Alla scoperta di Aieta, tra I Borghi più Belli d’Italia

Aieta, l'aquila del Parco Nazionale del Pollino
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© Regione Calabria

Arte e Cultura

Tra "I Borghi più Belli d'Italia", incastonato come gioiello prezioso tra le colline del Parco Nazionale del Pollino, in provincia di Cosenza, l’abitato storico di Aieta merita certamente una gita fuori porta.

Scopriamo insieme cosa rende così speciale il centro storico di Aieta e quali sono le cose da non perdere in questo delizioso spaccato di Pollino calabrese.

Cosa vedere ad Aieta

Nota come Asty Aetou, "Città dell'Aquila" (dal greco αετός, "aquila"), Aieta risale all’epoca bizantina e il toponimo fa riferimento proprio alla sua posizione dominante in cima al colle poco più di 500 metri sul livello del mare.

Il centro storico, raccolto tra case addossate e vicoli, trova il suo simbolo nell’imponete Palazzo Martirano-Spinelli, raro esempio di architettura rinascimentale in Calabria. Un edificio maestoso, oggi “Monumento Nazionale”, fatto costruire nel XVI secolo dai Marchesi Cosentino, signori di Aieta, poi venduto agli Spinelli. 

Al centro della facciata, un bel loggiato con colonne e archi in pietra locale incornicia le aperture; al pianterreno vi erano le zone di rappresentanza (sala ricevimento, sale di soggiorno, di musica e gioco, le cucine, la sala delle armi e del corpo di guardia); i sotterranei ospitavano prigioni, cantine e cisterne dell'acqua; le camere da letto erano all’ultimo piano.

Aieta
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I colori dominanti, come in altri palazzi storici, sono il bianco delle facciate a calce e il rosso dei tetti, tonalità che uniformano e rendono armonico il centro di Aieta.

Tra gli edifici religiosi spicca la Chiesa Matrice di Santa Maria della Visitazione, realizzata nel XVI secolo su impianto di età normanna. L’interno, a croce latina con tre navate, è ricco di affreschi, dipinti su tavola e notevoli opere d'arte, come le due pale d’altare di Fabrizio Santafede, l’icona della Madre di Consolazione, una croce d’argento cinquecentesca, la Madonna del Carmine di Dick Hendricksz (1544-1618), artista fiammingo che ebbe grande influenza sulla cultura pittorica dell’Italia meridionale, e il notevole organo a canne Bossi-Prezioso di scuola napoletana (1673).

Aieta
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Del Convento dei Padri Minori Osservanti di San Francesco d’Assisi, abbattuto intorno al 1950, resta solo la Chiesa di San Francesco. Da ammirare per i vicoli, i magnifici portali in pietra lavorati dagli scalpellini locali tra Sette e Ottocento.

Cosa fare ad Aieta

Il borgo di Aieta vanta una lunga tradizione tessile.

Le macchine inglesi per la lavorazione della lana giunsero ad Aieta attorno ai primi del Novecento, benché della maggior parte non sia rimasta traccia, le attività di tessitura ricamo sopravvivono ancora oggi, tutelate dall’Associazione culturale "I Fili del Rinascimento", presso la Casa degli Antichi Mestieri, dove è ancora possibile vedere tessitrici all’opera e acquistare pregiati pezzi unici da corredo e abbigliamento tradizionale.

Un weekend ad Aieta è anche l'occasione per godere delle attività all'aria aperta e fare un’escursione nel Parco Nazionale del Pollino.

Gli appassionati di equitazione possono cimentarsi in questa attività presso un famoso agriturismo locale, ottimo punto di partenza per una passeggiata a cavallo tra i boschi, alla scoperta del tipico Giglio Rosso di Aieta.

Consigliata anche un'escursione all’Area Archeologica di Monte Calimaro, dove si trova una suggestiva grotta al cui interno sono custoditi i resti dell'antico insediamento di Aieta Vetere.

https://calabriastraordinaria.it/news/alla-scoperta-di-aieta-tra-i-borghi-piu-belli-ditalia

Ultimo aggiornamento: 15 feb 2024 10:15