San Giorgio Morgeto

San Giorgio Morgeto, un presepe nell'Aspromonte

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Montagna

San Giorgio Morgeto è uno dei 37 Comuni che fanno parte del Parco Nazionale dell'Aspromonte.

È situato ai margini sud orientali della Piana di Gioia Tauro, sui fianchi della breve e compatta dorsale che salda le serre dell'Aspromonte, da cui si dominano le isole Eolie.

San Giorgio è disposto a gradinata e sorge su un colle, alla cui sommità si trovano i ruderi di un castello, circondati da una pineta.

Centro di origini medievali, San Giorgio è disposto a gradinata e sorge su un colle, alla cui sommità si trovano i ruderi di un castello, circondati da una pineta. Il Castello, risalente ai primi del 1296 e le cui origini sfumano tra storia e leggenda, è un tipico esempio di architettura normanna-sveva ed attualmente è in via di recupero. Sulla cima che si eleva alle spalle del paese si trova Il centro storico che conserva intatto il fascino del borgo medioevale, con monumenti, edifici di notevole pregio architettonico e numerose chiese. All'entrata del paese domina l'antico convento dei domenicani dove studiò Tommaso Campanella. Nel periodo natalizio, di notevole richiamo artistico e spirituale è il Presepe movimentato, costruito da un gruppo di artigiani. Il borgo offre la possibilità di gustare i genuini prodotti locali e godere di una suggestiva cornice paesaggistica.

Centro storico

La caratteristica principale del paese di San Giorgio Morgeto è quella di somigliare ad un presepe. L’importanza che il paese rivestì durante i secoli è documentabile dai numerosi palazzi signorili che ancora oggi suscitano una notevole curiosità. La storia di San Giorgio Morgeto è caratterizzata dalla convivenza di potenti signorie che controllavano dall’alto i propri possedimenti terrieri a valle e in montagna. Caratteristica di queste famiglie era la forte religiosità dimostrata dalle numerose cappelle costruite o all’interno o all’esterno del palazzo stesso. Ancora oggi le Chiesette in onore della Madonna della Pietà, della Melia, di Sant’Antonio, e molte altre andate distrutte a causa delle intemperie e della malcuranza, dimostrano la forte devozione e la religiosità della Comunità Sangiorgese. Altra caratteristica di questi palazzi signorili sono i portali bugnati settecenteschi che, impressi da secoli, evidenziano la potenza di queste baronie.

Fontana Bellissima

Unica in Calabria per pregio artistico e storico la costruzione della Fontana detta “Bellissima” fu commissionata nel 1664 dal Marchese Giovanni V° Milano. Costruita in granito, si compone di una base di gusto rinascimentale, due vasche superiori in gusto barocco e in cima un altorilievo di Venere in marmo bianco, forse di origine greca. Il monumento è collocato al centro della piazza del paese.

Castello Morgezio

Probabilmente edificato in età pre-normanna, intorno al IX-X secolo, il sontuoso Castello Morgezio domina l’intera Piana di Gioia Tauro e la sua maestosità è visibile dall’intero territorio circostante. Abitato, secondo la leggenda, da Re Morgete, discendente della stirpe Enotria, il Castello rese inespugnabile l’intero centro abitato durante le invasioni saracene. Grazie alla sua collocazione sopra una roccia, i suoi resti sono visitabili durante tutto l’anno anche grazie alla cura con cui le autorità competenti gestiscono l’intero parco naturalistico circostante.

Convento dei Domenicani

Attorno al Convento dei Domenicani si costituì il centro di interesse storico e socio-culturale di San Giorgio Morgeto. Edificato nel 1393 dai Padri Basiliani e successivamente passato all’ordine dei Domenicani, il Convento divenne nei secoli un centro di studi e di cultura molto importante per l’intero Mezzogiorno d’Italia tanto che teologi e filosofi, come Tommaso Campanella, soggiornarono per molto tempo approfondendo i propri studi. Ricostruito dopo il grave sisma del 1783 che sconvolse gli assetti morfologici dell’intera Provincia reggina, il Convento fu ricostruito dai Padri che riuscirono a recuperare gran parte delle opere artistiche come il portale tardo-rinascimentale della precedente costruzione.

Località Sant’Eusebio

Un nome antico, quello di sant’Eusebio, trentaduesimo pontefice dopo San Pietro. Un pontificato tormentato, caratterizzato dalla lotta contro i Lapsi, cristiani del III secolo che dopo la persecuzione di Decio erano stati apostati della fede cristiana per paura dei tormenti. Diverse le disposizioni non solo religiose, ma anche giuridiche, dettate dal pontefice in un periodo in cui la chiesa era anche autorità civile; ordinò anche molti vescovi, sacerdoti e diaconi. Oggi della gloriosa città di Sant’Eusebio non rimangono che ruderi pur essendo un sito di dimostrato interesse archeologico dai primi anni del Novecento.


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Ultimo aggiornamento: 8 lug 2020 11:17