Rende è un centro dell'area urbana cosentina nel cui territorio è situata l’Università della Calabria, il più grande campus universitario italiano e una delle migliori università d'Italia tra i grandi atenei.
Rende si estende lungo il corso occidentale del fiume Crati fino alle Serre cosentine, degradando dalle colline su cui sorge il centro storico fino alla città moderna.
Negli anni ottanta e novanta le amministrazioni comunali cambiarono il volto della zona a valle di Rende, trasformandola in una città moderna.
Secondo la leggenda, intorno al'VII secolo a.C. Enotro, figlio di Licaone, re degli Arcadi, approdò su queste terre nella località attualmente nota come "Guardiula", fondandovi l’antica Acheruntia, poi chiamata Arintha in memoria della sorella. Al di là della leggenda, sono certe le orini enotrie della primitiva Acheruntia, divenuta in seguito Pandosia. Le sorti della città seguirono nel tempo quelle della vicina Cosentia. Oggi il centro storico di Rende è a buon diritto denominato “Borgo dei Musei” per la presenza di prestigiose gallerie d’arte.
La prima fase dello sviluppo di Rende iniziò intorno agli anni ’50 e si concluse nel 1970, per procedere a dotare la città di tutte quelle opere infrastrutturali che possono anche essere definite opere di civiltà in quanto volte ad elevare il livello di vita dei cittadini. Al termine della fase di urbanizzazione, Rende si presentava come un territorio molto ampio e urbanizzato in cui era stata impostata la struttura portante della città futura e in cui coesistevano due realtà ben distinte: la vecchia Rende, formata da numerose frazioni e contrade e la nuova Rende, sorta tra Campagnano e Quattromiglia. Negli anni ottanta e novanta, le amministrazioni comunali cambiarono il volto della zona a valle con la realizzazione di piazze, parchi, musei e chiese, trasformandola di fatto in una città moderna. La nuova variante adottata dal comune nel 2003, nacque con la necessità di orientare lo sviluppo complessivo della città verso obiettivi di qualità, ristabilendo un equilibrio ecologico fra le aree edificate all'interno della città: furono realizzati il ring con la nuova cattedrale di San Carlo Borromeo, il Museo del Presente con il Belvedere delle arti e delle scienze, le scale mobili per raggiungere il Centro storico, il nuovo istituto tecnico commerciale, il complesso parrocchiale di Linze.
Furono inoltre recuperati i più importanti corsi d'acqua con la creazione di parchi fluviali al centro della città e restaurate quasi tutte le chiese di rilevanza storica, riqualificando interi quartieri come Roges "vecchia" e Quattromiglia. Uno dei principali centri culturali di Rende e dell'intera area urbana cosentina è rappresentato dall'Università della Calabria, la maggiore delle università calabresi e una delle migliori tra le università italiane di medie dimensioni, che vanta attualmente il più grande campus universitario in Italia, adiacente alla struttura universitaria. Nel 2016 ha ottenuto il terzo posto nella classifica stilata dal Censis e si è collocata nella 212 posizione nella classifica internazionale elaborata dall'Università di Leiden. All’Unical sono iscritti circa 40.000 studenti, provenienti prevalentemente dalla Calabria e da altre regioni meridionali e in percentuale minore anche dall'estero. L'università ha 6 facoltà: Economia, Farmacia, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e Scienze Politiche.
Centro storico
Il centro storico di Rende si sviluppa su un’altura e mantiene abbastanza inalterata la sua urbanistica medievale, conservando memoria dell'antica toponomastica nei nomi alternativi di vie e piazze, come la centrale Piazza degli Eroi, meglio nota come "u sieggiu", la conformazione della via che si apriva verso la "Porta di Cosenza", collegando Rende e il capoluogo, oppure nell'assetto del vecchio quartiere della Giudecca, ancora riconoscibile per i vicoli particolarmente stretti e le arcate d'accesso. Numerose le chiese e i palazzi nobiliari, che conservano intatti molti portali scolpiti e balconate in ferro battuto.
Chiesa di Santa Maria Maggiore
La Chiesa di Santa Maria Maggiore (o Chiesa Matrice) si trova alla fine del Corso che la collega al Castello. Edificata nel XII secolo, la chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate e un rosone posto sul portale principale risalente alla stessa epoca. I danni provocati da diversi terremoti hanno reso necessari pesanti interventi di restauro, durante i quali si è deciso di coprire le antiche colonne con pilastri rettangolari di sicurezza. All’ingresso è possibile ammirare due fregi scolpiti nella pietra: un libro aperto, a destra, e due chiavi incrociate, a sinistra. L'interno della chiesa custodisce molte opere d’arte, tra cui spiccano le tele di Cristoforo Santanna, Giuseppe Pascaletti e Giuseppe Grana, oltre a numerose sculture in legno e marmo.
Chiesa del Rosario
Eretta nel 1679 dai fratelli Raffaele e Giuseppe De Bortolo in stile Barocco e Rococò, presenta una facciata tripartita in pietra tufacea di Mendicino. Il portale, con arco a sesto ribassato e decorazioni vegetali, è sovrastato da un finestrone riccamente decorato. I quattro lati della facciata sono invece delimitati da nicchie a conchiglia completate da capitelli. L'interno, a navata unica, presenta pareti decorate con semicolonne corinzie entro le quali sono posti gli altari: quello di destra espone una Madonna con Bambino, con abito del Seicento damascato; l'altare centrale è in marmo e legno intarsiati, con raffigurazioni a olio dei Misteri del Rosario. Al posto della trafugata tela settecentesca del De Mura, raffigurante proprio la Madonna del Rosario, vi è un'opera contemporanea di Diego Minuti. Si conservano all'interno anche cinque tele di ignoti artisti meridionali. Degno di nota anche lo splendido presepe, frutto di donazione, con statue napoletane del Settecento e dell'Ottocento. La chiesa custodisce anche un pregevole organo settecentesco.
