Polistena
Polistena, le tradizioni intatte della città di mezzo
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Alle pendici di quell’Aspromonte raccontato da Corrado Alvaro sorge Polistena, cittadina che si affaccia sulla piana di Gioia Tauro e il cui centro urbano settecentesco è tra i più interessanti dell'intera provincia di Reggio Calabria,
con i suoi giardini, i numerosi palazzi nobiliari, le chiese monumentali, tuttora conservati in perfetto equilibrio architettonico con il centro urbano più recente.
Polistena ha conservato intatte molte delle tradizioni del passato, arrivate ad oggi con la stessa carica di sacralità e cultura.
Sebbene non rientri nei confini amministrativi del Parco Nazionale d'Aspromonte, Polistena è comunque inserita in un'area di eccellente valenza naturalistica nella quale elemento di grande importanza paesaggistica e territoriale è proprio il massiccio montuoso dell'Aspromonte, così come le colline che digradano verso il mare, ondulate e a macchia mediterranea.
I ritrovamenti archeologici, tra cui una cuspide di lancia protostorica e i numerosi corredi funerari di tombe, evidenziano una frequentazione del territorio e fanno ipotizzare la presenza di un qualche agglomerato urbano prima e dopo l'epoca della colonizzazione magno-greca. Al Museo Civico di Polistena, istituzione collegata alla Biblioteca comunale, è possibile ammirare diverse vetrine con esposizione di materiale archeologico di Polistena e del territorio limitrofo; materiale fossile; reperti storici della vecchia Polistena, tra cui stampe antiche e reperti lapicidi; bozzetti e statue prodotti da artisti polistenesi; il pianoforte di Riolo, singolare modello di pianoforte a coda, costruito, nel 1867 da Angelo Riolo, ebanista polistenese e unico costruttore di pianoforti che la Calabria può vantare; migliaia di oggetti relativi alla cultura materiale, quali attrezzi di lavoro dei contadini e degli artigiani ed oggetti di uso domestico appartenuti ad una civiltà ormai soppiantata dall’industria, che costituiscono una raccolta di elevato valore etnoantropologico che dà il senso del recupero della cultura del passato.
Polistena conserva alcune strutture religiose di significativo interesse, tra cui la Chiesa Matrice che si presenta nella sua imponente forma a tre navate, e che all’interno conserva la splendida Pala Marmorea della Deposizione di Nostro Signore Gesù Cristo, opera cinquecentesca di indubbio valore artistico, un autentico capolavoro di cui la Calabria va orgogliosa. All'interno della chiesa si possono ammirare altre opere d’arte provenienti da vari autori e da varie epoche. La Chiesa della SS. Trinità è un edificio con facciata a due piani con due ordini di colonne granitiche, con portale litico e cupola rivestita di piastrelle maiolicate policrome. Al suo interno è presente una imponente statua lignea del 1797 raffigurante la Madonna dell'Itria. La Chiesa del SS. Rosario è un monumentale edificio sorto a metà Ottocento, intorno ad una più piccola chiesa già denominata di S. Giuseppe. All’interno presenta stucchi ed altorilievi neoclassici dei Morani, oltre che pregevoli statue tra cui quella di S.Giuseppe ed i gruppi dei Misteri.
Polistena ha conservato nel tempo molte delle tradizioni del passato che sono arrivate ai giorni nostri con la stessa carica di sacralità e cultura. Una di queste riguarda le diverse fiere che vantano una storia lunga. Oggi si svolgono ancora le fiere di Tutti i Santi, dell’Immacolata e molti riti religiosi a esse connessi sono rimasti intatti. Grande è l’attesa ogni anno per i festeggiamenti in onore della Patrona S. Marina, il 17 Luglio, e la novena natalizia con il tradizionale suono mattiniero delle zampogne. Altri riti legati alle festività religiose sono quelli della Settimana Santa: al venerdì santo si comincia all'alba, con la processione che parte dalla Chiesa Matrice, mentre a mezzogiorno si celebra l'agonia e l'esecuzione delle "Sette parole" di Michele Valensise, musicista del XIX secolo. Al pomeriggio dalla Chiesa dell'Immacolata parte la processione della Pietà e sul finire della sera, dalla Chiesa del SS.Rosario parte la processione dei misteri. La domenica di Pasqua si svolge l'"Affruntata", evento molto suggestivo e atteso che celebra l'incontro tra Cristo Risorto e la Madonna in Piazza del Popolo. Anche il Carnevale conserva le sue tradizioni tipiche, con la singolare sfilata di maschere e carri allegorici realizzati da artigiani polistenesi. Da segnalare infine la Notte dei Giganti che si svolge nel mese di luglio e che consiste nella danza rituale di svariate coppie di “Giganti” (alti circa 3 metri) che rievocano la leggenda di Mata e Grifone, personaggi mitologici della storia di Polistena. La Città viene invasa dalla periferia al centro dai Giganti che con musica, feste e balli si perdono e si ritrovano in tutti i vicoli del borgo. Le coppie raggiungono Piazza della Repubblica per preparare il grande ballo finale che si tiene, da tradizione secolare, sul Piazzale Trinità dopo la mezzanotte.
La cucina polistenese si può definire ricca di sapori e condimenti, affonda le sue radici nella tradizione mediterranea. Piatto tipico per eccellenza sono i “maccarruna” (maccheroni conditi con il sugo di carne), pasta al forno. Tra i secondi piatti vi sono le zeppole, peperonata, polpette, stocco, melanzane ripiene, frittole. Il dolce tipico sono le nacatole (biscotto fritto a base di uova, strutto e liquori profumati), pitta di San Martino, la pignolata e le Sguta per la festa di Pasqua.?Caratteristica della cucina locale è la preparazione casereccia della salsa di pomodoro e di diversi prodotti in salamoia o sott’olio, come le olive, i peperoncini piccanti, le sardine e le verdure in giardiniera. soppressata, salsiccia, capocollo, pancetta.
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