Sersale

Sersale, la natura ai piedi della Sila Piccola
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Montagna

8 lug 2020 11:29

Il territorio di Sersale, con la sua storia e le sue bellezze naturalistiche, tra le quali spicca il Canyon Valli Cupe, unico in Italia per caratteristiche geomorfologiche, è diventato, in pochi anni, modello di un turismo sostenibile sperimentato e attivato "sul campo" e, come tale, oggetto di attenzione e ammirazione.

L’area delle Valli Cupe si presenta con pareti tagliate verticalmente, inaccessibili e aspre, con profilo spesso ricco di una miriade di piccoli anfratti scavati dagli agenti atmosferici,

Nel territorio di Sersale sono presenti un centinaio di spettacolari cascate, immerse in una cornice di vegetazione lussureggiante di tipo subtropicale.

regno esclusivo degli uccelli che qui nidificano in gran copia. Imponenti e numerosi sono anche i monoliti, che si insinuano tra le pendici selvagge della selva calabrese e formano un piccolo universo sconosciuto. Nella zona sono presenti un centinaio di spettacolari cascate, alcune alte fino a 100 m., immerse in una cornice di vegetazione lussureggiante di tipo subtropicale e alimentate da torrenti che scendono impetuosi attraverso le pendici montuose fino a raggiungere le acque del Mar Ionio.

Il centro storico

Viuzze strette e tortuose si inerpicano sui fianchi del colle Angaro, aprendosi in piazzole e cortili sui quali si stagliano le facciate severe di antichi palazzi nobiliari. Il centro storico è situato nella parte alta del paese e tra strade strette, sottopassi (il tipico fhagu), slarghi improvvisi, vie lastricate in pietra, accanto ad una architettura sobria ed essenziale, si notano palazzotti signorili con bei portali in pietra. Poche strade carrabili passano al suo interno e i viottoli che lambiscono gli edifici sono immersi in un silenzio affascinante, che trasporta il visitatore in una dimensione surreale, di quiete emozionante e di sensazioni visive uniche. Nel centro del paese sorge la Chiesa Madre, dotata di una facciata neoclassica e portale sormontato da statue. All’interno si possono ammirare l’altare in stucco e scagliola sul quale è posta la statua della Madonna del Carmelo patrona del paese e un’altra statua di piccole dimensioni in marmo e di pregevole fattura, risalente al 1600 e posta all’ingresso della Chiesa. Adiacente alla Chiesa Madre si trova la Chiesa dell’Immacolata dove si possono ammirare l’altare ligneo policromo e la statua anch’essa lignea dell’Immacolata, opere di scultore ignoto del ‘600. Nella parte alta del paese, tra scalinate pittoresche e ripide salite, si trova la Chiesa di Sant’Anna. Di fronte all’abitato, sul monte Crozze, è situata una chiesetta eretta nel 1935 a devozione della Madonna del Carmelo per un violento terremoto e una rovinosa alluvione che si abbatterono su Sersale nel marzo dello stesso anno. Il Monte Crozze, oltre ad essere luogo sacro, è un ottimo punto panoramico che guarda da Punto Stilo fino a Crotone.

Nel cuore della Sila Piccola

Sersale è posta ai margini dell’area naturalistico-geografica definita Sila Piccola. L’ambiente della Sila Piccola possiede una grande ricchezza e varietà di vegetazione che ne caratterizza i paesaggi, da quelli tipici di macchia mediterranea al fitto bosco di conifere che richiama al visitatore sorprendenti paesaggi "nordici", non usuali nell'immagine percepita della Calabria. La ragione di questa ricchezza e varietà risiede nel forte dislivello del territorio che determina una differenziazione delle fasce vegetazionali. Si va dall'ambiente di macchia mediterranea ai boschi di latifoglie costituiti da castagneti associati a cerro, frassino, pioppo tremulo, carpino, ontano napoletano. Nei punti più alti il paesaggio è caratterizzato dalla presenza esclusiva del pino laricio, conifera tanto legata all'ambiente dell'altopiano da essere chiamata "pino silano". Dal punto di vista faunistico in questa fascia sono presenti volpi, tassi, ghiri, gatti selvatici, cinghiali, lepri. Oltre i 1400 mt inizia il caratteristico ambiente silano con prevalenza della faggeta pura o consociata al pino, all'ontano e all'abete bianco. La consociazione faggio ed abete bianco, tipica del Monte Gariglione, rimane una forte attrazione scientifica della Sila Piccola. II clima di tipo mediterraneo, con inverni rigidi e nevosi ed estati molto fresche, rende la Sila Piccola particolarmente fruibile in tutte le stagioni. In primavera si rimane suggestionati dalle sfumature delle migliaia di fiori che sbocciano sulle radure del bosco, l'estate fa della Sila un paradiso per escursionisti curiosi e famiglie di gitanti, l'autunno è la stagione dei colori cadenti e crepuscolari delle foglie dei faggi che stendono uno spesso tappeto che si accende col sole al tramonto e in inverno le abbondanti nevicate permettono agli amanti dello sci di raggiungere una delle sciovie presenti nell'area o di percorrere con racchette e sci da fondo una delle tante piste naturali dell'altopiano in cerca di tracce e di incantevoli paesaggi.

