Zafferano in Calabria: sulla via dell'Oro Rosso

Esiste una spezia che sa d'Oriente e nel fiorire tinge i campi di viola, come un dipinto. Il fiore di Croco, alias lo zafferano, in Calabria compare tra le coltivazioni più antiche.

Pochi lo sanno, ma la coltivazione di zafferano in Calabria deriva da una tradizione secolare, giunta sul territorio da Oriente, quando le popolazioni arabe, saracene e bizantine in Calabria commerciavano la preziosa spezia in tutto il Mediterraneo.

Pronti a partire per un viaggio sensoriale sulla via del cosiddetto "Oro Rosso"? Scopriamo cosa significa coltivare zafferano in Calabria oggi e quali sono le località deputate a questa particolare coltura.

Lo zafferano, noto anche come “Oro Rosso”, per via del suo colore e dell'elevato valore commerciale, è una delle più antiche merci di scambio nel Bacino del Mediterraneo. 

Introdotta nella regione in tempi antichissimi, sulla scia delle popolazioni giunte dalla Grecia e da Oriente, la coltivazione dello zafferano in Calabria raggiunse una fiorente produzione industriale tra Sette e Ottocento, sotto la dinastia borbonica.

A questo periodo risalgono, infatti, una serie di aziende agricole deputate alla messa a dimora dei bulbi, alla raccolta e alla lavorazione, documentate in numerosi testi dell'epoca, come ad esempio nella “Descrizione Storica e geografica del Regno delle Due Sicilie” (1789), in cui si legge:  

“[…] la Calabria e più l’Abruzzo coltivavano un tempo molto zafferano. Oggi se ne coltiva pochissimo nel territorio di Cosenza [...]".

Secondo gli esperti, lo zafferano in Calabria presenta ottime qualità organolettiche, derivanti dal particolare microclima e dalla composizione dei terreni, adatti alla coltivazione dell’Oro Rosso.

Quali sono le caratteristiche principali dello zafferano in Calabria?

Oltre a rendere gustosi e colorati i piatti più diversi, da quelli della tradizione agli accostamenti audaci della cucina gourmet, la polvere di zafferano calabrese rappresenta una miniera di sostanze benefiche per l’organismo: è in grado di contrastare l'invecchiamento delle cellule, favorire la digestione e influenzare positivamente l'attività cerebrale, essendo uno degli alimenti a più alto contenuto di carotenoidi.

Scopriamo più nel dettaglio i luoghi e la filiera virtuosa della coltivazione di zafferano in Calabria...  

Tra gli habitat più favorevoli d’Italia per via del clima mediterraneo, con inverni piovosi ed estati secche, e un'altitudine compresa tra i 700 e i 500 metri s.l.m., il paese di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, è tra le migliori località produttrici di zafferano in Calabria.

Lo zafferano di Motta San Giovanni è prodotto da una piccola azienda locale che, previa prenotazione, apre alle visite nella piantagione nel periodo di massima fioritura, che avviene dalla metà di ottobre in poi. In autunno, i campi di croco sono un'esplosione spettacolare di sfumature viola.

Una gita a Motta San Giovanni, sulla "Via dell'Oro Rosso", è anche un'occasione imperdibile per visitare il simbolo architettonico di questo territorio: il Castello di Sant'Aniceto. Fortezza bizantina (XI secolo) che dall'alto di un colle guarda il paesaggio dello Stretto e delle Isole Eolie. Non a caso il nome "motta", che deriva dal francese "motte", indica un rialzo artificiale (inteso anche come fortificazione).

Altre località perfette per coltivare zafferano in Calabria si trovano nel territorio della provincia di Cosenza: sia negli immediati dintorni della città, presso il Comune di Rende, dove un'azienda agricola tutta al femminile produce e vende ormai da anni la preziosa spezia d'Oriente, che nel territorio comunale di Corigliano-Rossano, nella fertile Piana di Sibari.

Spostandosi in provincia di Catanzaro, la coltivazione di zafferano in Calabria passa per Simeri Crichi e Lamezia Terme, dove l'altitudine di circa 450 m s.l.m. e un terreno fertile e argilloso consentono di ottenere una delle migliori qualità di zafferano in Calabria.

Che sia in pistilli o in polvere, lo zafferano in Calabria tinge di giallo le migliori ricette, che assaggiate direttamente nei territori di produzione assumono un sapore e un profumo ancora più veraci. Qualche esempio?

Se non avete mai assaggiato il risotto allo zafferano calabrese è il momento di farlo, scoprendo cosa lo distingue dal classico milanese oltre allo zafferano autoctono, ovvero una base di Cipolla Rossa di Tropea IGP da sfumare con un vino bianco Bivongi DOC. Tutta un'altra dolcezza!