Tour delle torri costiere in Calabria
Da simboli di difesa a monumenti sul mare da non perdere, scopri le torri costiere in Calabria
© Regione Calabria
Arte e Cultura
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Terra di conquista, dominazioni e incroci tra culture diverse, la Calabria racconta ancora oggi una parte della propria storia attraverso la presenza delle caratteristiche torri di avvistamento.
Le torri costiere in Calabria, quasi sempre in comunicazione visiva tra loro e rispetto a eventuali castelli medievali, rappresentano il simbolo difensivo per eccellenza di un passato fatto di invasioni arabe e saracene, assalti pirateschi e scontri per la conquista delle marine.
Parte dello straordinario sistema difensivo ideato nel Cinquecento dagli ingegneri del Regno di Napoli, in particolare sotto Carlo V, le torri costiere in Calabria sono dislocate su entrambe le coste, tirrenica e ionica, in modo tale da avvistare in anticipo le navi nemiche e trasmettere nel più breve tempo possibile (solitamente 24 ore) il messaggio di allarme alla capitale del regno, oltre che alla popolazione locale, per darle il tempo di rifugiarsi nelle relative fortezze.
Le torri costiere in Calabria erano munite di cavalieri ("torri cavallare") incaricati di portare il messaggio al galoppo tra una struttura e l'altra, e spazi sommitali dove appiccare fuochi notturni o segnali di fumo diurni. Difficili da espugnare, molte torri costiere in Calabria mostrano ancora le caditoie da cui si faceva scivolare l'olio bollente sulla testa dei nemici e feritoie per il lancio delle frecce. Come distinguere le torri aragonesi da quelle angioine? Dalla forma: le prime sono a pianta circolare, le seconde quadrangolari.
Poche, purtroppo, conservano il secondo piano in alzato o elementi annessi (scale, ponti, ecc.), ma alcune sono state ristrutturate e rappresentano oggi tappe affascinanti di un tour tra le torri costiere in Calabria più accessibili e conservate.
Partiamo dalle torri costiere (Calabria tirrenica) meglio conservate lungo le riviere occidentali. Da nord a sud, in provincia di Cosenza incontriamo Torre Talao, simbolo architettonico di Scalea, risalente al XVI secolo e ottimo esempio di architettura militare aragonese. Costruita nel 1563 da Pedro Afán de Ribera d'Alcalà, viceré del Regno di Napoli, nel Novecento divenne sede di un'importante Scuola Pitagorica (Schola Italica).
Una storia particolare riguarda Torre Crawford a San Nicola Arcella, che pur essendo una delle torri costiere in Calabria di origine saracena, prende il nome dall'ultimo proprietario, Lord Francis Marion Crawford. Lo scrittore statunitense si innamorò di questa baia mentre esplorava l'Italia a bordo di una piccola barca, accompagnato dalla moglie e un marinaio, tanto da trasferirsi e ambientare qui gran parte dei suoi racconti.
Procedendo verso sud e il Tirreno catanzarese, a Lamezia Terme troviamo il Bastione di Malta. Tra le torri costiere in Calabria meglio conservate e visitabili, il cosiddetto Bastione si distingue per lo spessore dei muri che lo rende resistente agli attacchi con armi da fuoco. Opera del 1550 del viceré di Napoli Pedro da Toledo, l'edificio fu assegnato ai Cavalieri di Malta, da cui prende il nome.
Lungo la stessa linea di costa, tra Gizzeria Lido e Curinga, sorgono torri minori, di diversa forma.
Arrivati in provincia di Vibo Valentia, le torri costiere in Calabria proteggono la Costa degli Dei. Qui incontriamo i ruderi iconici della Rocchetta di Briatico, piccola torre a pianta pentagonale che è il simbolo della spiaggia. Costruita dai greci, ricostruita dai romani e rimaneggiata in epoca medievale, la Rocchetta (alias, Torre Sant'Irene) contrasta le incursioni saracene in epoca spagnola. Nelle sue vicinanze sono stati ritrovati resti preistorici e necropoli.
A poca distanza, nel Comune di Ricadi, sorge Torre Marrana, altro spettacolare punto di avvistamento sulla costa, oggi al centro della bellissima Area Archeologica di Torre Marrana.
