Scilla e il poetico quartiere di Chianalea in cui le abitazioni sfiorano l’acqua del mare, non potrai non assaggiarlo, perché è un must della tradizione gastronomica e lo trovi ovunque, dai pub ai chioschi ai lidi sulla spiaggia.
Ogni locale personalizza la sua ricetta con qualche variazione sulla tradizione, aggiungendo alla semplice fetta di pescespada grigliato e condito con salmoriglio (sale, olio, aglio, prezzemolo, origano e limone), menta, capperi, aromi agli agrumi che esaltano il sapore del pesce e rendono irresistibile questo panino da addentare ancora caldo e scoprendo, morso dopo morso, tutto il sapore di una tradizione antichissima.
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