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Luzzi, il fascino mistico della Sambucina
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28 dic 2023 09:14

Nel cuore verde della Valle del Crati sorge Luzzi, piccolo comune della provincia di Cosenza che si dice sia sorto sopra i resti dell’antica “Thebae Lucane“, cittadina della Magna Grecia fondata nel IV secolo a.C.

Anche l’origine del nome, come quella dell’abitato, è misteriosa e discussa: alcuni pensano derivi dal nome della famiglia normanna dei Lucij, che al seguito di Roberto il Guiscardo la ebbe come feudo,

La storia della Sambucina è importantissima, tanto da conseguire un ruolo preminente nelle sedi dell’ordine cistercense dell’Italia meridionale.

altri credono provenga dai “lucci”, i pesci del fiume che scorre ai piedi dell’agglomerato, ancora oggi presenti sul colorato stemma cittadino.

Il Paese è punteggiato di diversi edifici religiosi come l’antichissima Chiesa di Sant’Angelo dove è stata ritrovata una tela di Santa Maria delle Grazie, opera della scuola di Leonardo da Vinci. Di particolare interesse anche l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina, un monastero cistercense di grande fascino storico e artistico. Da visitare senz’altro la Chiesa dell’Immacolata, la Chiesa di San Giuseppe e la Chiesa di Sant'Angelo. L’abitato di Luzzi, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, è situato su una collina lungo la fascia della presila sul lato destro della Valle del Crati.

Palazzo Comunale

Costruito nel XVIII secolo, è testimone nel corso del tempo di una rilevante tradizione storica e rappresenta la struttura architettonica più importante del centro storico cittadino. L'edificio, adibito già dal 1940 ad abitazione padronale, si presentava in avanzato stato di degrado sia sul piano strutturale sia degli elementi caratterizzanti. Una serie d'interventi, successivi nel corso degli anni, ne ha consentito il suo recupero, con il ripristino totale dal punto di vista statico-strutturale e una ristrutturazione dei vari piani e ambienti, dove sono distribuite le diverse funzioni direzionali, politiche e amministrative della sede comunale. L'esterno è a pianta quadra, in perfetto stile rinascimentale, con rigorose facciate, si compone di due livelli oltre al piano seminterrato ed il sottotetto. Il portale di accesso è incorniciato da una struttura in pietra avanzata rispetto all'edificio. Un corpo scala, di particolare pregio architettonico, domina l'atrio del fabbricato, ed è collegato direttamente con il giardino e le altre strutture abitative, oggi adibite ad uffici comunali.

Abbazia della Sambucina

Il patrimonio storico-artistico di Luzzi è di eccezionale rilevanza ad iniziare dall’Abbazia Cistercense di Santa Maria della Sambucina, subentrata tra il 1140 e il 1160 alla chiesa di Santa Maria Requisita e, ancora prima, al monastero benedettino di Santa Maria di Mensuo. La storia della Sambucina è importantissima; essa ottenne privilegi e protezione da papi e imperatori e conseguì un ruolo preminente nelle sedi dell’ordine cistercense dell’Italia meridionale. La celebre abbazia fu costruita intorno alla metà del XII secolo dai Cistercensi e divenne presto un importante centro religioso, artistico e culturale, dove soggiornarono l’abate Gioacchino e personaggi di primo piano. La Sambucina fu sede di esperienze grafiche e culturali differenti, fu centro di produzione di antichi codici miniati. La chiesa presenta elementi di notevole interesse artistico, quali la grande arcata di ingresso, il portale ricco di motivi scultorei ornamentali, la parete absidale con tre monofore e, all’interno, pregevoli opere d’arte, tra cui l’affresco raffigurante la Madonna con Bambino, con influssi toscani del Cinquecento, l’Assunta in Gloria con Angeli e i dodici Apostoli, della stessa scuola artistica e risalente ai primi del Seicento.

Le chiese

L’itinerario ecclesiastico a Luzzi comprende la chiesa di Santa Maria delle Grazie che si presenta come uno scrigno di opere d’arte che vanno dal fonte battesimale in pietra tufacea a dipinti come il Battesimo di Cristo, il Ritratto del cardinale Giuseppe Firrao, le due tele della Madonna del Rosario e Santi, interessantissime, e una serie di statue con le effigi dei Santi. Importanti e splendide sono inoltre le chiese dell’Immacolata Concezione, di San Michele Arcangelo, della Madonna della Sanità o della Cava e di San Francesco di Paola. La chiesa di Sant’Angelo, costruita probabilmente nel 1300, custodisce la tela di Santa Maria delle Grazie opera della scuola di Leonardo da Vinci. L'altare ligneo policromo del 1600, di particolare bellezza è considerato monumento nazionale e il fonte battesimale in pietra tufacea con motivi scultorei in stile romanico. Nella chiesa dell’Immacolata, costruita nel XVI secolo, esistono due eccezionali opere di pittura, l'Assunta in Gloria con Angioletti, che è una classica opera di Luca Giordano e la tela dell'Annunciazione, esecuzione alla maniera di Francesco Solimena. Nella chiesa si custodisce la statua della Santa Patrona dell'Immacolata ed è la parrocchia principale di Luzzi (San Biagio V.E.M). La chiesa di San Giuseppe era una cappella della famiglia Firrao, nella quale venne portato il corpo di Santa Aurelia Marcia, meta di pellegrinaggio da tantissimi paesi della Calabria. Il corpo della Santa Martire è custodito con lastra catacombale di arte paleocristiana. 
La chiesa della Natività di Maria SS. ha una cupola araba perché probabilmente prima di essere una chiesa era un tempio musulmano. Al suo interno vi è custodita la tela "Madonna del Rosario" del Settecento napoletano.

Gastronomia

Nella piccola frazione di San Vito si produce da molti anni un vino giovane che ha ottenuto il riconoscimento Doc dall'Unione Europea nel 1997. I vitigni coltivati in quest'area risentono di un clima umido e poco temperato, la cui caratteristica principale è data dai frequenti sbalzi di temperatura sia notturna che stagionale. Il vino San Vito di Luzzi DOC si produce nelle varietà rosso, rosato e bianco con l'utilizzo di uva proveniente da vitigni locali secondo una mescolanza stabilita dal disciplinare di produzione del 1994. Così composto il San Vito di Luzzi è uno dei vini più eterogenei della Calabria ottenuto dalla unione di numerosi vitigni dei quali qualcuno non autoctono come il Sangiovese, vitigno utilizzato per produrre il celeberrimo Brunello di Montalcino.

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