Palmi
Palmi e la leggenda dello Scoglio dell'Ulivo
Mare
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Incastonata come un gioiello tra le rocce del monte Sant'Elia, Palmi gode di un magnifico scenario naturale, circondata da mari e monti.
La cittadina è infatti distesa ai piedi del monte Sant'Elia, che permette al visitatore di spaziare con lo sguardo in un orizzonte delineato dai netti confini delle isole Eolie e della Sicilia, in uno spettacolo suggestivo.
L’ulivo vive sulla piccola isola adagiata di fornita e Palmi e con le sue radici si è incatenato al fondale marino di una misteriosa e segreta conca.
Da questa montagna, che con le sue terrazze e belvedere a strapiombo sul Tirreno è uno dei luoghi più suggestivi della Calabria, è possibile ammirare Stromboli e le isole; guardando, invece, verso nord si domina la verdeggiante Piana di Gioia Tauro, mentre guardando verso sud si apprezzano le infinite sfumature della Costa Viola, che termina con la Tonnara di Palmi in prossimità dell'emblematico Scoglio dell'Ulivo, un naturale spartiacque tra il paesaggio dei giardini di pietra e il paesaggio del bosco degli ulivi. Tutta la costa di Palmi, nella quale si trovano la Marina e la Baia della Tonnara, è arricchita da grotte marine e costiere, da spiagge e da scogli.
Antichissime sono le origini di Palmi, che affondano le radici nel mondo della Grecia antica. Il nome della città deriva dai numerosi alberi di palme che, unitamente a secolari ulivi, hanno qui trovato il loro habitat naturale. La zona era abitata fin dall’Età del bronzo e del ferro, ma la città sorse probabilmente nel X secolo, come rifugio dei profughi della vicina Taureana, distrutta dai Saraceni. Emozionanti sono le esplorazioni delle grotte neolitiche del grandioso insediamento rupestre monastico-bizantino di Tarditi, intorno alle quali aleggiano miti, leggende e racconti di tesori sepolti. La vicinanza con il mare ha favorito lo sviluppo di commercio, industrie e turismo, sempre più in crescita. Infatti, Palmi è oggi una delle principali mete turistiche della provincia di Reggio Calabria. Palmi è ricca di manifestazioni, prima tra tutte la Varia di Palmi, un evento religioso e popolare di straordinaria importanza, tale da essere promosso dall’Unesco a Patrimonio immateriale dell'Umanità nella categoria "Celebrazione delle grandi strutture processionali a spalla". Gli eventi della città di Palmi sono collocati in gran parte all'interno dell'Estate Palmese che inizia a metà luglio per concludersi ai primi di settembre comprendendo, tra gli altri, feste religiose, sagre, concerti musicali e teatrali, spettacoli pirotecnici e la Fiera di San Rocco.
Ogni cinque anni, l'ultima domenica di Agosto, si celebra a Palmi la festa in onore della Madonna della Lettera e l'affascinante processione della "Varia", una macchina votiva che viene portata dai fedeli per le vie del paese. La Varia di Palmi è una delle più importanti feste religiose della Calabria. L’evento viene annoverato dal 2013 tra i beni che rientrano nel Patrimonio orale e immateriale dell'umanità dell'Unesco. La Varia, importata dalla vicina Messina sin dal 1582, in origine era chiamata Bara o Vara. La struttura portante è quella di un grande carro dalla forma piramidale, costruito utilizzando principalmente materiale ligneo. È concepita coreograficamente in modo tale da rappresentare l’Assunzione di Maria in cielo. La presenza di figuranti viventi conferisce unicità alla rappresentazione religiosa e nel contempo contribuisce a creare quel clima di attesa e pathos che contraddistingue l’intera durata della “processione”. In cima alla struttura troviamo l’Animella, una bambina palmese che rappresenta la Madonna, figura carica di implicazioni religiose e antropologiche. La bambina siede in cima ad un’asta che rappresenta la parte culminante del carro ed è sospesa a 15 metri di altezza, mentre sorride e continua a benedire la folla cittadina, sopportando gli scossoni e le aritmie del percorso. A sostenerla la mano di Dio, l’uomo che seduto poco più in basso la tiene salda, rassicurandola sia simbolicamente che concretamente con la sua presenza. Il popolo partecipa e ricambia emotivamente, seguendo le sorti dell’animella con accorato afflato. Il carro è avvolto da una nuvola di carta argentata che maschera la struttura sottostante, sulla quale siedono altri bambini e bambine che rappresentano gli angeli del Paradiso, mentre ai piedi del carro si posizionano gli altri interpreti che rappresentano gli apostoli. Più in basso si trovano i portatori, posizionati a piedi nudi lungo le cinque travi fissate alla base della struttura (cippu) che sorregge l’intera impalcatura. Dal dialetto ’mbuttare, spingere, prendono il nome di ’mbuttaturi e sono coloro i quali hanno l’importantissimo compito della scasata. La struttura fu elaborata da un’artigiano palmese, Giuseppe Militano, che ebbe l’idea di costruire un carro meccanico per ripristinare la festa, sospesa alla fine dell’Ottocento in seguito ad alcuni incidenti. A quei tempi la struttura del carro era molto più leggera e si trasportava di peso, rendendo il tutto poco stabile. L’artigiano lavorò per anni a un progetto che potesse garantire la riproposizione della Varia senza rinunciare alla sicurezza, riuscendo a creare la Varia Meccanica, struttura che dopo più di un secolo protegge una tradizione secolare e appartenente alla “Rete delle macchine a spalla italiane”.
