Tortora

Tortora, l'antica Blanda tra passato e presente
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Bandiere Blu

27 dic 2023 15:25

Tortora è situata nell’incantevole Riviera dei Cedri, nell’Alto Tirreno cosentino. Si tratta di una delle più antiche città calabresi, con presenza umana risalente al Paleolitico, come dimostrato dai resti ritrovati in zona durante diverse campagne di scavi.

Il territorio di Tortora ha conservato importanti tracce delle varie civiltà e culture succedutesi in zona fin dal Paleolitico.

Gran parte del territorio di Tortora è incluso nel Parco Nazionale del Pollino. Alla fine del I secolo, sul colle Palecastro, venne fondata la colonia romana di Blanda Julia in onore di Gaio Giulio Cesare, il cui nucleo avrebbe successivamente dato vita a Tortora. A partire dal IX secolo, infatti, Blanda fu definitivamente abbandonata a causa delle continue incursioni Saracene e alcuni dei suoi abitanti si rifugiarono nell’entroterra, dove fondarono il piccolo borgo di Julitta posto su uno sperone roccioso, che in seguito assunse il nome di Tortora. 

L’etimologia del nome “Tortora” è evidentemente legata al termine latino “turtur”, riferito al volatile che in questo territorio ha trovato il suo habitat naturale per vivere e riprodursi. La tortora selvatica è raffigurata anche nello stemma comunale.

Centro storico

Il centro storico di Tortora ha tanto da offrire ai suoi visitatori: da piazza Pio XII si arriva nella via principale della città, via Garibaldi, dove si trova il Palazzo Feudale, con un torrione medievale. 
In piazza Dante si trova una delle tante chiese presenti sul territorio comunale, la Chiesa delle Anime del Purgatorio, che è anche la più antica della città. Nella parte più alta del borgo è situato il Convento Francescano, da cui si può godere di un panorama mozzafiato su tutta la valle sottostante. Si tratta di un complesso monumentale, costruito nel XVI secolo, che comprende anche la Chiesa dedicata alla S.S. Annunziata ed un chiostro. Si accede alla chiesa attraverso un portale rettangolare sormontato da una vela triangolare con all’interno un dipinto raffigurante l’Annunciazione; l'interno ha una sola navata con soffitto in legno, conserva una statua lignea di Sant’Antonio da Padova, il cui culto a Tortora è molto sentito, e diverse tele raffiguranti scene della Bibbia. Al lato destro del portale d'ingresso, sulla facciata principale, si apre un portale ad arco che dava accesso al vecchio chiostro di forma quadrata che ha mantenuto la sua struttura originaria. Nella zona più bassa del centro storico è ubicata la Chiesa Madre, costruita nel XIV secolo ed ampliata intorno al XVIII secolo. La facciata d'ingresso, in stile neoclassico, presenta tre portali rettangolari. Nella parte alta della facciata si aprono ai lati due nicchie che ospitano le statue di San Pietro e di San Paolo ed al centro un rosone con il mezzobusto del Sacro Cuore. Sul lato sinistro della facciata svetta, di poco più alto, il campanile cuspidato con orologio e campane. L'interno custodisce oggetti sacri in argento, diverse statue lignee, tra cui quella del patrono San Biagio, affreschi e tele di pregevole fattura, tra cui una tela attribuita alla scuola di Mattia Preti. Altri edifici religiosi da visitare sono la Chiesa dell’Annunziata, in piazza Monastero e la Cappella di Materdomini, in via Materdomini. In tutte le stradine del centro storico ci sono numerosi portali litici che ornano i palazzi.

Tortora Marina

La spiaggia di Tortora Marina è situata sulla fascia costiera chiamata Riviera dei Cedri, che si affaccia sul Golfo di Policastro fra due località balneari molto apprezzate a livello internazionale, come Maratea e Praia a Mare. L’arenile è stretto e lungo ed è composto da sabbia grossa mista a ghiaia e ciottoli. Il mare è cristallino e ha un colore particolare che va dal turchese al blu cobalto. 
Tortora Marina è frequentata sia da famiglie con bambini che da giovanissimi, tanto da essere insegnata del prestigioso riconoscimento Bandiera Verde attribuito alle spiagge italiane con maggiori comodità per i più piccoli. Con il boom turistico degli anni '80 sono nate numerose strutture ricettive e moderni complessi residenziali. Lungo la strada che porta in paese ci sono i resti di epoca romana del Mausoleo di Blanda Julia e sulle rive del fiume Toce è situata Torre Nava, una torre di avvistamento risalente all’epoca saracena.

Museo Archeologico di Blanda

Il territorio di Tortora, posto al confine tra Basilicata e Calabria, ha conservato importanti tracce delle varie civiltà e culture succedutesi in zona fin dal Paleolitico, come gli Enotri, i Greci, i Cartaginesi, i Lucani, i Romani e i Longobardi. Il Museo Archeologico di Blanda è una sorta di itinerario attraverso le varie epoche storiche che videro lo sviluppo di Blanda e dell’antico borgo medievale. Nel museo è possibile osservare in 3D i reperti mediante modelli virtuali, grazie ad un innovativo connubio tra archeologia e multimedialita che ne favorisce la fruizione. I reperti esposti coprono un arco di tempo che va dall’età del bronzo fino alla tarda epoca imperiale romana e provengono da una serie di campagne di scavo che avranno termine con la realizzazione del Parco Archeologico di Blanda. 
Il Museo archeologico di Blanda è situato nel Palazzo Casapesenna, nel centro storico di Tortora.

Gastronomia

Ancora oggi la cucina di Tortora riflette le tradizioni del passato, definita dalle consuetudini e dalle convinzioni popolari. La gastronomia locale ha fatto proprie le influenze delle colture degli Enotri ed offre piatti semplici e gustosi. Protagonista delle tavole tortoresi è la Zafarana, peperone rosso dolce dalla caratteristica forma di corno di capra, usato sia in polvere che intero in molte delle preparazioni gastronomiche classiche e perfino nei dolci. Svariati sono i tipi di pasta fatta in casa ancora oggi riproposti dagli agriturismi e dai ristoranti della zona, come gnocchi, "Fusiddi cu lu sùcu di créapa" (fusilli con sugo di capra), ravioli, lagane e ceci, rascatieddi. Per la lavorazione dei fusilli viene utilizzato “lu firriettu”, un ferro da calza o di un ombrello, sul quale viene fatta arrotolare la sfoglia per far si che assuma una forma arrotolata. Da provare le lagane, strisce di pasta allungata con il mattarello e tagliata in modo grossolano, condite con ceci ed una spolverata di zafarana.

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