Verbicaro

Il paese del vino Verbicaro DOC e dell'ospitalità

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Enogastronomia

Verbicaro - Giuseppe Ciottariello

Verbicaro, in provincia di Cosenza, è una sintesi perfetta della prossimità mare-montagna: il suo territorio, infatti, è parte sia del Parco Nazionale del Pollino che del Parco Marino Regionale "Riviera dei Cedri". Imperdibili per gli escursionisti sono i numerosi Sentieri CAI, immersi nella natura incontaminata del bosco e della valle del fiume Abatemarco, alla scoperta del Rifugio Canal’ u Suard e dei Geositi Cretacei (400-65 milioni di anni fa) in località Malipurtusi, Sgretola e Schiena dello Zigrino

Noto come il "Paese del Vino e dell'Ospitalità", Verbicaro è produttore di una delle eccellenze dell'agroalimentare calabrese: il vino Verbicaro DOC. Non solo "Città del Vino" in Calabria! Verbicaro è anche un'importante meta folkloristica e di devozione popolare, famosa per il suggestivo rito pasquale dei "Vattienti di Verbicaro", il tradizionale corteo di flagellanti.

Paese di origini medievali, secondo la leggenda Verbicaro accolse un gruppo di monaci basiliani che si stabilirono alle pendici dello sperone roccioso su cui sorge l'abitato, fondando il Monastero dei Tre Fanciulli ("Boni Enfantes"), dal quale sarebbe nato il toponimo locale "Bonifanti". Secondo un'altra ipotesi, l'antico toponimo potrebbe invece riferirsi ai "buoni fanti", ossia ai valorosi abitanti di Verbicaro che da bravi soldati seppero difendersi dagli attacchi saraceni. In ogni caso, il sito di Bonifanti testimonia la sua origine più antica conservando alcuni affreschi bizantini nella Chiesa di Santa Maria ad Nives (XI secolo). Da non perdere, nella piazza principale del paese, la visita alla Chiesa Madre dell'Assunta, di origine cinquecentesca e ricca di opere d'arte, inclusi due organi lignei e una collezione di oggetti a paramenti sacri presso la sagrestia.

Folklore e spiritualità si incontrano durante i riti della Settimana Santa, che a Verbicaro culminano con la suggestiva processione dei "Vattienti di Verbicaro": un rito che risale al 1751, quando, la notte tra il giovedì e il venerdì, uomini vestiti di rosso si percuotono le gambe con il “cardiddo”, un tappo di sughero con schegge di vetro, a simulare la Via Crucis e la Passione di Cristo. Altra tradizione particolare è la Fiaccolata dei Zigni, tronchi di legno portati a spalla in onore della patrona di Verbicaro, la Madonna delle Grazie, che si festeggia i primi di luglio.

Le feste sono l'occasione migliore per scoprire le tradizioni enogastronomiche di Verbicaro, che oltre a produrre il rinomato vino Verbicaro DOC, i cui segreti sono raccontati dal percorso dell'Ecomuseo del Vino e della Vita Contadina (nell'edificio dell'ex carcere), offre tanti prodotti e piatti tipici del territorio: su tutti, i panacièddhi (o panicèlli), realizzati con foglie di Cedro di Calabria DOP riempite con chicchi di Zibibbo passiti, aromatizzati con buccia di cedro. Durante le feste si trovano in esposizione anche alcuni manufatti dell'artigianato tradizionale di Verbicaro, come i rinomati cesti, frutto di un'arte antica e familiare.


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Ultimo aggiornamento: 5 mar 2025 14:14