Africo Vecchio, il paese fantasma ai piedi dell'Aspromonte
Alla scoperta di un luogo magico, tra storia, leggenda e natura

Vivere slow
Regione Calabria
Tra i paesi fantasma della regione, Africo Vecchio e Casalnuovo, nel Parco Nazionale d'Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, sono l'esempio di una storia interrotta ma non dimenticata.
Distrutto dalle terribili alluvioni che, negli anni '50, colpirono gran parte del massiccio aspromontano, Africo Vecchio (o Africo Paese) viene spazzato via e la sua comunità costretta a trasferirsi in marina, dove oggi sorge Africo.
La gita non è agevole, ma il sacrificio di raggiungere Africo Vecchio è ampiamente ripagato!
Storia del paese fantasma di Africo Vecchio
La storia di quello che, ormai, è un "paese fantasma" è molto antica: risale all'epoca in cui Africo Paese era uno dei siti di origine greca del Vallone Casalnuovo, come testimonia ancora oggi il suono di alcune espressioni dialettali, e di frequentazione eremitica da parte dei monaci basiliani. La sua comunità agropastorale ha sempre vissuto delle risorse della montagna, almeno fino alla fatidica data dell'ottobre 1951, quando la terra, dissestata dalle alluvioni, travolge le case di pietra, la chiesa e l'edificio scolastico. Da allora, il villaggio si perde tra i rovi, diventando per tutti Africo Vecchio. Africo Nuovo, o semplicemente Africo, è l'abitato che costeggia il Basso Ionio reggino, con la sua splendida scogliera; mentre la frazione di Casalnuovo, a mazza costa, rimane più facilmente raggiungibile.
La storia di Africo Vecchio rappresenta una memoria da custodire, traccia di una Calabria selvaggia e autentica. Le misere condizioni dei suoi abitanti furono oggetto di attenzione da parte del meridionalista Umberto Zanotti Bianco: basta pensare che al momento dell'abbandono il paese non era ancora stato raggiunto dalla strada carrabile, ma era collegato al resto del mondo dalle mulattiere. Anche oggi, chi decide di visitarlo, deve percorrere un lungo tratto a piedi, immerso nella vegetazione aspromontana. La stessa che avvolge i ruderi superstiti, creando uno scenario di grande suggestione, che, non a caso, ha reso Africo Vecchio un set cinematografico a cielo aperto, amato da registi e sceneggiatori, oltre che dagli escursionisti e gli appassionati di trekking.

Africo Vecchio: cosa vedere nel paese abbandonato
Dopo una passeggiata immersiva nella natura del Parco Nazionale d'Aspromonte, i ruderi di Africo Vecchio compaiono tra le cime degli alberi come una visione d'altri tempi. Quel che rimane del vecchio abitato è commovente: ogni cosa sembra cristallizzata, in attesa di un'umanità che non c'è più, a partire dalla Chiesa di San Salvatore, a navata unica in stile rurale ottocentesco, col suo imponente campanile e l'interno abitato da piccoli roditori e uccelli che volteggiano sotto la volta dell'abside.
L'altro edificio simbolo della storia e della vita quotidiana della comunità africota è la vecchia scuola. Un tempo, tra le sue aule, i figli dei pastori e dei manovali (gli stessi che l'hanno costruita), ricevevano l'istruzione elementare tra una fatica e l'altra, raggiungendola a piedi nudi su per il sentiero, come mostrano alcune foto dell'epoca. Ancora oggi, la facciata mostra l'insegna originale, sebbene avvolta dai rovi. Delle poche case superstiti si possono apprezzare le fondamenta, aggrappate alla roccia.

https://calabriastraordinaria.it/news/africo-vecchio-il-paese-fantasma-ai-piedi-dellaspromonte