Castelsilano
Castelsilano, terrazza sulla valle del Neto
Montagna
Castelsilano è l’ultimo avamposto crotonese prima di incontrare San Giovanni in Fiore e quindi la Provincia di Cosenza. Questa sua naturale posizione di dominio sull’intera vallata del Neto e quindi sul Mare Ionio ha sempre costituito il suo valore aggiunto e più tipico, che ha portato a coniare l’espressione "Terrazza della Provincia di Crotone" che ne descrive bene le caratteristiche geografiche.
Da Castelsilano si può abbracciare con lo sguardo l’intero Marchesato, con la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura stratificata ricca di secoli, miti e leggende.
Da Castelsilano si può abbracciare con lo sguardo l’intera valle del Neto, con la sua storia e la sua cultura stratificata ricca di tradizioni, miti e leggende.
Sebbene il centro abitato sia situato a 960 metri sul livello del mare, il suo territorio, attraversato dal Fiume Lese, scende fino ai 300 metri quando incontra il fiume Neto e quest’altra peculiarità rende ricca la zona di un’ampia varietà di flora e fauna, di sorgenti naturali anche di acqua sulfurea e di grotte carsiche. A Questo naturale slancio verso il mare è contrapposto il fatto che a Castelsilano inizia l’ultimo grande bosco del Mediterraneo: la Sila. Questa sua posizione mediana la pone in posizione equidistante sia dalla piste da sci di Lorica e Camigliatello che dalle spiagge di Strongoli e Crotone.
Grotte Carsiche
Il territorio di Castelsilano è ricco di cavità speleologiche, delle quali la più importante è la Grotta di Samourì o Grave Grubbo, che si estende per chilometri nelle viscere della terra. La cavità venne individuata nel1989 nel corso di una battuta di ricerca compiuta nella zona da alcuni gruppi speleologici. La grotta si apre in una vasta dolina, terminante, nella sua parte più depressa, in pozzo profondo circa 11 metri. Si scende lungo una friabilissima parete gessosa fino a raggiungere la base della verticale, completamente invasa da terra e grossi massi. Il percorso interno della grotta è disseminato di curve e salti che in alcuni punti, durante i periodi di piena, provocano cascatelle di modeste dimensioni. Proseguendo lungo il percorso, la presenza di ampie vasche d'acqua, formatesi a livelli diversi alla base di successivi gradoni rocciosi, rende gli ambienti di aspetto gradevole.
Al termine del viaggio, il dislivello, rispetto all’ingresso, è di 70 metri, il maggiore che sia stato finora misurato in una grotta dell'Alto Crotonese. Probabilmente la cavità è da mettere in relazione ad un'altra grotta di recente scoperta, posta più a valle ed attualmente in fase di esplorazione e studio.
Le attrattive del centro storico
Da vedere la Chiesa Madre Maria SS.Immacolata, al cui interno vi si conservano l'acquasantiera in granito silano, uno stemma papale posto sul portale d'ingresso e pregiati paramenti sacri rifiniti in oro. Con l'ultimo restauro sono stati inseriti pregevoli mosaici di scuola fiorentina che ne abbelliscono notevolmente l'aspetto. La Chiesetta della Madonna della Campagna presenta una statua opera del celebre Demetz Ortisei ed è meta di pellegrinaggi, specie di estate per la festa solenne che si tiene la seconda domenica d'agosto. Nove giorni prima della festività, la statua della SS Vergine della Campagna viene portata notte tempo fino alla Chiesa madre, ove rimane per tutta la novena. Il giorno della festa la Statua viene portata per le vie del paese, accompagnata dalla banda musicale e da una lunga processione di fedeli. A tarda sera viene poi riportata alla sua Chiesetta con l’accompagnamento di una grande fiaccolata. Il Ceppo dei Fratelli Bandiera, situato in località" Stragola”, venne eretto per ricordare il luogo ove il 19 giugno 1844 furono catturati Attilio ed Emilio Bandiera, arrestati e condotti prima a S. Giovanni in Fiore e poi tradotti a Cosenza, ove, sommariamente processati, furono giustiziati nel Vallone di Rovito il 25 luglio 1844.
