Alla ricerca del Tesoro di Alarico, tra storia e leggenda
Hai mai sentito parlare del Tesoro di Alarico, a Cosenza? Cerchiamolo insieme!
Arte e Cultura
Regione Calabria
Hai mai sentito parlare del Tesoro di Alarico, il re dei goti che pare sia sepolto nel cuore di Cosenza?
Un mistero che ancora oggi affascina gli abitanti della città e i suoi visitatori, che talvolta si cimentano nelle ipotesi relative alla posizione in cui potrebbe essere nascosto il fantomatico Tesoro di Alarico.
Storia e mito si intrecciano nella leggenda di Alarico, generando narrazioni affascinanti e opere d'arte dedicate nel centro storico di Cosenza Vecchia.
La leggenda del Tesoro di Alarico
Quella che oggi è tramandata come la leggenda di Alarico (Cosenza) nasce da un fatto storico ben documentato:
siamo nell'anno 410, l'Italia è sotto un'ondata di invasioni barbare e le cronache ci dicono che Alarico, re dei goti, sta attraversando il territorio verso sud dopo aver saccheggiata Roma, riportando un ricchissimo bottino. Beni di valore inestimabile: dalla leggendaria Menorah di Mosè, agli ori dell'imperatore Tito.
Giunto nei pressi del fiume Busento, all'altezza di Cosentia, il re fu colpito da una gravissima febbre malarica che ne causò la morte. Da questo momento in poi, la cronaca lascia posto al mito e all'affascinante leggenda di Alarico.
Pare, infatti, che per scavare la tomba del re i suoi soldati deviarono temporaneamente il corso del fiume, proprio nel punto in cui oggi c'è la "confluenza" col secondo fiume cosentino, il Crati. Qui, all'incontro dei due fiumi, furono sistemati tomba e tesoro di Alarico, premurandosi che i prigionieri che l'avevano scavata fossero uccisi per non rivelare a nessuno il punto esatto del sepolcro regale.
Malgrado studi e indagini archeologiche, il luogo della presunta tomba col tesoro di Alarico rimane ancora oggi un mistero. Un mistero molto affascinante, che nel corso della storia ha incuriosito artisti e letterati del calibro di Dumas e Carducci, che al Tesoro di Alarico a Cosenza hanno dedicato passi delle loro opere.
Alla ricerca del Tesoro di Alarico a Cosenza
Ma in cosa consiste esattamente il leggendario Tesoro di Alarico che tutti cercano?
Immagina un forziere con all'interno 25 tonnellate di oro zecchino, 150 tonnellate d’argento, preziosi monili, monete e gioielli di foggia artistica. Questo pare fosse l'inestimabile bottino, frutto del saccheggio di Roma, che i soldati goti seppellirono accanto ai cadaveri del re e del suo cavallo, alla confluenza tra il Crati e il Busento.
Oggi, sul posto, a evocare la leggenda di Alarico troviamo un monumento d'arte contemporanea, opera dello dello scultore Paolo Grassino.
La statua rappresenta il re guerriero in piedi sul suo destriero, entrambi accomunati dallo stesso destino di morte, come a riemergere dalle acque del fiume per preservare il loro segreto.
Il fascino del Tesoro di Alarico riecheggia nel presente e arricchisce i percorsi d'arte contemporanea a Cosenza, ricordando alla città le sue origini antiche e la leggenda che la vuole custode di uno dei più inestimabili tesori perduti dell'umanità.
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