Nel borgo di Fiumefreddo Bruzio, tra I Borghi più Belli d'Italia
Fiumefreddo Bruzio e Salvatore Fiume, il pittore che ha reso il borgo un'opera d'arte
© Regione Calabria
Arte e Cultura
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Benvenuti a Fiumefreddo Bruzio, uno de I Borghi più Belli d'Italia in provincia di Cosenza!
Vera e propria terrazza sul Mar Tirreno, Fiumefreddo Bruzio è uno dei più antichi centri abitati che si affacciano su questa costiera.
Il borgo di Fiumefreddo Bruzio, ottimamente conservato nella parte più antica, racconta ai visitatori la sua lunga e affascinante storia fatta di pesca, invasioni, tradizioni, ma soprattutto grandi incontri che hanno lasciato il segno, come quello con Salvatore Fiume, pittore siciliano che fece dei ruderi medievali del castello un capolavoro d'arte contemporanea.
Il borgo di Fiumefreddo Bruzio non poteva passare inosservato all'occhio attento di Salvatore Fiume, pittore siciliano originario di Comiso, nei pressi di Fiumefreddo di Sicilia, che rientrando da un viaggio lungo la Statale 18 fu letteralmente catturato dallo strano caso di omonimia (Fiumefreddo, Calabria), tanto da imboccare la deviazione che conduce al centro storico in collina.
Ad accoglierlo, un vero e proprio borgo medievale fortificato, che ancora conserva intatte le antiche mura e la cosiddetta Porta Merlata, dalla quale si accede al dedalo di vicoli che attraversa l'abitato. Piccolo gioiello di pietra, Fiumefreddo Bruzio è uno scrigno di chiese, palazzi gentilizi e soprattutto terrazze che abbracciano dall'alto l'intera costa tirrenica meridionale, dal Cilento alle Isole Eolie.
Non ci credete? Facciamo un giro insieme per il borgo di Fiumefreddo Bruzio e resterete a bocca aperta...
Partiamo dallo splendido Largo Torretta, che insieme a Largo Rupe e alla Piazzetta Santa Domenica, offre un belvedere paesaggistico degno di un dipinto. Inizialmente concepite a scopo di avvistamento e difesa dagli attacchi pirateschi, queste terrazze godono di una visuale sul mare a 360°.
Largo Torretta si distingue per la particolare presenza dei cosiddetti "distrattori", ovvero elementi architettonici posti sul parapetto il cui profilo, in lontananza, è facilmente scambiato per una sagoma umana, una sentinella appunto.
Su questa piazza affacciano il Palazzo del Municipio (ex Convento dei Minimi) e la Torretta con l'orologio da cui lo spazio prende il nome. Al centro, una delle sculture con le quali l'artista Salvatore Fiume ha voluto omaggiare il borgo di Fiumefreddo Bruzio: si tratta de La ragazza del surf, fontana monumentale che vuole essere un inno alla donna e al mare.
Proseguendo la passeggiata tra le vie di Fiumefreddo Bruzio visitiamo le tante chiese che impreziosiscono il borgo, dalla Chiesa Matrice di San Michele Arcangelo (1540), al cui interno si possono ammirare celebri tele di Francesco Solimena e Giuseppe Pascaletti, alle chiese dell'Addolorata e di Santa Chiara, antichissime, una più bella dell'altra.
Tra i palazzi che raccontano la storia gentilizia del borgo di Fiumefreddo Bruzio spiccano Palazzo Barone del Bianco, Palazzo Gaudiosi, Zupi e Pignatelli. Nella piazzetta nota come Largo Salvatore Fiume si trova proprio la casa dell'artista.
Veniamo, infine, al simbolo architettonico che rende inconfondibile il profilo di Fiumefreddo Bruzio, lo stesso che affascinò il pittore siciliano, di ritorno dalle sue vacanze sull'isola: i ruderi medievali del Castello Della Valle (o Palazzo Della Valle).
Risalente al 1054, la fortezza è opera di Roberto il Guiscardo e si trova nella parte alta del borgo di Fiumefreddo Bruzio. Un castello inespugnabile, almeno fino all'arrivo dell'esercito napoleonico, che lo rase al suolo a palle di cannone (le cui tracce sono tuttora visibili assieme ai resti delle due torri circolari cinquecentesche). Alcune sale conservano il pavimento e le finestre di tufo lavorato, mentre i sotterranei, oggetto di scavi archeologici, sono oggi adibiti a sale espositive e convegni.
Non solo arte e storia! A Fiumefreddo Bruzio, mare, natura e tradizioni accolgono i turisti che scelgono la frazione marina per le proprie vacanze estive: spiagge attrezzate per famiglie, un bel lungomare e la possibilità di praticare la pesca, una delle principali fonti economiche del borgo sin dall'antichità.
Fu proprio il Castello Della Valle a colpire l'immaginario di Salvatore Fiume, tanto da indurlo a realizzare tra i suoi ruderi un capolavoro dell'arte contemporanea.
Era l’estate del 1975 e l’artista si apprestava ad affrescarne le pareti col ciclo stupefacente di 13 scene noto come Stanza dell’Eden, che istoria i ruderi con la vicenda di una schiava calabrese imprigionata dai turchi. In occasione di un secondo viaggio a Fiumefreddo Bruzio, nel 1996, l'artista dipinge la sala con un nuovo ciclo, dal titolo La stanza dei desideri. Le nuove scene ritraggono anche il tenore Luciano Pavarotti e un autoritratto in compagnia della nuova moglie di Fiume, la bella Zaù, di origine africana.
Negli anni, Salvatore Fiume rende omaggio al borgo ospitale con diverse sculture e con un ennesimo e importante affresco, stavolta nella minuscola Chiesa di San Rocco (XVIII secolo). La scena sulla cupola rappresenta San Rocco che salva il popolo colpito dalla peste.
"Ho dipinto i miracoli di San Rocco dentro la cupola di una chiesetta dedicata a quel Santo nel piccolo paese della Calabria chiamato Fiumefreddo Bruzio. Nessuno mi ha chiesto, né ordinato quel lavoro. Io stesso ho pregato le autorità di lasciarmelo eseguire perché fin dal 1959 desideravo decorare una cupola come Goya aveva fatto a Madrid nella cappella di San Antonio de la Florida".
https://calabriastraordinaria.it/news/nel-borgo-di-fiumefreddo-bruzio-tra-i-borghi-piu-belli-ditalia