Riace

La bellezza leggendaria dei Bronzi di Riace
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Mare

31 lug 2020 12:52

Era il 16 agosto del 1972, quando un subacqueo romano, in vacanza sulle spiagge di Riace, scoprì per puro caso due grandi figure di guerrieri adagiate sul fondo del mare a pochi metri di profondità nelle vicinanze della costa. Solo qualche giorno più tardi la scoperta si rivelò uno dei più importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni. I Bronzi, due colossali e intatte statue di bronzo risalenti alla prima metà del V secolo a.C., furono esposte all'ammirazione del pubblico la prima volta nel 1981 al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, ed hanno rappresentato un importante elemento per il rilancio turistico dell’intera regione. Il paese di Riace si trova in un'area di notevole interesse turistico e si sviluppa in due nuclei abitativi: Riace Marina sul mare e Riace Borgo sulla collina sovrastante.

L'entrata principale Riace Marina è molto ampia e caratterizzata da un’ampia piazza alberata e dal palazzo municipale, dal quale si giunge in piazza Vittorio Emanuele dove è situata la chiesa matrice.

Le due statue furono probabilmente prelevate dai Romani dopo la conquista della Grecia e trasportati verso Roma con una nave che fece naufragio nel mar Ionio, presso la costa calabrese.

Gli edifici nobiliari presenti nel centro urbano conservano imponenti portali con ricche decorazioni in pietra, in un tessuto ricamato da vicoli stretti che si alternano ad ampi slarghi lastricati, dai quali si arriva fino alla spiaggia che d'estate si riempie di turisti e visitatori. Lungo un percorso che attraversa la splendida natura circostante, si arriva nel piccolo borgo, passando dall'antica porta in ciottoli di pietra che un tempo ne segnava il principale accesso. Il Santuario dei SS. Cosma e Damiano, di origine basiliana e meta di numerosi pellegrinaggi, custodisce il gruppo statuario ottocentesco dei santi, scolpito a tutto tondo e a figura intera.

La chiesa di San Nicola presenta una facciata preceduta da una doppia e breve gradinata laterale in pietra con veranda a semicerchio. L'interno, a unica navata rettangolare coperta con soffitto ligneo, termina con una piccola abside sopraelevata con tre gradini in pietra tufacea. Il tempietto riceve luce da dalla finestrella ovale soprastante il portale e da quattro finestrelle, tipo medievale disposte due su ogni lato.  Alla parete di fondo dell'abside è addossato l'altare in muratura che ospita un bassorilievo con l'emblema episcopale di San Nicola: la mitra, il libro e il bacolo. Alla chiesa di Santa Maria Assunta è annessa una torre campanaria a base trapezoidale e la facciata principale è caratterizzata dalla presenza di due portali rettangolari in pietra. L'interno a unica navata è decorato con stucchi policromi e custodisce la statua di Santa Maria Assunta. Villa Salerno è immersa nel verde di palme e piante tropicali e al portale principale si accede per mezzo di una scala in pietra che conduce direttamente alle stanze nobiliari del secondo piano. In contrada Jiritano e Porto Fraticchio si trovano le aree archeologiche e le torri costiere di San Fili e Riace.

Santuario SS. Cosma e Damiano

Riace, centro monastico, ospita il Santuario dei SS. Cosma e Damiano e custodisce al suo interno le reliquie degli stessi. Meta di pellegrinaggio dei fedeli di tutta Calabria, ogni anno a fine settembre offre ai visitatori uno spettacolo meraviglioso di fede e di folklore locale, con balli, canti e cibi tipici consumati all'aperto. Il Santuario è un'imponente struttura sacra che nella facciata principale presenta tre portali di simile fattura rettangolare, ma di diverse dimensioni. Quello principale è in pietra e consente l’accesso all'interno della chiesa, diviso in tre navate. Sull'altare principale è posta la statua dei Santi. Poco distante dal Santuario si trova la Casa del Pellegrino, capace di ospitare circa duecento persone in occasione dei solenni festeggiamenti dei Santi.

Il Borgo dell'Accoglienza

Dal 2004 al 2018, grazie alle politiche di accoglienza del sindaco Domenico Lucano, Piace ha concesso ospitalità a oltre 6000 richiedenti asilo provenienti da venti diverse nazioni, integrandoli nel tessuto culturale cittadino e inserendoli nel mondo del lavoro del piccolo borgo, ridando di fatto alla città una nuova vita. Grazie alle politiche di inclusione, Riace è riuscita a dare ospitalità non solo ai rifugiati, ma anche a tutti gli immigrati irregolari con diritto d’asilo, mettendo a disposizione vecchie case abbandonate da cittadini ormai lontani dal paese e mantenendo in vita servizi di primaria importanza come la scuola e finanziando il piccolo comune con micro attività imprenditoriali legate all’artigianato. Sono nati infatti laboratori tessili e di ceramica, ma anche bar e panetterie per arrivare alla raccolta differenziata porta a porta, garantita da ragazzi extracomunitari e trasportata attraverso l’utilizzo di asini. L’integrazione dei migranti era assicurata da circa settanta mediatori culturali assunti dal comune e facenti parte del sistema Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), nato proprio per proporre, oltre le misure di assistenza e di protezione ai singoli beneficiari, il processo di integrazione sociale ed economica di cui Riace si fa promotrice.

I Bronzi di Riace

Riace è famosa per aver regalato al mondo i Bronzi, due opere d'arte di inestimabile valore che adesso sono esposti nel Museo Nazionale di Reggio Calabria. I Bronzi di Riace, capolavori della scultura ellenistica, vennero ripescati in mare nel 1972, in localita Agranci, a circa 200 metri dalla costa e 8 metri di profondità. Le due statue furono probabilmente prelevate dai Romani dopo la conquista della Grecia e trasportati verso Roma con una nave che fece naufragio nel mar Ionio, presso la costa calabrese. La statua A, detta anche Il Giovane o L’Eroe, attribuita allo scultore ateniese Mirone e datata 460-450 a.C, periodo di transizione tra lo stile severo e quello classico, mostra le evidenti tracce di una rigida impostazione delle spalle e del torace. Era armato di un'asta che impugnava tra indice e medio, e che doveva toccare terra e scaricare parte del peso, e non indossava elmo, come si evince dalla capigliatura, rifinita anche sulla parte alta della testa. Misura 198 centimetri di alterzza. La statua B, detta anche Il Vecchio o lo Stratego, prodotta in tempi più recenti rispetto alla precedente, risulta, più moderna, sia nella lavorazione sia nello stile, grazie ad una composizione più armoniosa della posa, alla sinuosa congruenza tra l'inclinazione del bacino, alla posizione del torace leggermente inclinata e alla spalla destra abbassata. Si ritiene fosse armata di lancia, scudo ed elmo corinzio e raggiunge l’altezza di 197 centimetri. I due Bronzi sono collocati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, in una sala dotata di un sistema di controllo del clima, tale cioè da evitare l’innescarsi di nuovi fenomeni di corrosione. Ogni statua è vincolata ad una struttura antisismica mediante un’asta d’acciaio verticale che sale lungo la gamba destra fino alle spalle dove uno snodo la unisce ad una barra messa orizzontalmente e poi collegata mediante cavi d’acciaio alla struttura antisismica di modo che ogni singola statua risulti saldamente ancorata al proprio piedistallo.

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