Alla scoperta dell'arte tessile di Longobucco

La tessitura a Longobucco: storia di una tradizione secolare silana

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Tradizione e folklore

Longobucco - Regione Calabria

Situato nel cuore della Sila Greca in provincia di Cosenza, nel Parco Nazionale della Sila, e noto per la rinomata arte tessile, Longobucco è storicamente legato alla produzione di tappeti e coperte di antica lavorazione a mano, oltre che per l'estrazione dell'argento.

Fiore all'occhiello dell'artigianato locale, la tessitura a Longobucco è tramandata da generazioni e ancora oggi rappresenta un'eccellenza nel panorama tessile calabrese.

Scopriamo le origini di questa antica arte e le attrazioni di Longobucco.  

Origini della tessitura a Longobucco

L'arte tessile di Longobucco è una tradizione femminile che si inserisce nel solco più ampio dell'artigianato tessile calabrese, di antichissime origini. Si tratta di un comparto che ancora oggi regala grandi soddisfazioni nell’ambito dell'artigianato e dell’impresa su tutto il territorio regionale, dove è diversificato sia per l'impiego delle materie prime che per le maestranze e le soluzioni innovative.

La tessitura a Longobucco scrive una pagina di storia identitaria, da sempre "intrecciata" alla lavorazione dei tappeti, dei tessuti di lana, cotone e seta, ricamati a mano con un ricco repertorio di disegni antichi e contemporanei. Come dimostrano i documenti e gli stessi manufatti, le origini del tessile di Longobucco sono strettamente legate all'epoca delle scorribande dei pirati saraceni in Calabria, quando le donne rapite e poi liberate portarono nella propria terra d'origine l'arte della tessitura appresa in Oriente. Benché l'arte tessile calabrese risalga a tempi ancora più antichi, con le prime colonie della Magna Grecia, Longobucco rivendica la sua tradizione medievale di matrice orientale.

Chi desidera saperne di più, può visitare la Mostra Permanente di Tessuti Artigianali allestita nel centro storico di Longobucco, oppure visitare una delle più importanti aziende produttrici a conduzione familiare di tessuti e filati in Calabria: quella della famiglia Celestino (Celestino Tessuti d'Arte), nata negli anni '30 del Novecento a opera del maestro Eugenio Celestino e portata avanti dal figlio Mario. Qui è possibile conoscere la storia del tessile di Longobucco attraverso un prezioso repertorio fotografico e una serie di pezzi autentici (come quelli destinati alla casa reale e ad alcune importanti case di moda), assistendo alle varie fasi della lavorazione e ricerca sui filati tradizionali.

Telaio e tessuti
© Regione Calabria

Il tessile di Longobucco: creazioni uniche

Cosa rende uniche le creazioni dell'arte tessile di Longobucco? Intanto la tecnica: la tela è tessuta sul telaio orizzontale calabrese, sul quel, in contemporanea, si eseguono anche i decori a mano. Questi ultimi comprendono il "punto piatto" o "a rilievo" e l'uso di diverse materie prime, a seconda delle esigenze produttive e di committenza: lana di pecora, cotone, lino, ginestra e seta da baco.

Un capitolo a sé merita lo studio della simbologia dei disegni, ricca di fascino e suggestione, "intessuta" di leggende, scaramanzie e credenze popolari che hanno segnato la vita degli antichi costumi in paese. I "punti" di ricamo tradizionali e i significati che sottendono sono principalmente i seguenti:

  • Punto del giudice: ideato appositamente da una madre per sdebitarsi presso un giudice che aveva reso giustizia al figlio, accusato ingiustamente. Consiste in un rombo delineato dai denti di una sega (simbolo della nettezza della Giustizia), con a destra un albero di pino (longevità e forza) e a sinistra due rami di vite e grappoli d'uva (gioia e abbondanza), sui quali si posano due colombe (pace).
  • Caccia: una ramificazione intricata ospita esemplari di animali diversi, molti dei quali esotici (giraffa, leone, pantera, elefante, struzzo) a omaggiare l’origine orientale dell'arte tessile di Longobucco.
  • Tralcio di vite: uva e pampini sono tradizionalmente elementi benaugurali, usati anche nei paramenti liturgici.
  • Testa del re: motivo tradizionale formato da uno sfarzoso vaso di fiori, detto appunto il "Vaso del Re", destinato a omaggiare personalità importanti.
Tessile
© Regione Calabria

Da non perdere a Longobucco

La tessitura a Longobucco non è l'unica attrattiva del paese silano, che vanta una storia profondamente legata ai sovrani aragonesi, in particolare a Isabella d'Aragona, e una più recente, coinvolta nel fenomeno meridionale del brigantaggio: furono nativi di Longobucco i temuti briganti Palma, Faccione e Santoro, il leggendario "Re Coremme" cantato dalla tradizione popolare. Molti luoghi del centro abitato sono legati a queste antiche storie locali.

Simbolo del centro storico è la Torre Civica (XI secolo), adattata a campanile e conosciuta dagli abitanti come u campanàru, accanto alla Chiesa Matrice dell'Assunta. I portali scolpiti ad arte sono invece la testimonianza della raffinata lavorazione della pietra: ne sono un esempio Palazzo Citino, coi tradizionali mascheroni apotropaici, e le residenze che si affacciano su Piazza Matteotti.

Longobucco è una delle mete favorite di chi desidera praticare escursioni e trekking lungo i Sentieri del Parco Nazionale della Sila e visitare l'imperdibile Museo dell'Artigianato Silano e della Difesa del Suolo, che ha sede nell'ex Convento dei Frati Francescani. Il museo rappresenta un importante avamposto per la diffusione della conoscenza del territorio silano e della sua popolazione, narrandolo attraverso temi connessi all'artigianato locale, che oltre al tessile di Longobucco include l'estrazione dei metalli d'argento e l'oreficeria, la lavorazione del legno e della pietra. Non a caso, dall'abitato parte il sentiero storico-naturalistico detto la "Via delle Miniere", lungo il quale è possibile ammirare le antiche cave d’argento e osservare le installazioni che illustrano l’estrazione e la lavorazione della galena argentifera.

Longobucco
© Longobucco - Regione Calabria

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Ultimo aggiornamento: 15 gen 2025 15:21