Visita al MABOS – Museo d’Arte del Bosco della Sila
Arte contemporanea en plein air nel Parco Nazionale della Sila
© MABOS - Transiti, Adriano Ponte (2018)
Arte e Cultura
© MABOS - Transiti, Adriano Ponte (2018)
Arte e Cultura
L’acronimo MABOS sta per Museo d’Arte del Bosco della Sila e indica letteralmente uno spazio magico dove l’arte contemporanea, declinata in tutte le sue forme espressive, dialoga a stretto contatto con la natura nella quale è immersa.
Raggiungiamo il centro del Parco Nazionale della Sila, versante catanzarese, e scopriamo le peculiarità di un innovativo progetto artistico incastonato nella macchia verde dei boschi.
Immergiamoci in un’esperienza unica, percepita come tale sia dagli artisti che vi espongono e vi risiedono, che dai visitatori, grandi e piccini.
Cos’è il MABOS? Il Museo d’Arte del Bosco della Sila è uno spazio fisico e metafisico insieme. Un’oasi verde al centro di uno dei tre parchi nazionali calabresi, la Sila catanzarese, entro il quale, a partire dal 2017, ha preso corpo una realtà unica in Calabria.
Qui arte e natura si sono incontrate in un equilibrio perfetto, un vero e proprio ecosistema creativo che mette in connessione il contesto paesaggistico, le opere d’arte contemporanee esposte e/o realizzate direttamente sul posto dagli artisti in residenza e il visitatore, che spesso è attore a sua volta, protagonista di workshop e laboratori interattivi per adulti e bambini.
Il MABOS si articola in ambienti diversi, a partire del Parco Espositivo in senso stretto. Un percorso ecomuseale dislocato nel verde che comprende più di 35 opere su 30000 mq di superficie boschiva, realizzate “site-specific” da artisti nazionali e internazionali (sia in collettivo che singoli performer) ospitati in residenza artistica dal 2017 a oggi.
Ciascuna delle opere è autonomamente fruibile dal visitatore mediante la scansione del QR Code che la identifica, svelandone segreti e curiosità attraverso un testo emozionale, che abbina poesia e racconto, frutto della ricerca personale dell'attuale direttrice del MABOS, Elisabetta Longo.
Le residenze artistiche al MABOS sono occasione di uno scambio impattante, che consente agli artisti di conoscere un luogo magico e incontaminato, come il bosco della Sila, e al territorio e alle comunità locali di interagire h24 con artisti italiani e stranieri pronti a condividere il processo creativo.
Fermarsi a riflettere, respirare l’atmosfera del bosco e farla propria, dialogare con gli elementi della natura. Tutto questo è a portata dell’artista che decide di trascorrere una residenza al MABOS, negli alloggi che non a caso si chiamano Sense, evocando sensazioni e suggestioni a fior di pelle con le quali si convive negli spazi destinati. Gli stessi in cui gli artisti si incontrano e si confrontano tra loro, in compagnia di critici, tutor, curatori e addetti ai lavori che, di volta in volta, dedicano il loro tempo all’analisi e alla divulgazione della residenza.
Presente anche l’Università della Calabria, che in convenzione col MABOS incarica i suoi giovani storici d’arte di stilare i cosiddetti Diari Critici del Mabos, resoconti argomentati di questa esperienza condivisa.
Non solo residenze d’artista al MABOS, ma anche ecosoggiorni aperti a chiunque desideri fermarsi e godere della quiete e dell’ispirazione che regala il posto. Il Borgo degli Artisti è lo spezio dedicato a questo tipo di soggiorno sostenibile: un quartiere di baite in legno costruite nel rispetto dell’ambiente, dove fermarsi per un giorno o un weekend alla scoperta del Museo d’Arte del Bosco della Sila e parco nazionale nella sua totalità.
Altri due spazi/momenti completano l’esperienza immersiva al MABOS: quello dedicato alla didattica laboratoriale per grandi e piccini, realizzata in collaborazione con gli artisti e i professionisti, e la piccola bacheca del booksharing, Libri Liberi, nella quale condividere con gli altri anche le proprie letture.
Il MABOS è il punto di partenza ideale per le escursioni nel Parco Nazionale della Sila. Di recente inaugurazione, ad esempio, il tratto del Sentiero CAI Italia che lo attraversa, scandendo le tappe di un itinerario che conduce alla scoperta dei boschi, dei sentieri e dei piccoli centri montani che caratterizzano la Sila catanzarese.
Raggiungiamo poi Taverna, la “Città di Mattia Preti”, tra i grandi pittori esponenti del Seicento italiano e del cosiddetto “caravaggismo”. Soprannominato il “Cavaliere Calabrese”, con riferimento alla sua investitura a Cavaliere di Malta, Preti fu attivo principalmente a Roma, Napoli e nell’Isola di Malta, ma non dimenticò le sue origini, lasciando a Taverna alcune opere straordinarie, oggi visibili presso la Chiesa di Santa Barbara, la Chiesa Monumentale di San Domenico e il Museo Civico.
Nei dintorni, da non perdere una visita al Sila Science Park e al Museo F.A.T.A., a ridosso del Lago del Passante in Località Carbonello, un’area naturale di oltre 80 ettari.
Il Sila Science Park ruota attorno al tema dei 4 elementi della natura: Fuoco, Acqua, Terra, Aria (da cui l’acronimo F.A.T.A.), a partire dai quali è possibile seguire un percorso di scoperta didattica e scientifica immersi nel verde. Uno spazio innovativo che si rivolge principalmente a scuole e famiglie con bambini.
Il F.A.T.A. si compone di una struttura coperta, Science Center, con una superficie di oltre 2500 mq sviluppato su due piani, e un parco esperienziale immerso nell’area naturalistica del lago, dove è possibile praticare pesca sportiva e pet-therapy, oltre che imboccare i sentieri naturalistici dedicati al ciclo turismo e all’escursionismo.
https://calabriastraordinaria.it/news/visita-al-mabos-museo-darte-del-bosco-della-sila