Santa Severina

Santa Severina, suggestioni bizantine e normanne
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Borghi e Centri Storici

7 lug 2020 08:38

Santa Severina è un antico borgo medievale, situato al centro della provincia di Crotone a metà strada tra il mare Ionio e i monti della Sila al centro di un meraviglioso paesaggio collinare, con il fiume Neto che percorre il suo territorio.

Il borgo, che si fregia del titolo di uno dei Borghi più Belli d’Italia, sorge su uno sperone di tufo che domina la vallata del fiume Neto.

Il centro storico di Santa Severina mostra mirabilmente il passaggio architettonico dal periodo normanno a quello bizantino.

In certi giorni, all’alba, quando la foschia avvolge la valle fin sotto la base rocciosa che lo sorregge, assomiglia a una grande nave di pietra. Vicinissimo alla città di Crotone, il centro storico di Santa Severina, oltre al restaurato castello normanno ed alle immancabili chiese bizantine, mostra il passaggio architettonico dal periodo normanno a quello bizantino. Santa Severina è di certo una delle perle artistiche della Calabria, meta ogni anno di numerosi turisti e visite guidate. Le grandi civiltà mediterranee ed europee hanno interessato la storia di Santa Severina, lasciando ognuna di esse tracce, reperti, monumenti, beni che oggi possono essere ammirati in tutta la loro bellezza. Fortezza naturale inespugnabile, la struttura eminentemente militare di Santa Severina risalta anche per le numerose fortificazioni più volte ampliate e modificate a seconda dell'ingegneria militare, che fanno da cerniera al maestoso e possente castello. Di origine bizantina è il quartiere della Grecìa, praticamente intatto dal punto di vista urbanistico, dove le case sono tutte abbarbicate sullo sperone roccioso da cui si dispiega il panorama del Marchesato. Contiguo alla Grecìa si trova il rione della Iudea, abitato dagli ebrei fino alla loro espulsione nel 1510.

Il Castello di Santa Severina

Simbolo indiscusso del borgo è l'imponente Castello di Santa Severina, che domina la valle del fiume Neto e ospita al suo interno un importante Museo Archeologico. Anche noto come Castello Carafa, la struttura risale all’epoca di Roberto il Guiscardo, per poi essere successivamente ampliata con una serie di labirinti sotterranei e scuderie. All'interno del Castello è ancora possibile ammirare resti di affreschi medievali e saloni decorati a stucco, con dipinti barocchi di Francesco Giordano. Opera militare tra le più complesse e belle della Calabria, è composto da un mastio quadrato, quattrocentesco, con quattro torrioni angolari in corrispondenza dei quali si trovano quattro bastioni sporgenti. Cinto da possenti mura merlate e circondato su tre lati da un fossato, contiene intricati labirinti sotterranei e scuderie con resti di affreschi medievali. Magnifiche decorazioni a stucco e dipinti barocchi, opera di Francesco Giordano, ornano i grandi saloni della roccaforte. Dal belvedere, costruito nel 1535, si contempla tutto il Marchesato fino a Crotone e al mar Ionio. Nel 1905 il castello è stato acquistato dal Comune che, recentemente, lo ha riportato all’antico splendore.

Il centro storico

Dal secolo IX fino all’XI la città conobbe il periodo di massimo splendore. Il battistero, la vecchia Cattedrale, la chiesa di Santa Filomena e altre rovine sparse sul territorio, sono le testimonianze più appariscenti del periodo di Bisanzio. La Cattedrale a nord e il castello normanno a sud sono le due importanti strutture architettoniche del “Campo”, nome col quale gli abitanti di Santa Severina chiamano la propria piazza, per antica memoria di un suo uso militare come piazza d’armi. La Cattedrale di Santa Anastasia, eretta tra il 1274 e il 1295, conserva ancora l'antico portale ad arco a sesto acuto, al centro del quale compare lo stemma vescovile, mentre il resto della facciata è stato completamente rifatto nel 1705. Ospita un’imponente torre campanaria a base quadrata, su quattro livelli. L’interno custodisce gli affreschi dei pilastri che sorreggono le navate e un bel crocefisso del XV secolo. La cattedrale, con impianto a croce latina a tre navate, ha subito vari cambiamenti nel corso della sua storia, tant'è che dell'antica struttura è rimasto solo il portale. Un’ulteriore iscrizione dedica la chiesa a Santa Anastasìa, patrona del paese. Seicentesca è anche la chiesa di Sant’Antonio, col bel portale in tufo e all’interno il sacello dei duchi Sculco e due cicli di affreschi rappresentanti la vita di San Francesco d’Assisi e quella di Sant’Antonio da Padova. Il Battistero di Santa Severina rappresenta l'unico esempio bizantino pervenuto ai nostri giorni ancora integro, di forma circolare, con quattro appendici. L'architettura di questo gioiello deriva dagli edifici a pianta centrale che trovano riferimento nel mausoleo di Santa Costanza a Roma. 
La chiesa dell’Addolorata, risalente ad epoca pre-normanna, sorge sui resti dell’antico vescovado e conserva numerosi elementi della vecchia cattedrale consacrata nel 1036. L’interno a tre navate, edificato nel XVII secolo, custodisce un bellissimo altare barocco. La chiesa di Santa Filomena, interessante esempio di architettura bizantino-normanna, è una costruzione dell’XI secolo formata da due cappelle sovrapposte a pianta rettangolare, con una cupoletta adorna di colonnine e due portali ogivali normanni. Quella che un tempo era la chiesa del Pozzoleo, restaurata, oggi funge da cripta di Santa Filomena. Conteneva una bella acquasantiera di marmo pario, conservata attualmente nel Museo Diocesano.

Musei e archivi

Il Museo Diocesano di Arte sacra ha sede nel palazzo arcivescovile ed è uno dei più interessanti musei di Calabria, in quanto gli oggetti conservati al suo interno consentono di ricostruire l’importanza di Santa Severina come centro religioso nei vari momenti storici. Da vedere il tesoro della Cattedrale, composto da paramenti, arredi sacri e documenti ecclesiastici, il più antico dei quali è una bolla papale di Lucio III del 1184, oltre ad un pregevole un dipinto di stile bizantino dell’VIII-IX secolo raffigurante il volto di Cristo. L'Archivio storico diocesano e la Biblioteca diocesana sono ospitati sempre nel palazzo arcivescovile e custodiscono un patrimonio inestimabile per la storia dell’intera Calabria. L’Archivio, meta costante di studiosi, conserva centinaia di pergamene e manoscritti che raccontano le vicende della Metropolia bizantina e delle singole parrocchie, mentre la Biblioteca raccoglie materiale prevalentemente religioso. Il Museo Archeologico è ospitato in alcune sale del castello e comprende materiali (monete, bronzi, ceramiche) che permettono di ricostruire le vicende della cittadina dai normanni fino all’inizio del secolo scorso.

Gastronomia

A Santa Severina si può gustare un assaggio della pasta “chjna”, ovvero i rigatoni al forno ripieni di formaggio, provola e salsiccia locale. Altro prodotto tipico del borgo è l’aranciàru, la caratteristica arancia santaseverinese, la cui storia secolare ha origine dalla peculiarità del terreno, che le conferisce qualità organolettiche esemplari e la rende un ingrediente ambito anche in cucina, oltre che uno tra i prodotti calabresi più rinomati nelle fiere di settore.

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