Borgo di Aieta
Punto di Interesse
Nei documenti storici compare col nome di Asty Aetou, ossia "Città dell'Aquila" (dal greco αετός, "aquila"). La fertile conca entro cui sorge il Borgo fu abitata e coltivata fin dai tempi protostorici, poi come sede di ville agricole ai tempi degli Enotri (VI-V secolo a.C.) e dei Lucani (V-IV secolo a.C.), che costruirono la prima fortificazione sul Monte Calimaro. I bizantini, succeduti ai romani, ne fecero il capoluogo di una tourma, rafforzando la fortificazione e ospitando numerose laure di monaci provenienti dall'Oriente. Dalla conquista normanna in poi, prese a popolarsi il villaggio sulla conca interna, legato all'alternarsi di svevi, angioini e aragonesi, fino all'avvento del Regno di Napoli, con Carlo III.
Annoverata tra "I Borghi più belli d'Italia", Aieta conserva stradine strette e colori che vanno unicamente dal bianco delle facciate al rosso dei tetti. Stretto attorno a Palazzo Martirano (XVI secolo), uno dei pochi esempi di stile rinascimentale applicato all’edilizia civile calabrese (non a caso dichiarato "Monumento Nazionale"), il centro storico include diversi edifici religiosi (tra i quali, il Duomo di Santa Maria della Visitazione, la Chiesa di San Francesco, parte dell'ex Convento dei Padri Minori) e cappelle (San Giuseppe, in Piazzale Palazzo, San Biagio, Santa Maria della Purità, dell’Addolorata al Ponte e San Nicola in Cantongrande). Magnifici i portali in pietra, lavorati da scalpellini locali tra Sette e Ottocento. Completano la visita, i mulini ad acqua di epoca medievale, raggiungibili dal centro attraversando un antico ponte.