Ai piedi del Monte Nero, su un ripido pendio che sovrasta la confluenza dei fiumi Neto e Arvo, sorge San Giovanni in Fiore, il più antico, vasto e popolato centro abitato della Sila.
Il centro urbano, posto nel cuore della Sila Grande, è circondato da montagne, alcune delle quali fra le più alte di tutto l'altopiano silano. San Giovanni in Fiore offre un patrimonio forestale estesissimo e di grande valore naturalistico, con boschi di pino laricio, abete bianco e di faggio.
Gran parte del territorio di San Giovanni è protetto poiché rientra nel Parco Nazionale della Sila ed è dotato di un grande valore naturalistico, confermato dalla distesa di foreste e boschi e dalla presenza di laghi e numerosi corsi d’acqua.
Negli ultimi anni si è registrato un aumento della fauna, incentivata dalle misure restrittive della caccia che hanno favorito il ripopolamento di varie specie animali. Oltre ad avere un centro storico incredibilmente bello e ricco di suggestioni, con notevoli edifici e costruzioni dal grande fascino storico-artistico, San Giovanni in Fiore conserva tradizioni di notevole interesse, come la tessitura e antiche ricette. Nella parte più bassa del paese, in prossimità della confluenza dei due corsi d'acqua, si trova la celebre Abbazia Florense, fondata dall'abate Gioacchino da Fiore. Da questo centro religioso medievale si sviluppò l'intero abitato, fino a raggiungere la sommità della Serra Cappuccini.
La storia di San Giovanni in Fiore ed il suo nome, sono strettamente legati alla figura del celebre abate Gioacchino da Fiore, calabrese nato a Celico, che intorno al 1189 iniziò la costruzione di un cenobio e del nuovo ordine florense. Una volta terminati i lavori del cenobio, la grande chiesa prese il nome di Abbazia Florense. Attorno all'Abbazia Florense andò pian piano a prendere forma l'antico borgo medievale di San Giovanni in Fiore, con le sue viuzze, le piccole case tutte attorno all'abbazia.
Ancora oggi la splendida Abbazia rappresenta il monumento simbolo del paese di San Giovanni in Fiore ed è meta di numerose visite guidate. In prossimità dell’Abbazia vicino all’arco medievale a sesto ogivale, vi sono alcuni resti di ammorsamenti nei muri che rappresentano quello che resta di diversi archi, fatti erigere nel borgo. Tali archi costituivano le porte della città e fungevano da confine extra-territoriale, oltrepassando i quali si era immuni da ogni pena inflitta dalla Corte Giudiziaria Normanna. Il centro storico di San Giovanni presenta numerose testimonianze dell’arte della lavorazione della pietra. Le realizzazioni architettoniche testimoniano una vera e propria scuola di scalpellini sangiovannesi, attiva sin dall’età medievale. Apprezzabili anche i lavori in ferro battuto delle ringhiere ai balconi, delle inferriate sui portoni d’ingresso, lungo le scale esterne ed interne alle case. San Giovanni in Fiore fu protagonista di un evento storico nazionale. Infatti, proprio qui furono catturati i fratelli Bandiera, successivamente giustiziati nel luglio 1844 per via del loro tentativo di sollevare le popolazioni locali del Regno delle Due Sicilie contro il governo di Ferdinando II nel progetto di unificazione nazionale. La cittadina di San Giovanni è rinomata anche per il tradizionale costume delle donne, su cui spicca un caratteristico copricapo bianco che scende sulle spalle e per i suoi prodotti artigianali tipici. Vengono infatti eseguiti bellissimi lavori in tessuto di vivaci colori e con artistici disegni d’ispirazione orientale e lavori in oro grazie a conoscenze che vengono tramandate di generazione in generazione dal ‘700. San Giovanni è un centro che conserva ancora alcune feste tradizionali risalenti agli anni passati, tra cui la festa del Santo Patrono, San Giovanni Battista, celebrata nel centro storico del paese il 24 giugno di ogni anno. Come in molti altri centri calabresi, resta viva la tradizione di accendere dei falò nella notte della vigilia di Natale. Da menzionare la storica Fiera che si svolge dal 26 al 28 agosto e che richiama molti visitatori dal circondario.
Abbazia Florense
L’Abbazia Florense è il monumento più importante di S. Giovanni in Fiore, simbolo stesso del paese silano. Fondata nel 1189 dall’abate Gioacchino da Fiore fu più volte ristrutturata ed ampliata nel corso degli anni, anche se conserva molti elementi originali come il portale di ingresso ed i rosoni lobati simbolo tipico dell’Ordine Gioachimita. L’Abbazia, oltre ad essere è uno dei più grandi edifici religiosi della Calabria, è l’emblema di una tradizione culturale e spirituale il cui nome è legato alla figura dell’abate Gioacchino da Fiore. Gioacchino da Fiore grande profeta rivoluzionario e uomo di profonda fede, nacque a Celico in provincia di Cosenza tra 1130 e il 1135, in una ricca famiglia borghese che le permise di studiare nei più famosi monasteri del territorio. Gioacchino scelse questo luogo per costruire la sua Abbazia poiché lo considerava un territorio tranquillo e in grado di trasmettere spiritualità. In questi anni il monaco maturò l’ordine florense che venne poi riconosciuto e approvato dal papa Celestino III nel 1196. La chiesa, edificata in stile romanico, trasmette semplicità e potenza. Dal portale gotico si accede alla navata unica allungata in pietra nuda e priva di decorazioni, culminante con l'abside quadrangolare la cui parete di fondo presenta un tema di trafori in sette aperture, riferibile secondo alcuni studi alla teologia della Trinità di Gioacchino, che conferiscono una sorprendente atmosfera orchestrata da uno straordinario gioco di luci e ombre. L’altare è in stile barocco e presenta una statua lignea di San Giovanni Battista. Alla destra dell’altare, una scalinata porta alla cripta con l’urna delle spoglie di Gioacchino da Fiore, mentre alla sinistra, su un altare, una teca custodisce il corpo ricostruito dell’Abate. In una piccola laterale sono esposte litografie del meraviglioso Liber Figurarum, raccolta di teologia figurale simboleggiante il profetico pensiero di Gioacchino da Fiore. In origine il complesso monastico, oltre all’Abbazia, comprendeva una serie di edifici come officine, cucine, falegnameria, ricovero degli attrezzi e altri edifici per il riposo e per il ricovero di chi qui arrivava. Nelle ampie sale dell'abbazia è oggi ospitato il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, aperto nel 1982 che si propone di produrre ricerche e pubblicazioni sulla figura dell'abate Gioacchino, e dei suoi studi. Il Centro si propone di sviluppare l'interesse per gli studi e le ricerche dell'abate calabrese, divenuto insieme a Dante Alighieri e San Francesco d'Assisi, l'autore più studiato della cultura nazionale italiana.
