Cosa fare a Reggio Calabria con la pioggia

5 cose da vedere e fare nella "Città dello Stretto di Messina"

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Arte e Cultura

Bronzi di Riace, Reggio Calabria - Regione Calabria

Hai programmato una gita invernale a Reggio Calabria, la splendida "Città dello Stretto di Messina"? Ecco qualche suggerimento su cosa fare a Reggio Calabria con la pioggia, nel caso in cui si voglia stare al chiuso.

Non c'è che l'imbarazzo della scelta, tra mostre, musei, gallerie d'arte, edifici storici, teatri, shopping e caffè eleganti lungo Corso Garibaldi, le cose da fare a Reggio Calabria con la pioggia sono davvero tante.

Scopriamo come divertirsi in 5 tappe a Reggio Calabria, in una giornata d'inverno! 

1. Visitare il Museo Archeologico Nazionale

Trovandoci nella cosiddetta "Città dei Bronzi di Riace", tra le prime cose da fare a Reggio Calabria con la pioggia c'è senza dubbio una visita al "tempio" che custodisce i due guerrieri in bronzo più famosi al mondo, vero simbolo della Calabria. Stiamo parlando del sorprendente Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, con sede a Palazzo De Nava, su Corso Garibaldi, dove i Bronzi di Riace sono esposti in un'apposita sala iperbarica, cui si accede dopo essere stati purificati da eventuali agenti contaminanti esterni (smog, particelle, ecc.). Al loro cospetto ci si sente come di fronte a due divinità greche: classificati come "A" e "B", ovvero il "Vecchio" e il "Giovane", i Bronzi di Riace rappresentano due guerrieri nudi dell'altezza di 1,98 e 1,97 metri per un peso di 160 Kg. La possente muscolatura è resa con vigore plastico: tra i particolari da notare, le vene delle mani e dei piedi, la madreperla degli occhi e i capezzoli, lavorati a parte e applicati tramite battitura a martello.

Oltre ai Bronzi, il museo reggino ospita i più grandi capolavori della Magna Grecia provenienti dagli scavi nei parchi archeologici di tutta la regione, a partire dalla stessa Rhegion greca e la successiva Regium Iulii, romana. Tra i pezzi di maggior valore, ammirati da tutto il mondo e disposti su 5 piani: il Kouros marmoreo di Reggio Calabria; la celebre Testa del Filosofo (o Testa di Basilea); i corredi delle necropoli greche, brettie e lucane; i resti delle colonie calabresi della Magna Grecia; la sezione preistorica e la necropoli ellenistica, col lapidario sotterraneo.

Bronzi di Riace, Reggio Calabria
© Bronzi di Riace, Reggio Calabria - Regione Calabria

2. Visitare la Pinacoteca Civica nel Teatro "Cilea"

La seconda cosa da fare a Reggio Calabria con la pioggia è ammirare le opere d'arte moderna e contemporanea della Pinacoteca Civica, che ha sede in un'ala dello splendido Teatro "Francesco Cilea", continuando lungo Corso Garibaldi. All'esterno, la riproduzione a grandezza naturale della celebre scultura Forme uniche della continuità nello spazio (1913, l'originale è visibile presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, a Cosenza) rende omaggio al grande artista reggino Umbre Boccioni, tra i firmatari del Manifesto Futurista italiano.

La Pinacoteca Civica di Reggio Calabria espone tavole dipinte da Antonello da Messina (San Girolamo in penitenza e I tre angeli apparsi ad Abramo), l'opera il Ritorno del figliol prodigo, di Mattia Preti, detto il "Cavaliere Calabrese", Giuseppe Benassai e Renato Guttuso. Sono inoltre presenti tele di pittori calabresi dell'Ottocento e di Scuola Napoletana, tra le quali un'opera attribuita a Luca Giordano raffigurante Cristo e l'Adultera. Una sezione scultorea è dedicata a busti marmorei e sculture classiche, tra le quali spicca una copia del Laocoonte del Bernini, ritrovata presso l'antico Seminario Arcivescovile della città.