Canyon Valli Cupe

Il territorio di Sersale è compreso nel perimetro delle Valli Cupe e del Monte Raga. Le Valli Cupe riservano all’escursionista paesaggi stupendi sia risalendo la fiumara Fegato che scendendo dal Monte Raga il quale, nonostante alla sua rigogliosa vegetazione, permette di vederle dall’alto come delle pareti altissime di colore rossastro. Questi caratteristici crepacci, scavati nelle pareti composte di materiale sabbiosi, hanno origine naturale. Risalendo la fiumara le pareti nascondono l’ingresso di un meraviglioso canyon, conformazione geologica di arenaria fra le più affascinanti e suggestive d’Italia. Il canyon, con le sue pareti tortuose che tendono ad incontrarsi in alto, oscurano il cielo, creando un habitat ideale per le specie animali e vegetali protette e rare. Il sentiero Valli Cupe esisteva già nell’800 d.C. e collegava quattro monasteri Basiliani.

Le cascate

Lungo il corso del fiume Campanaro, uno dei più vari e spettacolari della presila catanzarese e situato nel territorio di Sersale, in soli due chilometri si trovano undici cascate, di altezza compresa tra i quindici e i quaranta metri. Le cascate più conosciute sono quella di Campanaro, dalla quale si può ammirare un ponte in pietra e terracotta del secolo scorso, una vera e propria opera di ingegneria civile, le tre cascate di Rupe tra le quali una di dimensioni eccezionali che si tuffa in una foresta tipo di equatoriale stupenda, poi le cascate dei Muschi e degli Allori avvolte dai boschi e arricchite da essenze profumatissime e dalla presenza di aironi e di tante altre specie di uccelli rari e in fine la cascata dell’Inferno, chiamata così perché ha una conformazione particolare, essendo incastrata in un canyon che forma un fosso pieno d’acqua molto profondo che secondo le credenze popolari arriverebbe all’inferno.

Cascatelle del Crocchio

Per raggiungere le gole del Crocchio bisogna incamminarsi per un sentiero che presenta sul suo percorso un vecchio rudere costruito in pietra, chiamato pastillaro, dove avveniva la lavorazione delle castagne, fino a raggiungere la balconata Arocha, una piattaforma in legno con una portata massima di 15 persone dalla quale si può ammirare il corso delle acque immerse nella natura selvaggia. Ancora più avanti si giunge alla Cascata del Crocchio, di spettacolare bellezza, con le sue acque trasparenti che in base ai riflessi generano dei colori scintillanti. Qui si crea un piccolo bacino d’acqua in alcuni punti anche profondo dove potersi immergere e nuotare sfidando la corrente fino ad arrivare sotto la cascata.

Gastronomia

I principale motivo di richiamo della gastronomia locale è il pregiato fungo, abbondante e di numerose varietà. In qualunque ristorante o trattoria è possibile sperimentare un piacevole incontro con il porcino silano, la varietà più importante e richiesta, consumando uno dei tanti piatti della cucina silana che prevedono come essenziale questo ingrediente. Oltre al gustoso e profumato porcino, in quest'area è possibile spingere la propria curiosità verso varietà di fungo considerate meno pregiate, ma altrettanto interessanti sotto il profilo gastronomico e oggi in via di valorizzazione. L’itinerario gastronomico tipico non può non considerare i numerosi prodotti caseari di eccellenza, quali provole, ricotte, scamorze, butirri, formaggi pecorini o misti.

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