Il Cuore della Sila
San Giovanni in Fiore offre la possibilità di escursioni naturalistiche nel Parco Nazionale della Sila, raggiungibile dalla vicina località di Camigliatello Silano. Un patrimonio forestale estesissimo e di grande valore naturalistico, con boschi di pino laricio, abete bianco e di faggio, che fanno del Parco l’ambiente ideale per la dimora di lupi, molte specie di uccelli rapaci, caprioli, cinghiali e gatti selvatici, difficili da avvistare. Durante le escursioni nei boschi silani è molto probabile vedere in azione lo scoiattolo, nella versione scura con la pancia bianca, chiamata nel dialetto locale zaccarella per la sua arguzia. Il Parco Nazionale della Sila è ricco di percorsi suggestivi, e itinerari naturalistici opportunamente predisposti, immersi nella natura incontaminata e a tratti inesplorata, con paesaggi da cartolina che vale la pena di scoprire. Vallate e montagne impreziosite da rigogliosa vegetazione che rinnova e alterna colori e sfumature al susseguirsi delle stagioni, un immenso patrimonio di biodiversità da apprezzare, valorizzare e proteggere.
Le Chiese
La chiesa di Santa Maria delle Grazie o chiesa Matrice, presenta nel prospetto tre portali in pietra arenaria, e il centrale, quello maggiore, è decorato con motivi rinascimentali. L’altare maggiore, realizzato in marmo, è di stile barocco, con il coro ligneo lavorato artigianalmente e risalente al 1700. Numerose sono le sculture e le pitture presenti nella struttura, tra le quali la statua lignea della Madonna delle Grazie, il busto dell’Ecce Homo, il San Giuseppe, il Gesù Morto e il dipinto olio su tela raffigurante il battesimo dell’Abate Gioacchino da Fiore. La chiesa dell’Annunziata era contigua alla chiesa Matrice, per cui veniva denominata “Cappella dell’Annunziata”. Dotata di un bellissimo campanile in granito opera di maestri scalpellini sangiovannesi, al suo interno presenta un coro in legno del 1760 e le pitture dell’Annunciazione e della Visita ad Elisabetta. La chiesa dei Padri Cappuccini o chiesa di S. Maria delle Grazie è costituita dalle due navate originali più un fabbricato recente adibito a convento. Lo stile architettonico è quello tipico delle chiese dei Cappuccini e presenta un prospetto con un portale in granito a tutto sesto d’ispirazione rinascimentale. All’interno della navata principale si trova l’altare maggiore in stile barocco, impreziosito dalla tela raffigurante l’Immacolata, opera di Cristoforo Santanna. Sul rosone della volta appare un affresco raffigurante la Madonna con il Bambino Gesù, mentre nella navata laterale è presente un affresco dipinto in un rosone della volta e raffigurante S. Antonio e un altro dipinto, olio su tela, che ritrae Sant'Angelo di Acri. La chiesa della Cona o chiesa di S. Maria della Sanità, prende il nome dell’antico quartiere in cui è stata costruita nel 1678. La struttura è a tre navate e il portale a tutto sesto è in granito. All’interno si possono ammirare un quadro della Madonna della Sanità, un quadro di autore ignoto raffigurante i simboli del Sacro Cuore di Gesù e l’affresco sul soffitto di Cristoforo Santanna.
Il Museo Demologico
Il Museo, aperto nel 1984 nei locali dell’Abbazia Florense, documenta la storia, le tradizioni, l’economia e il folklore delle popolazioni silane. Le sezioni comprendono le aree dedicate ad attrezzi di lavoro, economie, tecniche e produzioni tradizionali, atti e documenti della storia sociale, cultura paesaggistica e architettonica, cultura cerimoniale, magica e religiosa, cultura orale e musicale, cultura figurativa e iconologica. Gli archivi raccolgono foto di Saverio Marra, fotografo locale, l’archivio documenti e quello degli audiovisivi. Inoltre, è possibile consultare un video-disco con foto di Saverio Marra e un documentario, prodotto dalla Rai, sulla figura del fotografo sangiovannese.
Gastronomia
La cucina tipica di San Giovanni in Fiore è conosciuta e rinomata in tutta la regione, soprattutto per la preparazione del suo dolce tipico, la Pitta M’pigliata, preparato sia a Natale che a Pasqua, ma anche per i Turdilli al Miele, i mostaccioli e i muccellati.
Informazioni utili
Indirizzo
Piazza Municipio, San Giovanni in Fiore