Stilo

Stilo, l'accecante luce bizantina della Cattolica
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© Regione Calabria

Borghi e Centri Storici

31 lug 2020 11:48

Stilo è una delle città più belle e visitate della Calabria, grazie alla sua terra ricca di storia e monumenti, alla sua cultura ultra millenaria e alle numerose manifestazioni presenti in ogni periodo dell’anno, che regalano piacevoli sorprese ai visitatori. Il centro storico e il vicino borgo custodiscono un dedalo di viuzze, case attaccate l’una all’altra quasi a sorreggersi tra di loro, cortili e giardinetti che creano scorci di incantevole poesia, maestosi palazzi nobiliari, stupende chiese e soprattutto le mura di cinta con le torri e le porte urbiche, che conferiscono a Stilo l’aspetto di una tipica cittadina medievale e ne fanno uno dei Borghi più belli di Italia.

Le meraviglie di Stilo sono molteplici e la sua posizione arroccata sulla fiumara a guardia del mare Ionio raccontano della straordinaria cultura che emana da questo luogo, che interpreta e rappresenta quella di tutta la Calabria.

Stilo è dominata da una delle principali testimonianze del periodo bizantino: La Cattolica, uno tra i più importanti monumenti della regione rimasto miracolosamente intatto.

Posta a 400 metri sul livello del mare e con alle spalle la ripida parete del monte Consolino, Stilo si ritiene fondata nel VII secolo dai profughi di una mitica città marittima. L'antico borgo disposto a gradinate, è caratterizzato da case in pietra scura che sembrano dipinte nella roccia. Di origine greca, passata poi sotto il dominio dei Bizantini nel X secolo, divenne il più importante centro bizantino della Calabria meridionale. Conosciuta per aver dato i natali al filosofo Tommaso Campanella, autore de La Città del Sole, è dominata da una delle principali testimonianze del periodo bizantino: La Cattolica, bellissimo tempietto del X sec. e uno tra i più importanti monumenti della regione, miracolosamente intatto. Qui i monaci basiliani, che in Calabria avevano trovato rifugio dalle persecuzioni, perseguivano il loro ideale di povertà e distacco dal mondo. Ciò che colpisce, all’interno, è soprattutto la luce, quasi folgorante nella parte superiore e tenue nella parte bassa, così da favorire il raccoglimento.

Un altro ricordo lasciato dai monaci in questa Terra Santa del basilianesimo è la piccola chiesa di San Nicola da Tolentino, in condizioni precarie, che presenta una dolce cupola a trullo e la caratteristica disposizioni delle tegole che la ricoprono. Da qui lo sguardo sconfina verso gli infiniti orizzonti del mare e le colline digradanti della vallata dello Stilaro. La chiesa rinascimentale di San Francesco, con facciata rifatta agli inizi del ‘700 e spalleggiata da una possente torre-campanile, mostra alcuni affreschi attribuiti al pittore stilese Francesco Cozza. Il piccolo convento della chiesa di San Domenico, costruita intorno al ‘600 dai Domenicani, ospitò il frate Tommaso Campanella nei suoi anni giovanili. Di stile barocco e decorata a stucchi è la chiesa di San Giovanni Theresti, eretta nel 1625 e dedicata dai monaci basiliani al loro santo, di cui si conservano le reliquie. La chiesa ospita attualmente un Museo d'arte Contemporanea, che ospita opere di più di 70 artisti e un Museo Archeologico, che espone reperti della millenaria storia della zona. Il Duomo di Stilo fu una delle più antiche sedi vescovili della Calabria e presenta alcuni capolavori che vale la pena di ammirare: il maestoso portale gotico ogivale, incorniciato da numerose colonnine; la scultura in pietra alla destra dello stesso portale, raffigurante due uccelli affrontati e stilizzati di fattura normanna o bizantina; la tela secentesca Il Paradiso del Battistello, pittore napoletano allievo di Caravaggio. I resti del castello Normanno, costruito in cima al monte Consolino da Ruggero II, sono raggiungibili a piedi attraverso un sentiero panoramico che parte dalla Cattolica.

