Oggi Cirò Marina è diventato un centro rivierasco rinomato, che nel corso degli anni si è guadagnato il titolo di Bandiera Blu per la qualità del suo mare e di Bandiera Verde per il benessere dei più piccoli. A Cirò si viene per godersi il mare e dedicarsi a diversi sport legati all’acqua, ma anche per scoprire le virtù storiche di un’area che con i suoi reperti archeologici documenta di aver avuto grande importanza al tempo della Magna Grecia. Un territorio che si alimenta dai suoi due tesori, il mare e la terra, che qui regala prodotti di grande eccellenza conosciuti ovunque, come i vini e gli agrumi. Pesca e agricoltura, con la produzione di vini DOC e delle clementine, nonché industrie di trasformazione e conservazione di ortaggi e pesce sono le attività principali di Cirò Marina, cui si lega in modo sempre più stretto il turismo. Nello stemma comunale di Cirò Marina appare il profilo di Bacco, il dio del vino, del resto la città, giocando sulle sue eccellenze, appunto il vino e la sua attitudine balneare, si definisce, ‘territorio diVino d’Amare’. Tra gli eventi che si svolgono a Cirò Marina, da ricordare a marzo i Focareddi di San Giuseppe, l’accensione dei tradizionali fuochi in giro per i rioni. Ad aprile si svolgono numerose cerimonie religiose e mercatini per la Fiera di San Francesco. Ai primi di maggio si celebra la Festa di San Cataldo patrono della città, con quattro giorni di appuntamenti, tra cui la suggestiva processione a mare e il pellegrinaggio verso la Chiesa della Madonna di Mare, dove la statua del santo viene ospitata per qualche tempo. Ad agosto si svolge la manifestazione Calici di Vino e la Sagra del pesce azzurro.
Il Cirò DOC
Nessuna altra regione italiana può vantare il numero e la biodiversità anche intra-varietale dei vitigni autoctoni calabresi. La viticoltura cirotana, rinomata per la qualità indiscussa ed anche per le varietà che ancora sopravvivono nei suoi vigneti, assume una valenza eccezionale per la sua straordinaria antichità, tanto che della pregiata produzione vinicola locale se ne parlava già nell’età romana. E guardando al suo lungo passato nei vigneti del Cirotano, si ritorna all’antico senza dimenticare l’importanza della sperimentazione e della ricerca. I primi coloni greci sbarcati sulle coste cirotane rimasero impressionati dalla fertilità di questa terra e portarono nuovi vigneti da impiantare. Il vino prodotto, chiamato Cremissa, divenne il vino ufficiale delle Olimpiade e probabilmente è stato il primo esempio di sponsor secondo l’attuale definizione. La tradizione è stata riportata in auge, soprattutto per rilanciare l’immagine del Vino Cirò, alle Olimpiade di Città del Messico nel 1968 dove tutti gli atleti partecipanti hanno avuto la possibilità di gustare il Cirò come vino ufficiale. In questi ultimi anni il Cirò, soprattutto nella tipologia Rosso, sta riacquistando la sua antica grandezza anche per merito di numerose aziende che hanno saputo rinnovarsi, pur non rinnegando la tradizione, sia per quanto riguarda i vitigni veri e propri che per le tecniche di vinificazione. Molto apprezzati, dunque, sono i vini di Cirò Marina, che è a tutti gli effetti Città del Vino, ottenuti principalmente dal vitigno tipico Gaglioppo con cui si produce il Cirò DOC in tre tipologie diverse: Rosso, Rosato e Bianco. Il profumo fruttato ed avvolgente, il sapore intenso ed equilibrato sono ideali per pasteggiare le ricette tipiche che sono un’armonia tra mare e terra.
Museo Archeologico
Il palazzo che ospita il museo è stato ristrutturato nel primo ‘900 e successivamente acquisito dal Comune di Cirò, che ha provveduto ai lavori di restauro e adattamento per accogliere il Museo. L’ultimo piano è adibito a Sala convegni. Dotato di un portone d’ingresso ad arco, il palazzo è caratterizzato da diversi punti di accesso e da caratteristici balconcini a balaustra che si affacciano sulla piazza principale della cittadina. La sala espositiva del Museo civico archeologico di Cirò Marina custodisce oggetti, specie di epoca brettia, rinvenuti nelle numerose necropoli disseminate nel territorio e reperti ritrovati nell’area del Tempio di Apollo. Punta di diamante è il calco della statua acrolita del Dio Apollo, rimasta esposta per 4 anni negli Usa al Princeton Museum. I ricchi i corredi funebri, composti da oggetti simposiaci e militari trovati nelle tombe maschili, confermano che il popolo brettio era specializzato nell’arte equestre. In quelle femminili sono stati rinvenuti invece monili, oggetti di uso domestico e per la cosmesi. Il piano superiore del Museo è occupato da una mostra permanente sull’archeologia subacquea.
Gastronomia
Primeggia il sapore piccante nella gustosa cucina cirotana, fedele alla dieta mediterranea. Nota e ricercata è la sardella, preparata con la neonata di alici, pepe rosso piccante e semi di finocchio selvatico. Il pesce azzurro viene preparato in mille varianti: “surici” (pesce pettine) fritti si alternano a “pruppi e pipi” (polipo e peperoni), alici ripiene o “arriganate”(saltante in padella con un goccio di aceto ed origano), sarde arrostite, pesce spada. Un’altra bontà che vede protagonisti questo tipo di pesci è l’insalata di acciughe che vengono pulite, avvolte in succo di limone, lasciate riposare per un’oretta e poi presentate assieme a fettine di cipollotto fresco, finocchio, arance, olive, il tutto condito con olio extravergine di oliva, sale, pepe. La gastronomia contadina ha lasciato in eredità tante ricette per la preparazione di conserve. Gustose le olive “alla calce” e “schiacciate”, le melanzane sotto olio o aceto, i pomodori ed i peperoni essiccati al sole che diventano “ i pipi ‘e filari”. Apprezzata la pasta fatta in casa, da condire con sughi di carne di maiale, capretto, agnello e con i legumi.