Pinacoteca Civica
© Pinacoteca Civica, Reggio Calabria - Regione Calabria

3. Scoprire i segreti del Castello Aragonese

Cosa fare a Reggio Calabria con la pioggia? Ammirare il panorama dell'abitato e dello Stretto di Messina dall'altro del Castello Aragonese e delle sue sale allestite a museo. L'edifico che vediamo oggi nell'omonima piazza, è quel che rimane dopo i terribili terremoti che lo hanno danneggiato (in particolare quello del 1908). Benché noto come "Castello Aragonese", ha origini molto più antiche: la collina su cui sorge era un punto strategico di avvistamento sin dall'antichità (VIII secolo a.C.) e mantenne il ruolo di fortezza militare anche nel periodo ellenistico e romano. L'esistenza documentata di un vero e proprio castello risale all'anno 536, per poi passare sotto i bizantini, i normanni, gli angioini, infine, gli aragonesi.

L'edificio, a pianta quadrata, è munito di quattro torri angolari. I restauri di epoca moderna furono volti ad adeguare la struttura all'evoluzione delle macchine d'assedio e alle artiglierie con polvere da sparo, soprattutto contro le invasioni turche. L’impianto rimase pressoché invariato fino al Risorgimento, quando ne fu decisa la riconversione in caserma e prigione politica. Deliberatamente mutilato della parte più antica, il Castello di Reggio Calabria conserva le due torri aragonesi al centro dell’attuale piazza ed è sede di mostre permanenti e temporanee.

Castello Aragonese, Reggio Calabria
© Castello Aragonese, Reggio Calabria - Regione Calabria

4. Ammirare il Duomo di Reggio Calabria

Altra cosa da fare a Reggio Calabria con la pioggia è una visita al Duomo, ovvero la Cattedrale di Maria SS. Assunta, il più grande edificio sacro della Calabria. Simbolo identitario dei reggini, il Duomo è una chiesa sontuosa e imponente, caratterizzata da una facciata in stile Eclettico-Liberty (lo stile scelto per riedificare la città post-terremoto), in cui si fondono l'arte medievale romanica e quella gotica; tripartita e con quattro torri ottagonali sormontate da croci, con trifora e rosone nella parte centrale. Vi si accede mediante una scalinata monumentale, affiancata dalle statue di San Paolo (il santo che, secondo la tradizione, convertì i reggini al cristianesimo) e Santo Stefano di Nicea, primo vescovo della città. Il campanile, alto quasi trenta metri, fu ultimato nel 1931. 

L'interno, a cui si accede attraverso tre portali in bronzo, è uno scrigno di opere d’arte: colonne a fascio, navate coperte da capriate lignee decorate da 200 svastiche (simbolo della luce dell'Avvento di Cristo), tre absidi poligonali che ospitano otto cappelle impreziosite da pregiate opere d'arte. Nella parte terminale della navata destra si trova il tronco di colonna che, secondo la tradizione, apparterrebbe al Prodigio di San Paolo; nell'abside centrale si erge l'altare maggiore decorato con un bassorilievo in bronzo, opera di Antonio Berti. 

Cattedrale Reggio calabria
© Regione Calabria

5. Farsi catturare dalla magia del Planetario

Infine, se ti stai chiedendo cosa fare a Reggio Calabria con la pioggia, non c'è niente di meglio che trascorrere il pomeriggio al Planetario Metropolitano “Pythagoras”, il posto ideale per contemplare la volta celeste anche nei giorni di maltempo. La visita al planetario di Reggio Calabria è un’esperienza immersiva, che consente di conoscere uno dei luoghi simbolo dell’astronomia calabrese da decenni. Passare il pomeriggio al planetario vuol dire scoprire il fascino dell'astronomia stando comodamente seduto in poltrona, sotto il firmamento della grande cupola, tra lezioni, eventi, mostre e attività didattiche per adulti e bambini.

Planetario Pythagoras, Reggio Calabria
© Planetario Pythagoras, Reggio Calabria - Planetario Pythagoras

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Ultimo aggiornamento: 29 gen 2025 13:41