La castagna calabrese, tra sagre ed escursioni
Dalla caldarrosta alla farina: i mille usi di un frutto autunnale
© Regione Calabria
Enogastronomia
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Ottobre e novembre sono i mesi della castagna, il frutto più amato dell’autunno che in Calabria presenta sue proprie varietà e caratteristiche.
Scopriamo insieme la dolce castagna calabrese e i tanti usi che ne fa la tradizione, in una piacevole gita d’autunno per boschi e castagneti.
Dal nord al sud della regione, la castagna calabrese accompagna la tavola d’autunno dalla colazione al dessert di fine giornata, declinata nelle varianti più golose, che ne fanno confettura e marrons glacés.
Pur non avendo ancora un proprio riconoscimento a marchio, la castagna calabrese è un prodotto del bosco estremamente prezioso, che accompagna l’alimentazione dei calabresi da secoli, segnando le tappe della cucina storica e tradizionale.
Anticamente nota come il “pane dei poveri”, poiché dalla sua macinazione si ricava la farina di castagna con cui impastare il pane scuro che accompagnava la mensa dei meno abbienti, assieme alla farina di segale (jermànu), la castagna è ancora oggi regina della tavola d’autunno, benché elaborata in forme certamente più ricercate e gourmet.
La castagna calabrese presenta 5 varietà principali: Arturo, Marrone di San Donato, 'Nserta Calabrese, Riggiola Calabrese e Ruvillese. Ciascuna di esse copre un territorio abbastanza definito a eccezione della ‘Nserta, che è diffusa per il 50% del territorio regionale.
Quali sono piatti e prodotti calabresi a base di castagna? Non c’è che l’imbarazzo della scelta: si parte con le classiche marmellata di castagne e crema di marroni e si passa al menu completo, dall’antipasto al dolce, tra ricette della tradizione e spunti innovativi.
Il “must” è il pane di castagna, ottimo per accompagnare zuppe e minestre di campo; i dolci a base di castagna calabrese sono da leccarsi i baffi, come le lucerne (chinole o chinulìlli) di castagne e cioccolato (con variante alla ricotta e alla mostarda), tipiche della provincia di Cosenza; per non parlare delle deliziose castagne al forno (pastìdhi o pastìlli) e caldarroste che scaldano nei primi freddi autunnali.
Le sagre della castagna in Calabria sono diverse e consentono di apprezzare le rispettive varietà territoriali e ricette tipiche. Tra gli appuntamenti storici segnaliamo la Sagra della Castagna e del Mangiare Antico di Acquaformosa; la Sagra della Castagna di San Donato di Ninea e la Sagra della Castagna di Sant’Agata di Esaro, tutte e tre in provincia di Cosenza, dove le cultivar più diffuse sono il castagno Arturo, tipico delle Serre Cosentine e dell'Alta Valle del Savuto, e il Marrone di San Donato.
Quest’ultimo è il castagno calabrese che popola i boschi attorno a San Donato di Ninea, al quale la comunità rende omaggio con la storica Festa d’Autunno che offre degustazioni e spettacoli per le vie del centro storico. Tra un assaggio e l’altro si possono visitare la Chiesa dell’Assunta, la Chiesa della Trinità e la Cappella di San Donato.
Chi opta per le sagre di Acquaformosa e Sant’Agata di Esaro può ammirare altrettante bellezze artistiche e naturalistiche.
Tra i paesi arbëreshë (italoalbanesi) di Calabria, Acquaformosa racconta l’autenticità del rito greco-bizantino nelle forme della Chiesa di San Giovanni Battista e nelle festività folkloristiche che mettono in scena balli, canti, costumi e piatti tipici. Sant’Agata di Esaro, lungo l’omonimo fiume, offre la visita ai suoi numerosi palazzi gentilizi ed edifici sacri, come il Convento di San Francesco di Paola, oltre all’imperdibile escursione alla Grotta della Monaca.
Gli altri luoghi della castagna calabrese abbracciano le province di Catanzaro e Crotone, dove è possibile fare escursioni nei castagneti e assaggiare le varietà Ruvillese e Riggiola, quest’ultima è la cultivar calabrese più precoce, matura già ai primi di ottobre.
In provincia di Catanzaro, ad esempio, sono imperdibili i trekking nei castagneti della cosiddetta Sila Piccola (Parco Nazionale della Sila), che offrono la possibilità di visitare luoghi suggestivi come Villaggio Mancuso e musei espressamente dedicati al dolce frutto autunnale, come con il Museo della Castagna e dell'Arte Contadina di Cerva.
Quest'ultimo valorizza le testimonianze legate alla storia, alle tradizioni contadine e alla lavorazione della castagna locale attraverso un percorso suddiviso in tre sezioni: storia e lavorazione della castagna, ricostruzione di antichi ambienti e arredi domestici, archivi e documenti digitali.
Per concludere, la provincia di Vibo Valentia dona il meglio dei suoi castagneti nel Parco Regionale delle Serre, dove la raccolta delle castagne si abbina a quella del pregiato Porcino delle Serre; mentre quella di Reggio Calabria offre i castagneti del Parco Nazionale d'Aspromonte, intervallate da fiumare e valli profonde che degradano fiano al mare.
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