Castello Normanno
Il Castello, o "Gigante di Pietra”, fu edificato nel 1095 si di un colle la particolare morfologia garantiva una difesa naturale, per cui l'edificio fu dotato solo di feritoie per archi e balestre, un'enorme cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e una cinta muraria spessa più di due metri. Le uniche strutture difensive, oltre alla torre centrale, sono le due torri laterali, che insieme rappresentano lo stemma del Comune già a partire dal 1222. Tuttora nell'atrio del castello è possibile ammirare due stemmi araldici delle famiglie succedutesi nella proprietà: i Magdalone e gli Alarçon de Mendoza. Il Castello, proprietà del Comune dal 1922, è stato sede del Municipio fino al 2011 ed è attualmente sede del Museo d'Arte Contemporanea Bilotti. Il museo espone una significativa varietà di opere d'arte contemporanea, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni e alla videoarte. L'esposizione permanente include opere di Andy Warhol, Claudio Abate, Mario Ceroli, Luigi Ontani, Bruno Ceccobelli e altri, ma anche opere di artisti più giovani come Chiara Dynys, Omar Galliani, Guentalina Salini, Maurizio Savini e Pietro Ruffo, del quale è esposto il grandissimo carro armato tedesco della Seconda Guerra Mondiale, realizzato in legno e ricoperto dalle pagine di un libro di preghiere ebraiche intagliate in forma di scarabei. Accanto alla collezione permanente trovano posto periodiche mostre temporanee, tra le quali spicca l'iniziativa "Scatole d'Artista", nell'ottica di un Museo che sia anche laboratorio di cultura, luogo d’incontro per eventi, conferenze, seminari e workshop.
Museo Civico
Il museo Civico è ospitato nel seicentesco Palazzo Zagarese, situato nel centro storico della città.
Al suo interno sono presenti circa 3.000 oggetti legati alla storia civile della Calabria centro-settentrionale. Il museo è diviso in tre sezioni ripartite in nove sale che rappresentano il concetto di folklore, l’architettura popolare, gli interni, i costumi popolari, i lavori domestici, le tecniche di produzione, la vita religiosa, la vita sociale, gli strumenti della musica popolare, l’artigianato e l’emigrazione. La prima sezione si occupa della ricerca storica, la seconda raccoglie la documentazione etnografica, la terza è la Pinacoteca. Le opere pittoriche esposte vanno dal Cinquecento ai giorni nostri e tra gli autori sono presenti si possono annoverare Hendricksz, Preti, Solimena, Carrà Balla, De Chirico, Levi, Guttuso, Greco, Sironi, Viani, Santanna e Capizzano.
MAON - Museo d’Arte dell’Otto e del Novecento
Dedicato all’arte moderna è il MAON ubicato a Palazzo Vitari. La costituzione di un Museo permanente dell’Otto e del Novecento, con particolare riguardo all’area calabrese e meridionale, è la conseguenza degli interessi e dell’attività del Centro “A. Capizzano”. La creazione di un archivio documentario (altre alle opere d´arte, con cataloghi, manifesti di mostre, foto, video, ecc) sui tanti autori e sugli avvenimenti che hanno segnato la storia dell’arte dal periodo romantico a quello attuale, riempie uno spazio culturale lasciato vacante dalle istituzioni e colma una lacuna in merito all’arte moderna e contemporanea.
Museo del Presente
Il Museo del Presente, situato a Roges, vicino al Centro Commerciale Metropolis, è stato inaugurato a giugno del 2004. L’edificio occupa circa 3.500 mq suddiviso in numerose sale. Il Museo del Presente, oltre a esporre temporanee di opere d'arte moderna e contemporanea, nasce come punto d'eccellenza per l'allestimento di mostre fotografiche, cineforum, spettacoli, convegni e presentazioni di libri. Tra gli artisti che hanno esposto le proprie opere si possono citare Ivana Russo, Anna Romanello, Domenico Lo Russo e "Le macchine del tempo" (modelli di macchine funzionanti riprodotte dai disegni dei Codici Leonardeschi). L'edificio in cui è allestito il Museo è uno dei più moderni complessi sul territorio, e si compone di otto sale espositive su due piani: al piano terra, la "Sala Tokyo" e l'internet cafè; al piano superiore, il "Laboratorio dei pensieri" e il "Belvedere delle arti e delle scienze”.
Unical
L’UniCal, la più grande università statale della Calabria, è il primo campus universitario in Italia. Il campus comprende, oltre agli edifici dei vari dipartimenti, quattro strutture bibliotecarie, un museo di storia naturale, un orto botanico e tre teatri attivi. Il campus è suddiviso in 10 quartieri, ognuno dei quali dotato di tutti i confort, di uno spazio comune in cui vengono organizzate varie attività o eventi e sono serviti dalle mense localizzate. Piazza Vermicelli vanta un grande anfiteatro all’aperto e ospita il TAU, un teatro di 600 posti con una programmazione dedita al contemporaneo e alla grande tradizione teatrale italiana.
Informazioni utili
Indirizzo
Piazza San Carlo Borromeo, Rende