Ricadi

Ricadi, le spiagge privilegiate dagli dei
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Mare

7 lug 2020 07:50

Adagiata alla base dell'altopiano del Monte Poro, incastonata tra il Golfo di Sant’Eufemia e quello di Gioia Tauro, Ricadi si estende fino alle rive del mare, dove bellissima e rinomata è la spiaggia di Capo Vaticano.

Ricca di reperti archeologici che ne testimoniano l'importanza storica, Ricadi presenta un litorale costiero che è un continuo alternarsi di scogliere a strapiombo, spiagge sabbiose, grotte e calette raggiungibili solo dal mare.

Greci, romani e cartaginesi, bizantini e arabi, fino ai normanni venuti dal nord, lasciarono numerose tracce del loro passaggio lungo le spiagge di Ricadi.

Prima del boom turistico, Ricadi era essenzialmente un piccolo villaggio di pescatori e solo in seguito, grazie alla purezza del suo mare e ai suggestivi paesaggi offerti dalla sua costa, ha attratto sempre un maggior numero di visitatori durante la stagione estiva. Numerose e variegate sono le spiagge di Ricadi. Oltre a quella di Capo Vaticano, che è la più centrale e più famosa del paese, da menzionare i fondali granitici di Formicoli, popolati di una fauna ricca e per questo molto frequentati dai sub; gli arenili candidi di Tono, Riaci e Grotticelle, in grado di regalare scenari romantici e rilassanti allo stesso tempo, perfetti per delle lunghe passeggiate al tramonto.

Proprio su queste sponde, nel corso dei secoli, si sono consumate avventure e battaglie tra popoli diversi, che hanno solcato questi mari e raggiunto queste rive seminando la loro cultura nel paesaggio mediterraneo. Greci, romani e cartaginesi, bizantini e arabi, fino ai normanni venuti dal nord, lasciarono numerose tracce del loro passaggio, come alcune delle torri costiere che facevano la guardia verso il mare aperto. Nella frazione di Lampazzone c’è un antico mulino ancora attivo che rappresenta un’interessante testimonianza storica, visto che sono pochi i mulini ancora in funzione dopo la seconda guerra mondiale. Il mulino di Lampazzone ha un tipico aspetto settecentesco e ancora oggi è in grado di macinare grano, granturco e orzo con le sue pesanti mole. Ricadi fu meta di poeti e scrittori, tra i quali Giuseppe Berto, che qui scrisse “Il male oscuro” e qui riposa per espressa volontà, nel cimitero di S. Nicolò.

Le spiagge

L'antico Taurianum Promontorium (oggi noto con il nome di Capo Vaticano) sembra un luogo incantato, dove dei e ninfe si incontrano per bagnarsi in acque limpide e poi banchettare tra le piccole insenature raccolte e sabbiose che si aprono lungo il litorale. Sull'incantevole specchio d'acqua, barche di pescatori ondeggiano, facendo bottino della ricchezza dei fondali che alberga nell'incontaminato mare di Calabria. La costa di Ricadi, frastagliata e irregolare, presenta numerosissime spiagge caratteristiche e uniche nella loro bellezza. La Baia di Riaci è una spiaggia lunga e ampia, molto sabbiosa. La caratteristica di questa spiaggia è legata alla presenza di uno scoglio, detto di Riaci o Scoglio Grande, unito alla terraferma da una lingua di sabbia e scogli. 
Difficilmente raggiungibile da terra per la presenza di strutture ricettive, Giardinello deve il suo nome ad un giardino che si trovava vicino alla spiaggia. La sua caratteristica è, anche in questo caso, la presenza di uno scoglio chiamato Ardito per la sua forma simile a quella di un fungo. A Massara, che deve il suo nome al fatto che a massara (massaia) abitava in una casetta attigua alla stessa, è raggiungibile  a piedi da altre spiagge e offre un arenile ampio e sabbioso. A stazioni è la famosa spiaggia di Scalea, situata esattamente sotto il paese di Santa Domenica e raggiungibile a piedi attraverso una lunga scalinata. Presenta una spiaggia molto stretta ma particolare per la presenza di numerosi scogli. Sita tra la spiaggia di Formicoli e quella di Scalea, la spiaggia Passu du Gabbaturcu deve il suo nome a un’antica leggenda. Infatti si racconta che, all’epoca delle incursioni saracene, un gruppo di pescatori locali ordì una trappola ad una nave turca che li inseguiva, facendola insabbiare e quindi “gabbandola”. Si raggiunge a piedi dalla spiaggia di Formicoli o da quella di Riaci. La spiaggia di Formicoli prende il nome da Forum Herculis, l’antico porto greco-romano di cui sott’acqua restano ancora le tracce. Si tratta di una spiaggia molto lunga e dalla sabbia finissima. Permette di fare lunghe passeggiate a piedi per ammirare le bellissime falesie di arenaria. La spiaggia di Torre Marino prende il nome dall’antica torre di guardia che vi sorgeva. Molto bella e sabbiosa, la caratteristica di questa spiaggia è la possibilità, durante la bassa marea, di camminare nell’acqua toccando con i piedi il fondo, pur essendo a largo. Praia i focu e Ficara sono raggiungibili via mare, o attraverso un sentiero naturale posto sotto il Belvedere, e sono le due spiagge sabbiose “nascoste” nelle scogliere del Capo. La Ficara, posta più a sud, deve il suo nome alla presenza di un vecchio albero di fichi sulla spiaggia. Praia i focu, che significa spiaggia di fuoco, deve il suo nome ai fuochi che venivano accesi come punto di riferimento per i pescatori. Grotticelle è una delle spiagge più conosciute e frequentate dell’intero titolare e dà il nome a tutta la baia. La spiaggia di Santa Maria è tra quelle più affollate durante i periodi estivi. Chiamata così in onore della Madonna, a cui è dedicata una piccola chiesa, sita sul lungomare, nella zona a sud della Baia presenta un gruppo di scogli detti della Galea, molto suggestivi e adatti agli amanti dell’esplorazione e dell’avventura, così chiamati perché, secondo la leggenda, un tempo su di essi venivano incatenati i galeotti.