Lo Scoglio dell’Ulivo è l’emblema di Palmi, tanto da essere stato immortalato in un francobollo emesso nel 1987. Lo scoglio che ospita questa singolare pianta sorge a pochi metri dalla costa e in dialetto locale lo scoglio è conosciuto con il nome di Luvareddhra. La pianta è un naturale "unicum scultoreo", con giochi di vuoto e di pieno, di luci e di trasparenze, formati dal particolare intreccio dei suoi rami, dalle sue radici e dal medesimo tronco contorto e levigato dal tempo, impreziosito dalla materia plasmata dalla natura, incontrastata per secoli, fatta di vento, salsedine, sole e pioggia. Secondo la leggenda, in un tempo lontano, prima che una forza divina le incatenasse alle grotte del Mediterraneo, le Isole Eolie vagabondavano per il mare. Immediatamente dopo la creazione, grossi macigni incandescenti franarono giù dalle vette mentre il mare ribolliva e friggeva. Le Isole Eolie videro i primi ulivi e se ne innamorarono, tanto che si mossero fino alla costa di fronte Palmi desiderandone anche un solo ramo. Fu allora che un uccellino pietoso scelse la più piccola delle isole e vi lasciò cadere sopra un seme di ulivo. Oggi l’ulivo vive su questa piccola isola con le sue radici si è incatenato al fondale marino di una misteriosa e segreta conca. Le isole Eolie, continuano a cercare la piccola sorella perduta e ne piangono la triste sorte. La piccola isola, le vede. Si dispera, vorrebbe farsi vedere, chiamarle, ma non può. Le resta soltanto di muovere “la selvaggia chioma popolata di nidi e di uccelli dell’albero d’ulivo”.
La Spiaggia della Tonnara di Palmi, che si affaccia sul mar Tirreno, deve il suo nome ad un’antica tonnara, sorta ai primi del ‘900 per la pesca del pesce spada. Si tratta di una splendida spiaggia di sabbia bianca lunga quasi 2 chilometri, incastonata nell’omonima baia. La spiaggia presenta quello che resta il simbolo della Tonnara di Palmi, ovvero l’imponente Scoglio dell’ulivo, una roccia in mezzo al mare raggiungibile a nuoto, sulla quale si trova un albero di ulivo solitario. A nord restano le tracce di un’antica scogliera dominata alle spalle dal bastione montuoso del Sant’Elia, che sembra assumere la forma di un leone accovacciato. Il mare che bagna questa spiaggia è meraviglioso, turchese, limpido e trasparente e i ricchi fondali sono un richiamo irresistibile per sub ed appassionati di snorkeling. Nei dintorni si trovano tantissime grotte marine, tra cui la Grotta delle Sirene, la Grotta dell’Arcudace e la Grotta Perciata.
Palmi è rinomata per la frequentazione turistica ed amatissima dalle famiglie che scelgono questa incantevole spiaggia dalla sabbia fine. Anno dopo anno, la città registra un crescente sviluppo delle sue stazioni balneari, che offre lidi attrezzati con ristorati e bar ma anche spiaggia libera. La bellezza delle spiagge ha contribuito all’assegnazione, da parte di Legambiente, di 3 vele blu nel 2014, ponendo la città al terzo posto in tutta la Calabria. A nord della spiaggia è situato il piccolo porto di Palmi usato dai turisti ma sopratutto dai pescatori locali, che vendono il pesce pescato direttamente all’arrivo.
L'area dell'antica Tauriana è collocabile nel territorio in cui oggi ricade il comune di Palmi, morfologicamente identificabile con una serie di pianori coltivabili, costituiti da terrazzi marini d'età pleistocenica, suddivisi in diversi ordini fino a raggiungere i primi aspri contrafforti aspromontani. Strategica è l'ubicazione di questo territorio, praticamente all'imbocco dell'area dello stretto, già nota agli antichi greci e latini e temuta per la pericolosità del suo attraversamento a causa di venti e correnti incontrollabili. Tale posizione favorì il suo inserimento nei percorsi commerciali marittimi, tipici dell'area mediterranea. Storicamente quest'area segnava il limite nord della chora tirrenica della colonia calcidese di Rhegio, fondata nell'ultimo quarto dell'VIII secolo a. C. dalla città di Zancle, l'odierna Messina, per il controllo dello Stretto anche sul versante calabrese. Essa era contigua al centro coloniale di Metauros, fondato nel VII secolo a. C. nei pressi della foce del fiume omonimo, noto agli antichi per la pesca dei tonni. Il fiume, il cui bacino era caratterizzato da numerosi affluenti che raggiungevano il massiccio aspromontano, costituiva un importante via di navigazione grazie alla quale il collegamento con le zone interne era assicurato.
La gastronomia di Palmi affonda le sue radici nella tradizione mediterranea, e offre anche note speziate e agrodolci tipiche della cucina araba e spagnola. Come in molti centri marinari del reggino, ingrediente principe di molti piatti è il pesce spada, preparato in diversi modi: grigliato in salmoriglio, farcito, secondo la ricetta araba, con mollica, capperi, olive e pepe nero, talvolta anche con uvetta e pinoli, condito con le salse più diverse e saporite, a base di pomodori e capperi, o di aglio e peperoncino. Tra i primi piatti tipici vi sono la pasta china e la stroncatura, tipo di pasta di origine contadina che veniva fatta con i residui di lavorazione del grano, con la sarda.
Tra i dolci, squisiti sono i zippuli, le cuzzupe ed i panzarotti di ricotta.
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