Manifatture artigianali
A Castelsilano resistono ancora alcune produzioni artigianali che si rifanno ad antiche tradizioni manifatturiere. Il prodotto di punta dell’artigianato locale è da sempre rappresentato dalle coperte al telaio e a mano. Le trame intessute, nella loro forma primordiale anche con la fibra tessile ricavata per macerazione dalla pianta di ginestra, oggi vengono lavorate con i materiali più pregiati e riproducono disegni originali del posto che si rifanno ad una antichissima tradizione. Resiste, presso qualche tessitrice più anziana, la tradizione di tingere la lana con fibre vegetali e vetriolo. L'arte orafa è un'altra delle espressioni tipiche dell'artigianalità di Castelsilano. Molte famiglie, infatti, si tramandavano l'arte di lavorare finemente l'oro. Il prodotto di punta è rappresentato dalla "Jennacca", collana composta da tanti piccoli grani. Questa collana, come da tradizione, viene ancora oggi regalata dalla suocera alla nuora alla fine della cerimonia matrimoniale. Ogni gioiello presenta un motivo decorativo che ha lo scopo di conferire bellezza ed eleganza e a fare comprendere il gusto di un popolo ed è per questo che i gioielli vengono considerati soprattutto documenti storici che testimoniano lo sviluppo della cultura popolare. A Castelsilano si contano ancora oggi numerosi Maestri d’ascia, tanto da essere ricordato, insieme ad altri pochissimi centri calabresi, in uno studio elaborato da un Consorzio vicentino del Legno per essere un centro famoso per l’intagliatura fin dal 1800.
La Gara degli Asini
La manifestazione trae origine da un'antichissima tradizione sviluppatasi fino ai primi anni '50 nei paesi della presila e della Sila. Infatti, durante i festeggiamenti del Santo patrono, venivano organizzate queste competizioni tra i migliori esemplari presenti di asini nei paesi, capaci di coinvolgere ed entusiasmare un'intera popolazione. L'asino, molto diffuso in quel tipo di economia di tipo agro-pastorale, non era solo il mezzo di trasporto utilizzato per andare e venire dai campi ma costituiva il fulcro di tutta l'economia domestica. La riproposizione di questo "palio dei poveri" ha significato prima di tutto il riappropriarsi di questa tradizione e, successivamente, rendere un piccolo ma significativo omaggio a quest'eterno e fedele lavoratore, simbolo mai dimenticato della laboriosità del popolo di Calabria.
Gastronomia
Le produzioni tipiche di Castelsilano, in cui si registrano aree di vera e propria eccellenza, sono rappresentate dall’olio, dal vino, dalla pastorizia con consequenziale produzione di carni e formaggi. La secolare tradizione della coltura dell’olivo, che è alla base della cucina mediterranea, ha origini antichissime ed è sempre stata molto praticata a Castelsilano, dove si produce un olio con una bassissima gradazione acida. Particolarità questa che è stata riconosciuta anche dalla Comunità Europea che ha concesso di recente il marchio DOP. I vigneti che dimorano nella zona collinare offrono uve mature e sane, sia bianche che nere, ottenute con tecniche di lavorazione antichissime. A Castelsilano risulta molto influente la vicinanza con Cirò, la Terra del Vino per eccellenza. Esistono molti allevamenti dove si allevano bovini da carne, ovini, caprini e suini. Molto praticata nelle famiglie del luogo è la lavorazione della carne del maiale, con un’interessante produzione di salumi. Collegata alla fiorente attività della pastorizia è la produzione di formaggi con latte ovino e caprino secondo antiche ricette, ma sempre con attenzione massima alle cautele odierne in tema di igiene e sicurezza.
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