Il centro abitato è suddiviso nella zona antica, detta Paese, che si trova su un altopiano e nella zona moderna, detta Marina, che è situata lungo il litorale Ionico. Il centro storico è circondato da mura edificate nel XVI secolo per difendere il paese dalle incursioni dei Saraceni. In antichità la cinta muraria, conosciuta come Bastione, era accessibile da quattro porte chiamate San Leonardo, Annunziata (unica porta ancora intatta), San Martino e Sant’Antonio. Nel centro storico da non perdere una visita nella Chiesa madre dedicata a San Nicola di Mira, un santo di origini orientali molto venerato, che testimonia del rapporto di arte, storia e cultura tra Oriente e Occidente che sopravvive in questa zona. Caratteristica della chiesa è la cupola a forma di trullo ed il campanile a torre cuspidata con pennacchi interni.
Grande interesse storico riveste la zona archeologica in località Broglio, dove sono state rinvenute tracce evidenti di una necropoli ellenica e reperti micenei. Molto frequentato è il lungomare della Marina, dove campeggia la statua di San Francesco di Paola, protettore dei marinai. La spiaggia di Trebisacce è una lunga e stretta striscia di sabbia e ghiaia, caratterizzata da un lungomare ricco di palme. Le acque, insignite del prestigioso riconoscimento Bandiera Blu, sono cristalline e trasparenti, ideali per rilassarsi e fare il bagno.
Il Museo Etnografico Ludovico Noia
La cultura contadina a Trebisacce viene raccontata attraverso uno dei suoi prodotti più preziosi: l’olio. Il Museo Ludovico Noia dell’Arte Olearia e della Cultura contadina nasce dal restauro di un antico frantoio nel centro storico del paese. Suddiviso in tre grandi sale, espone attrezzi per la molitura delle olive, vasche per la raccolta dell’olio, oggetti della cultura contadina, competato con didascalie che raccontano le varie fasi. Accanto all’attività istituzionale di raccolta e conservazione della memoria storica, il museo realizza numerose iniziative didattiche, giornate di studio, di ricerca e di documentazione. Gli ambiti d’interesse sono principalmente di carattere storico, linguistico e antropologico, orientati alla promozione e allo studio dell’olio, della sua importanza e della sua certificazione.
Il Bastione
Cinta muraria del XVI secolo costruita a difesa delle incursioni dei turchi, in origine presentava quattro porte d’ingresso. La Porta dell'Annunziata è l'unica porta del sistema difensivo rimasta intatta nei secoli e attraverso cui si accedeva al paese dopo la lunga scalinata. Le altre porte che difendevano Trebisacce erano quella di San Leonardo, San Martino, S. Antonio. Le mura della città hanno avuto un ruolo importante nel sistema difensivo della costa, insieme a Torre Saracena e alla Torre Piano dei Monaci.
Chiesa San Nicola di Mira
Risale al 1040 la chiesa Madre di San Nicola di Mira, che sorge nel cuore del centro storico di Trebisacce. Con cupola e campanile tipicamente bizantini, presenta un interno a tre navate, rimaneggiato nel periodo barocco e nel 1792. L’importante restauro del 1994 ha portato alla luce un’antica statua di Sant’Antonio Abate e il Cristo Ligneo, incantevole crocifisso in legno di pioppo restaurato nel 1997. Di altrettanto interesse sono la pala del 1784 raffigurante la SS. Trinità esposta nella navata destra, l’affresco di San Nicola di Bari sull’altare maggiore e le statue ottocentesche nella navata sinistra.
Parco Archeologico di Broglio
L'abitato protostorico di Broglio di Trebisacce sorge su un'altura a sperone protesa sulla pianura di Sibari, con una superficie complessiva di circa 11 ettari. La sua morfologia è articolata in diversi terrazzi e alture isolate, come il pianoro dell'Acropoli e la collina del Castello, che sicuramente hanno costituito, nei mille anni di vita del sito, un sistema relativo a un unico insediamento.
Sul sito è stata riprodotta una di queste rudimentali strutture per consentire al visitatore di comprendere meglio la tipologia abitativa di questi primi insediamenti umani.
Tra i tanti reperti vi sono anche numerosi frammenti di recipienti di chiara fabbricazione micenea, prova di un flusso migratorio dall’area ellenica di molto precedente a quello della colonizzazione della Magna Grecia. Si tratta di una scoperta fondamentale che conferisce al villaggio di Broglio una posizione cruciale nella ricostruzione storica del II millennio a.C. nell’intera Italia meridionale.
Il Biondo Tardivo
Alla ricerca di una coltura che potesse prosperare con il clima locale, venne importato dal Portogallo un tipo di arancia che maturava più tardi rispetto alle comuni varietà già conosciute. Il Biondo tardivo, che è oggi uno dei prodotti più importanti dell’intero territorio di Trebisacce, può fregiarsi del titolo di PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale), fra le eccellenze italiane. Le arance di Trebisacce vengono coltivate in una zona denominata I Giardini, 100 ettari circa nella parte più meridionale del paese, e raggiungono la maturazione ad aprile. Questa particolare varietà di arancia, che negli splendidi frutteti della zona ha trovato condizioni climatiche e del suolo ottimali, vanta una stagionalità tutta particolare che vede nei mesi tra marzo e maggio il periodo di maturazione dei frutti. Il clima dell'Alto Ionio, mitigato dalla presenza del Massiccio del Pollino che fa da scudo alle correnti più gelide, e le caratteristiche del terreno, ritardano la maturazione delle arance che vengono lasciate sulla pianta fino a primavera inoltrata. Il profondo legame tra la sua produzione e la cultura locale, hanno portato il Biondo Tardivo ad essere scelto come protagonista di una festa a lui dedicata che si svolge a maggio a Trebisacce. I riflettori della rassegna sono puntati sul prelibato agrume che viene proposto come filo conduttore per la scoperta delle bellezze del territorio e del quale si promuove la qualità e l'importanza per l'economia locale attraverso interessanti iniziative che spaziano dalle degustazioni, alle passeggiate nei frutteti sino ad incontri ed approfondimenti sulle storie e le caratteristiche del frutto.