Scigliano
Tra natura, storia e leggende nella Valle del Savuto
Borghi e Centri Storici
Scigliano - Regione Calabria
Un borgo che ne racchiude nove. Nove frazioni compongono infatti Scigliano, comune della Valle del Savuto immerso nel verde della macchia mediterranea e nel profumo dei vigneti, da cui si ottiene un pregiato vino DOC.
Scigliano ha nove frazioni autonome, ognuna ha una chiesa o anche più di una. Ad accomunarle, la natura incontaminata in cui sono immerse, luoghi ricchi di bellezze paesaggistiche ma anche di peculiarità storiche, culturali ed enogastronomiche.
Nonostante il progressivo spopolamento abbia impoverito il borgo, l’atmosfera che si respira è quella di un paese autentico e ospitale, in cui riti e tradizioni sono gelosamente custoditi e tramandati di generazione in generazione. Insieme alle ricette, quelle di piatti tipici dal sapore unico, come “u cuattu di capra”, da gustare naturalmente innaffiandolo con un bicchiere di Savuto DOC. Il territorio è attraversato da due fiumi, il Savuto e il suo affluente Bisirico.
Quando dalla strada ci si addentra nel verde lussureggiante della montagna, si può scoprire il tesoro nascosto di Scigliano: il Ponte di Annibale, un ponte romano collegato alla gloriosa Via Popilia che da Capua conduceva fino a Reggio Calabria. Secondo fonti storiche, Scigliano venne fondato su un precedente borgo di nome Sturni e si sviluppò attorno a un castello commissionato in epoca romana nel 556. Nel XVI secolo si ritrova Scigliano tra i più celebri comuni del Regno di Napoli, fedele ai sovrani di Napoli, Aragonesi e Borboni. C’è un poema vernacolare in ottave dal titolo “Lu ricattu de Sciglianu” (Il ricatto di Scigliano) in cui viene narrato l’episodio della vendita di Scigliano, fatta nel 1631 dal viceré di Napoli duca D’Alcalà al principe di Castiglione, Cesare D’Aquino, e il suo riscatto avvenuto il 12 settembre 1636. Al tramonto del feudalesimo, nel 1806, Scigliano venne smembrata e i confini ridisegnati, con la perdita di parte dei suoi territori. A conferma della vitalità culturale di questo comune, bisogna ricordare che dal 1845 al 1847 fu pubblicato a Scigliano il quindicinale scientifico-letterario Il Pitagora.
Le strade di Scigliano raccontano questa sua lunga storia, tra antichi palazzi nobiliari e chiese dai portali di marmo scolpiti finemente. Il Santuario della Vergine di Monserrato risale al XVII secolo e la sua costruzione è legata a un fatto miracoloso: la Madonna sarebbe apparsa in sogno a un pastore e gli avrebbe indicato un punto in cui scavare. In quello stesso luogo il pastore scavando avrebbe trovato un dipinto e per questo si decise di erigere nel punto del ritrovamento il Santuario. Sono numerose le chiese sparse nelle nove frazioni di Scigliano, oltre venti, alcune hanno portali e facciate particolarmente interessanti.
Fuori dal centro abitato, quasi occultato e protetto dalla natura selvaggia della Valle del Savuto, c’è il Ponte di Annibale, chiamato così perché la leggenda vuole che sia stato attraversato dalle truppe del potente generale cartaginese. Alcuni livelli del ponte risalirebbero dunque a un periodo compreso tra il 121 e il 131 a.C. ed è considerato per questo uno dei ponti più antichi d’Italia e d’Europa.
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