Infine, le torri costiere in Calabria che sorgono lungo il tratto di Costa Viola, in provincia di Reggio Calabria, sono quasi tutte cilindriche (aragonesi): dalla Torre di Pietrenere, a Palmi, che sorge a protezione del pianoro dell'antica Taureana (oggi Parco Archeologico Nazionale dei Tauriani), a Torre Cavallo, nella frazione reggina di Cannitello, passando per la Torre di Capo Rocchi a Bagnara Calabra.
Passiamo alla torri costiere (Calabria ionica) sul versante opposto ma ancora in provincia di Reggio Calabria. La prima struttura di avvistamento che incontriamo, Torre Galea, si trova a Marina di Gioiosa Ionica ed è un vero e proprio fortilizio del XVI secolo.
Le torri costiere della Calabria ionica presentano spesso la struttura di piccoli castelli, come lo splendido esempio del Castello di San Fili a Stignano, oppure ne fanno parte in qualità di prolungamento difensivo (torri di Bova e Roccella Ionica).
Tra le torri costiere in Calabria meglio conservate e più antiche c'è sicuramente la Torre di Sant'Antonio, a Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro. Della tipologia "cavallara" (dotata di guardie a cavallo e stalla), questa torre è facilmente accessibile per una visita, poiché in prossimità della spiaggia. Non a caso, nell'800 è punto di riferimento per l'attracco delle imbarcazioni e viene inglobata in un complesso più ampio, di cui fanno parte la chiesetta di Porto Salvo e le antiche case dei pescatori. Oggi, Torre Sant'Antonio è sede di un residence e della rassegna estiva intitolata "Uno sguardo dalla Torre".
Proseguendo lungo la costa ionica catanzarese, ammiriamo la cosiddetta Torre di Carlo V, a Soverato e la Torre Cavallara di Catanzaro Lido (XVII secolo).
Tante le torri costiere in Calabria della provincia di Crotone, a partire da quelle dislocate nel territorio di Isola Capo Rizzuto, il cui specchio di mare è oggi un'importante Area Marina Protetta: Torre Nuova (restaurata), Torre Vecchia e Torre Ritani, solo per citarne alcune.
Torre Nao è certamente la più conosciuta a Crotone e oggi ospita al suo interno un piccolo Antiquarium archeologico. Anche nota come Torre di Capo Nao, questa struttura risale al XVI secolo e svetta in prossimità di Capo Colonna con affianco l'omonimo santuario dedicato alla Madonna. Fu ultimata da Fabrizio Pignatelli, in pietra arenaria, resistendo a numerosi attacchi saraceni. Nell'800 passò ai francesi, che la inserirono nel sistema doganale. Presenta un accesso a tre rampe con un piccolo ponte levatoio e conserva alcuni elementi originali, come le archibugiere e i piombatoi in cima.
Non è da meno Torre Melissa (o Torre Aragonese), fortilizio che dà il nome all'omonima frazione marina di Melissa, paese del vino Melissa DOC, sempre in provincia di Crotone. Si tratta di una struttura unica nel suo genere, poiché a pianta ottagonale, con un cortile interno e tre piani. Un dipinto del Settecento rivela che nei pressi della torre c'erano anche una torretta di avamposto, una chiesa e un deposito. Dopo la caduta degli aragonesi, la torre passò di proprietà a diverse famiglie locali fino a essere rilevata dal Comune, che vi ha allestito un piccolo Museo Civico.
Nelle vicinanze, sul territorio di Cirò Marina, sono visitabili anche Torre Vecchia e Torre Nuova, benché in stato di rudere.
Concludiamo il nostro tour delle torri costiere in Calabria nel tratto finale dell'Alto Ionio cosentino, dove incontriamo l'affascinante Torre Saracena di Villapiana, a pianta circolare del XVI secolo con una scalinata d'accesso e una merlatura in cima; la Torre di Albidona, nell'omonimo Comune (stessa epoca e struttura), oggi proprietà privata ma visitabile su richiesta, con all'interno arredi, scala a chiocciola e un'importante biblioteca con archivio storico; e il suggestivo rudere della Torre Spaccata di Amendolara.
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