Difficoltà: Escursionistico (media difficoltà)
Dislivello: 750 m in salita
Lunghezza: 19,750 km
Tempo in cammino: 8,00 h
L’ultima tappa, la più lunga, parte dalla Caserma Forestale nel Bosco di Cinquemiglia. Per i primi 2 km si procede sulla Strada Provinciale 31 (Fuscaldo-Montalto Uffugo), lasciandola nei pressi del Laghicello.
Si prende una stradina sterrata, che dopo poco decine di metri conduce al piccolo ma suggestivo specchio d’acqua naturale de Il Laghicello (1135 m slm), contornato da un bel bosco di faggi, nel quale sopravvive il raro Tritone Alpestre Inaspettato. La sottospecie inexpectatus di Tritone Alpino è presente solo in cinque località situate sulla Catena Costiera e in nessuna altra parte del mondo. La popolazione è in continuo declino a causa dell'evoluzione naturale degli habitat. Inoltre i pochi siti noti sono potenzialmente minacciati dall'eventuale immissione di pesci o altra fauna acquatica alloctona. Per queste ragioni la sottospecie viene valutata in pericolo.
Proseguendo sulla sterrata si attraversa Serra di Ceccio (1227 m slm) e poi, portandosi direttamente sul crinale, si arriva sulla vetta di Cozzo Cervello (1389 m slm) la terza cima più alta della Catena Costiera. Da qui si gode di un magnifico panorama sulla costa tirrenica e sulla valle del Crati.
Da questo punto inizia la discesa, in una suggestiva faggeta, che porta al crocevia della Croce di Paola e di Montalto (1158 m. slm). Questo, secondo la tradizione, è il valico che veniva percorso da Francesco per raggiungere Montalto Uffugo. Qui, come segno di devozione verso il Santo, è stata eretta una statua in bronzo a grandezza naturale.
Scendendo di quota, i faggi vengono sostituiti da abeti e da pini marittimi e successivamente da pietraie con macchia mediterranea, erica, agrifoglio e saggina. Lo sguardo comincia a spaziare sulla costa tirrenica, sull’abitato di Paola e sui tetti del Santuario, riconoscibile a distanza. Nell'ultimo tratto il sentiero scende nel greto del Torrente San Francesco, attraversa zone coltivate raggiungendo infine il Santuario di Paola.
Paola è una delle località più importanti della Riviera dei Cedri e il suo territorio è rinomato per la sua splendida natura, per le acque limpide che bagnano il litorale e per il clima mite che la rende una meta ideale in ogni stagione dell’anno. L'area comprende anche una parte del territorio montano che si trova immediatamente a ridosso della zona costiera.
Il centro storico dista un paio di chilometri dal lungomare che, dotato di una lunga e ampia spiaggia e di strutture turistico-balneari, è molto affollato nei periodi estivi.
La basilica antica del Santuario di San Francesco di Paola, in stile tardo rinascimentale, risalente al XVI secolo, è composta da un'ampia aula principale piuttosto spoglia e da un'unica navata laterale a destra che ha il suo culmine nella sontuosa cappella barocca che custodisce alcune reliquie di San Francesco. Nel chiostro del santuario, chiuso verso l'esterno con vetrate, si trova il roseto del Santo, che costituisce oggi un folto giardino, e ospita lungo le sue pareti interne affreschi raffiguranti i principali episodi della vita del santo.
Adiacente ad esso è il romitorio di San Francesco, un insieme di angusti spazi sotterranei che costituirono il primo oratorio con le relative cellette per Francesco e per i suoi primi tre seguaci. Poco distante da qui, sull’altra sponda del Torrente Isca, vi è un luogo ancora più antico: La Grotta della penitenza o del deserto, un piccolissimo antro scavato nel tufo. Qui il giovane Francesco, iniziò la sua vita eremitica, nella preghiera, nella penitenza e nel lavoro manuale. Aveva poco più di 14 anni e vi dimorò per cinque anni.