Autunno in Sila, alla scoperta della Patata Silana IGP
La Patata Silana IGP e gli itinerari di visita in Sila
© Regione Calabria
Enogastronomia
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Pronti a partire per il Parco Nazionale della Sila, il più grande altopiano d’Europa, e assaggiare uno dei prodotti a marchio più gustosi della Calabria?
L’autunno in Sila è il tempo della Patata Silana IGP, un’imperdibile prelibatezza di montagna da gustare al naturale, cotta e condita, o come ingrediente base di alcune tra le ricette più appetitose della gastronomia calabrese.
La Patata della Sila IGP è una bontà da non perdere, coltivata e cucinata come si conviene nei suoi luoghi di origine, a cavallo tra le province di Cosenza e Catanzaro, in particolare in autunno, quando tutto l’altopiano silano le rende omaggio con sagre dedicate e la offre ai visitatori declinata in mille modi.
La Patata Silana appartiene alla specie Solanum tuberosum, coltivata in questi territori da tempi antichi come grande risorsa per le comunità locali. Negli anni ’50 è tutelata dalla nascita del Centro Silano di Moltiplicazione e Selezione delle Patate da Seme e col passare del tempo conquista il podio nazionale tra le prime patate in Italia per ampiezza di lavorazione, ottenendo l’ambito marchio IGP.
Quali sono le caratteristiche che rendono la Patata Silana così irresistibile e riconoscibile? Intanto, il terreno viene arato nel periodo autunnale e/o primaverile e completamente drenato dai ristagni d'acqua; la semina va da inizio aprile fino a fine giugno, mentre la raccolta comincia nel mese di agosto e dura fino alla fine di novembre.
La raccolta autunnale è il periodo migliore per gustare questo appetitoso prodotto in occasione delle varie Sagre della Patata Silana IGP che si volgono sia sul versante catanzarese che su quello cosentino del parco, come l'annuale Sagra della Patata di Decollatura (CZ).
Tante le varietà di Patata della Sila: Agria, Ditta, Marabel e Nicola, a buccia e polpa gialle; Majestic a buccia gialla e polpa bianca; Desirèe a buccia rossa e polpa gialla.
Come gustare al meglio la Patata Silana? Al naturale, cotta nella cenere con tutta la buccia, bollita e condita semplicemente con olio e sale, oppure nelle ricette tipiche calabresi che la vedono protagonista: prima tra tutte la ricetta silana delle patate ‘mpacchiùse, con o senza cipolla, e il piatto tradizionale a base di pipi e patati, diffuso in tutta la regione.
Tra i fitti boschi abitati dal Lupo della Sila, l’animale simbolo del parco, e le grandi radure coltivate a Patata Silana IGP, si aprono sentieri di trekking e visita per tutti i gusti.
Cosa fare e cosa vedere in Sila in autunno? Borghi autentici, centri visita e ambientamento per la flora e la fauna, musei tematici e antichi monasteri.
Le escursioni guidate lungo i Sentieri del Parco (inclusi i Sentieri CAI) sono adatte a esperti e principianti e attraversano diverse Riserve Naturali, tra le quali spiccano “I Giganti della Sila” di Fallistro, 50 colossali alberi di pino e 5 di acero di oltre 500 anni di età, e la Riserva “Golia-Corvo”, area di diffusione e ambientamento di circa 150 esemplari di cervo.
Le altre Riserve Naturali Statali Biogenetiche sono: “Gallopane”, “Tasso-Camigliatello”, “Poverella-Villaggio Mancuso”, “Coturelle-Piccione”, “Gariglione-Pisarello”, “Macchia della Giumenta - S. Salvatore” e “Trenta Coste”.
Da non perdere le gite ai laghi silani (Cecìta, il più esteso e con la maggiore portata d'acqua, Arvo, Ampollino, Ariamacina, Passante e il piccolo Savuto), sia a piedi che in barca, in bici e a cavallo, e le visite ai numerosi musei del parco, da quelli tematici agli ecomusei dei mestieri, inclusi i Centri Visita e i Centri di Ambientamento specifici della Riserva MaB, Patrimonio UNESCO.
Il Parco Nazionale della Sila offre anche le tradizioni, la storia e il folklore dei centri storici silani e dei villaggi del parco, che agli assaggi della gastronomia tipica abbinano la magia di alcuni luoghi sacri, come l’imperdibile Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore (CS), luogo mistico legato alla figura dell’abate Gioacchino e meta del Cammino Gioachimita.
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