Interessante il suo centro storico, con antichi palazzotti dai portali in arenaria e balconi in ferro battuto.
L'impianto urbano del XV secolo si presenta in una forma organica e tutto il Centro Storico è ricco di antichi edifici in stile spagnoleggiante, con bei portali lavorati. Grande interesse artistico e storico suscitano le chiese, tra cui Il Duomo, considerato tra i migliori esempi di barocco in Calabria e dedicato a Santa Maria della Serra, titolo che deriverebbe dalla pregevole statua lignea della Madonna (sec. XIV-XV), ritenuta miracolosa. Interessante la chiesa dell'Annunziata, detta anche di San Francesco di Paola, del quale custodisce un ritratto su tavola e il relativo convento, edificati nel Cinquecento, la cui facciata presenta un pregevole portale in pietra di Montalto. Da visitare sono anche la chiesa di San Domenico, edificata a metà Quattrocento e ricostruita nel Settecento, la chiesa dei Cappuccini o di Sant'Antonio, realizzata nel Settecento, e la bella chiesa del Carmine, seicentesca con rimaneggiamenti del secolo successivo.
Il centro storico conserva inoltre vicoli antichi e palazzi signorili, come casa Castelli o il palazzo dei Ruffo duchi di Montalto. Nel cuore del centro storico si possono ammirare i resti di una bottega ebraica risalente al XV secolo, con le entrate originarie murate. Una comunità di ebrei provenienti dalla Spagna e dalla Sicilia, infatti, si era stabilita a Montalto a metà del Quattrocento, avviando un fiorente mercato della seta, del velluto e della lana, che trasformò il paese in un importante polo commerciale. Montalto è nota nel mondo anche grazie a Ruggero Leoncavallo, grande musicista e tenore napoletano, che si ispirò a un fatto di cronaca avvenuto nelle vicinanze del borgo per comporre, nel 1892, Pagliacci, la sua opera più nota.
Il Santuario della Madonna della Serra
Il Duomo, più noto come Chiesa di S. Maria della Serra, è situato su un’altura sostenuta da imponenti muraglioni, con una bellissima gradinata, una balaustra tondeggiante di tufo e una grande terrazza.
La scelta di costruirlo al di fuori delle mura del paese fu presa per via dei frequenti terremoti che distrussero la vecchia chiesa dell'Assunta, che spinse a scegliere come sito il Monte Serrone.
Si tratta di uno dei monumenti sacri più celebri della Calabria. La leggenda popolare narra che la statua della Madonna della chiesa di Santa Maria Maggiore, scomparve improvvisamente, per poi essere ritrovata grazie all'incredibile luce che si irraggiava su un colle di siepi e pruneti, chiamato della Serra, un tempo Serrone. Fu così che i cittadini di Montalto decisero di erigere un nuovo tempio in questa zona. I costruttori della spettacolare gradinata, della balaustra tondeggiante di tufo e del portale della chiesa si resero conto della sensibilità dei terreni locali ai terremoti e della fragilità dei materiali disponibili per la costruzione della zona, costruendo tre portali con archi a tutto sesto e allontanandosi così dallo stile barocco. A seguito del disastroso terremoto del 1854, si decise di restaurare la Chiesa e invece di riedificarla a croce greca, com’era anticamente, si optò per una massiccia croce latina di stile neoclassico, in contrasto con la facciata esterna.
Museo e Festival Ruggero Leoncavallo
Montalto Uffugo e Ruggiero Leoncavallo formano un binomio inscindibile. Il rapporto che lega la cittadina calabrese alla figura del noto compositore italiano è, infatti, strettissimo. Un legame fatto di anni trascorsi, di studi, di ricordi e di luogo ispiratore della sua più grande opera lirica Pagliacci.
Il museo a lui dedicato espone e valorizza collezioni spartiti, libri, lettere, manoscritti, cimeli, quadri e tanto altro appartenuto o riconducibile alla figura del Maestro che visse a Montalto dall’età di cinque anni. Al grande musicista è anche dedicato il festival musicale che ha luogo in paese ogni anno.
Il museo ha sede all’interno del palazzo municipale ed è di proprietà del Comune di Montalto Uffugo che lo ha istituito. L’11 gennaio del 1903, il Consiglio comunale di Montalto conferì a Ruggiero la cittadinanza onoraria e da allora Montalto Uffugo divenne la città di Leoncavallo. Il Festival ogni raccoglie successi e consensi che, tra tradizione e innovazione, mantiene fermi i suoi capisaldi, quali l’incanto della lirica, la magia della musica, il valore dell’arte, l’eternità della poesia. Fiore all’occhiello degli appuntamenti culturali calabresi, il Leoncavallo festival può essere definito come progetto, più che cartellone di eventi, che senza perdere di vista la tradizione storica di una manifestazione che da lunghi anni caratterizza il territorio, riesce a rinnovarla ogni anno con suggestioni diverse.
Eventi e tradizioni
Tra gli eventi ricorrenti da citare Il Carnevale Saraceno, che rievoca in chiave grottesca la vittoria in battaglia dei Montaltesi sui Saraceni del 902, con un corteo burlesco composto di soli uomini, gigantizzi con enormi testoni di cartapesta e festeggiamenti notturni in piazza, dove si fa rivivere la battaglia combattuta a colpi di scimitarre. Il Carnevale Saraceno si rinnova ogni anno perché dopo la presentazione le maschere vengono bruciate. La Festa della Serra ricorre il 12 Febbraio per ricordare il miracolo dello scampato pericolo nel terremoto del 1854, ed è accompagnata da una ricca fiera con esposizioni artigianali. Di grande richiama culturale è il Festival Leoncavallo, kermesse musicale estiva che include un concorso lirico internazionale, dedicato al celebre compositore, autore de I pagliacci.