Torre Marrana di Brivadi

Risalente al secolo XIV, Torre Marrana è quello che resta di un'antica torre di vedetta in pietra granitica e calcarea, di pianta circolare con sviluppo cilindrico, alta circa 10 metri e posta a due chilometri dalla costa, in posizione isolata su uno sperone roccioso presso l'abitato di Brivadi. La Torre riceveva i segnali della vicina Torre Ruffa e li trasmetteva alle altri torri disposte lungo la costa. 
Il Faro di Capo Vaticano è raggiungibile attraverso un sentiero panoramico a picco sulle insenature e le falesie a strapiombo che caratterizzano uno degli scorci più belli della Calabria. Costruito nel 1870, si tratta di una torre cilindrica a un piano, con tetto a terrazza, e un sistema a ottica rotante con una luce a intermittenza di venti secondi. 

Museo MuRi

Il Museo Civico di Ricadi è un Museo Diffuso nella cittadina e nel territorio, mediante una serie di allestimenti dislocati in varie aree e collegati tra di loro da percorsi concettuali. Il Museo è una struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio. Oltre alla biblioteca comunale, il museo, si articola in 4 sezioni: Museo archeologico e paleontologico; Museo antropologico e della civiltà contadina e della cultura immateriale; Museo ed osservatorio del Mare; Museo delle Torri. Il Museo archeologico e paleontologico ha sede presso il palazzo Fazzari, sito nella frazione di Santa Domenica, si compone dalle collezioni Archeologiche e Paleontologiche ed ospita reperti di proprietà della Soprintendenza archeologica della Calabria Il Museo antropologico e della civiltà contadina e della cultura immateriale ha sede presso l'ex oleificio Marcello Sculco e ospita una collezione, acquistata dal comune di Ricadi, di reperti della civiltà contadina che comprende alcuni reperti archeologici di età Romana. All'interno sono presenti tutti i macchinari dell'oleificio risalenti al secolo scorso. Il Museo ed osservatorio del Mare ha sede presso l'ex vedetta in Capo Vaticano ed ospita foto, reperti ed acquari collegati allo studio del mare e della flora e fauna autoctona ed alloctona sia marina che terrestre oltre a reperti archeologici afferenti il mare. Il Museo delle Torri, ospitato in due locali autonomi del fabbricato rurale situato nel sito archeologico della Torre Marrana, ospita una mostra iconografica e documentale sulle torri costieri con particolare riguardo a quelle del territorio ricadese. Aperto nell'aprile del 2017, il Museo Etnografico raccoglie oggetti donati da privati cittadini e strumenti della salagione già di proprietà del Comune. Nelle 5 sale si trovano, trama altre cose, riproduzioni di antiche carte della Calabria, arnesi da pesca e, nella sala delle balene, interessanti stampe settecentesche della caccia alle balene nello stretto di Messina. Un percorso per pannelli illustrativi guida il visitatore alla conoscenza della biologia marina, della storia delle tonnare e peschiere nella costa vibonese dall'epoca romana al 1800. All’esterno, oltre alla spettacolare vista sul mare, si possono ammirare due barche e una serie di ancore. Il Museo fa parte del circuito museale etnografico ed archeologico comunale. 

Gastronomia

A Ricadi i buongustai possono assaggiare la ‘nduja, prodotto calabrese per antonomasia, ottimo condimento per primi piatti oltre che stuzzicante aperitivo, e la Cipolla Rossa di Tropea DOP, famosa in tutta il mondo per la sua dolcezza e dalle particolari virtù nutritive e mediche. Alla Cipolla Rossa è dedicata una vera e propria sagra, che si ripete ogni anno in paese il 13 di agosto.

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