La Cattolica

 

Il termine Cattolica deriva probabilmente dal greco Katholikon che indica il luogo di culto di un complesso monastico o il centro di riferimento cultuale per gli eremiti che vivevano nella stessa area.
Si tratta di un edificio religioso di piccole dimensioni ubicato in adiacenza all’abitato di Stilo, alle pendici del Monte Consolino, la cui ricchezza espressiva, appartenente ad una tradizione architettonica tipicamente bizantina, la colloca a pieno titolo tra i più notevoli  monumenti calabresi. La costruzione della Cattolica è dovuta ai monaci orientali, che, nell’ultimo periodo del dominio bizantino, sec. X e XI, si insediarono alle pendici del Monte Consolino, dove vivevano in agglomerati di grotte naturali che prendevano il nome di laura, ancora presenti sul territorio e e riportanti tracce di vecchi affreschi. L’edificio si distingue per la notevole ricchezza espressiva nell’apparato che ne decora le superfici esterne, caratteristica che gli conferisce la ricchezza cromatica e geometrica tipica delle chiese simili presenti in Oriente. La chiesa è formata da un cubo, sormontato da quattro cupolette, poste in corrispondenza degli angoli delle facciate, con quella centrale in posizione elevata rispetto a queste ultime. L’interno della chiesa è composto da uno spazio quadrato, distinto in nove parti uguali dalla presenza di quattro colonne che segnano gli angoli dello spazio quadrato centrale. Il complesso disegna una pianta a croce greca inserita in un quadrato di base con tre absidi sulla parete orientale.
La collocazione delle fonti di illuminazione all’interno della Cattolica ricalca i temi tipici dell’architettura bizantina, basati sull’organizzazione gerarchica dell’intensità luminosa, crescente dal basso verso l’alto, con l’eccezione nel lato orientale dove la presenza delle monofore nelle absidi e delle bifore nelle cupolette d’angolo superiori, esalta la luminosità in questa direzione soprattutto nelle prime ore del giorno. La decorazione interna è affidata all’intensità dei colori degli affreschi di cui i muri della chiesa erano interamente ricoperti, tra i quali è possibile individuare una serie di figure che spiccano per la loro suggestività, come l’immagine della Madonna dormiente, coperta da un mantello azzurro con gigli gialli su un fondo bianco a rozzi fiorami. Intorno ad essa, sono disposti gli Apostoli e nella parte bassa l’arcangelo Gabriele con la spada, in atto di tagliare le mani ad un infedele che prova a toccare la vergine. Un ulteriore affresco significativo mostra la presentazione di Gesù al tempio, una composizione sfumata, ma in cui è possibile individuare la figura di un Santo nell’atto di benedire con una pergamena in mano.

Il Castello Normanno

La prima attestazione della presenza del Castello Normanno di Stilo risale al 1093, quando i normanni scelsero il borgo per la sua posizione strategica a dominio dell’intera Vallata dello Stilaro. Il Castello era cinto da varie opere di difesa che lo rendevano assolutamente inespugnabile e alcune di queste possono essere ancora identificate lungo l’erta del monte Consolino.Altri sbarramenti, serbatoi di acque e rifugi precedevano il Castello vero e proprio, che aveva fortificazioni autonome coronate da parecchie torri semicircolari. Della vasta fortificazione restano ruderi delle mura perimetrali, delle torri e della porta di accesso. Oggi è possibile visitare il Castello di Stilo grazie ai lavori realizzati sul percorso d’accesso, dal quale si può ammirare un paesaggio bellissimo che arriva fino al mare, da Capo Spartivento a Crotone. Inoltre, nel 2015 è stata realizzata una piccola monorotaia per favorire l’accesso a questo luogo mozzafiato.

Il Palio di Ribusa

Tra gli eventi che si svolgono in agosto a Stilo, il Palio di Ribusa è il più importante. La sua istituzione è strettamente legata allo svolgimento della Fera de Rebusa, una delle più importanti fiere del Regno di Napoli, reintrodotta solo nel 1997, dopo una parentesi di 280 anni. Orgoglio di Stilo, che già nel 1600 entrò a far parte delle 110 città più famose d’Italia, il Palio consiste in un torneo cavalleresco tra i delegati dei 5 Casali del borgo: Pazzano, Carini, Riace, Stignano e Guardavalle. Durante lo svolgimento, i cavalieri esprimono le proprie doti di abilità nel tiro al cerchio, all’anello, con l’arco, con la balestra e al montone, mentre tutto il centro storico viene illuminato dalla affascinante luce delle fiaccole. Le gare sono precedute da un rito solenne, prima dell’inaugurazione della Fiera, a cui partecipano tutte le autorità locali, accompagnate da cavalieri con stendardi e cavalli bardati, suonatori di tamburi e trombe, araldi e armigeri.

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