Viaggio a Mammola e Cittanova, le città dello stocco
Vieni ad assaggiare lo Stoccafisso di Mammola e lo Stocco di Cittanova nelle tipiche sagre
© Stocco di Mammola - Laboratorio Lanzetta
Enogastronomia
© Stocco di Mammola - Laboratorio Lanzetta
Enogastronomia
Voglia di assaggiare un piatto di mare tipico calabrese?
Fai un giro in provincia di Reggio Calabria e gusta lo Stocco di Mammola e lo Stocco di Cittanova, in occasione delle tradizionali sagre estive.
Non a caso ribattezzate "Città dello Stocco", Mammola e Cittanova sono rinomate per la conservazione dello stoccafisso e il suo impiego nella preparazione di ricette tipiche calabresi da leccarsi i baffi.
Scopriamo insieme come nasce la tradizione dello Stoccafisso di Mammola e dello Stocco di Cittanova visitando entrambe le città in un weekend che ci porta dal Mar Ionio al Tirreno.
I calabresi sanno che per gustare un ottimo stoccafisso bisogna raggiungere Mammola, in provincia di Reggio Calabria.
Adagiata tra le propaggini aspromontane del versante ionico, Mammola è da sempre legata alla lavorazione dello stoccafisso, benché questa varietà di merluzzo essiccato sia, com'è noto, di derivazione nordica. Come nasce questo legame?
Risale al Regno delle Due Sicilie, quando la Calabria comincia a importare merluzzo secco in gran quantità, facendo riferimento al porto di Napoli. Dalla capitale, per mezzo di piccole imbarcazioni e battelli, il carico raggiungeva il porticciolo di Pizzo (VV) e da qui, a dorso di mulo, la destinazione di Mammola, "Città dello Stocco".
Cos'ha di speciale la lavorazione dello Stoccafisso di Mammola? L'acqua.
Lo Stocco di Mammola, trattato direttamente con l'acqua delle sorgenti del Parco Nazionale d'Aspromonte, assume caratteristiche eccezionali, che ne esaltano qualità e gusto. Queste acque, infatti, possiedono una composizione chimico-fisica e una quantità di sostanze oligominerali che, combinandosi tra loro, determinano la perfetta maturazione dello stocco in ammollo.
Simbolo stesso della cucina di questo territorio, un'area di tradizioni umili, lo Stocco di Mammola in origine veniva consumato dalle classi più povere, mentre oggi è alla base di piatti prelibatissimi, ricercato e apprezzato in tutta la regione, tanto da guadagnarsi i marchi De.Co. (Denominazione Comunale di Origine) e PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale).
Il periodo migliore per assaggiare lo Stoccafisso di Mammola? Ovviamente in occasione della Sagra dello Stocco di Mammola, che si tiene ogni anno nel mese di agosto.
Durante la sagra è possibile gustare lo stocco in tutte le sue declinazioni, dall'antipasto... al dessert! La ricetta da non perdere è quella dello Stocco alla Mammolese, a base di patate, Cipolla Rossa di Tropea IGP, salsa di pomodoro, olive, capperi e l'immancabile peperoncino piccante.
Fare una gita a Mammola significa perdersi tra le stradine e le pescherie del centro storico, ma soprattutto visitare un luogo imperdibile: il Mu.Sa.Ba. (Museo Santa Barbara), uno dei più originali musei d'arte contemporanea del sud Italia.
Nato negli anni ‘60 dal genio di due artisti straordinari, il compianto Nik Spatari e sua moglie, Hiske Maas. il parco-museo è un luogo magico, dove i colori e le forme convergono in un affresco che è vero e proprio capolavoro del contemporaneo: Il sogno di Jacob (Giacobbe), anche noto come la "Cappella Sistina Calabrese".
Il nostro weekend all'insegna dello stoccafisso prosegue alla volta di Cittanova, sempre in provincia di Reggio Calabria ma sul versante tirrenico, al limitare della splendida Costa Viola.
Altra "Città dello Stocco", questa località è famosa quanto Mammola per la lavorazione e la preparazione tipica dello Stocco di Cittanova, che anche in questo caso si fregia del marchio De.Co. (Denominazione Comunale di Origine).
Di recente, Cittanova ha ospitato una tre giorni dell'International Meeting for Stockfish Heritage, evento a cura dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, con l'obiettivo di sostenere la candidatura dello Stoccafisso a Patrimonio UNESCO, tra gli elementi della già riconosciuta Dieta Mediterranea.
La lavorazione dello Stocco di Cittanova è pressoché identica a quella mammolese e si avvale delle medesime acque aspromontane per l'ammollo.
Gustare lo Stocco di Cittanova significa assaggiare un merluzzo pescato nei mari del Nord (area FAO 27), selezionato, pulito ed essiccato naturalmente all’aria aperta, quindi reidratato a Cittanova con la tecnica artigianale "dell’ammollatura", tramite l’utilizzo dell’acqua a bassa temperatura che sgorga dalle sorgenti dello Zomaro, la montagna che sovrasta la città.
Anche Cittanova dedica una sagra al suo alimento simbolo: la Festa dello Stocco di Cittanova si svolge come l'altra, in agosto, e prevede degustazioni e diversi eventi di intrattenimento in piazza.
Per l'occasione si consiglia la visita ad alcuni luoghi imperdibili, come la curatissima Villa Comunale "Carlo Ruggiero", un orto botanico di 2,5 ettari al centro della città riconosciuto "Monumento Nazionale", le chiese barocche e un'escursione tra i monti del citato Zomaro, fino a raggiungere la vetta del Monte Cucudo, che regala un panorama mozzafiato in un percorso tra fede e natura.
https://calabriastraordinaria.it/news/viaggio-a-mammola-e-cittanova-le-citta-dello-stocco