Altilia

Altilia, il mistero degli affreschi nelle grotte
altilia_header

Paesi

14 lug 2020 13:56

Altilia è un piccolo comune della Provincia di Cosenza, posto su un costone roccioso nei pressi della Valle del Savuto, sorto probabilmente sulle rovine dell’antica città di Astalonga.

Il centro abitato si presenta nella tipica morfologia dell’impianto medievale naturalmente fortificata. L’ambiente urbano è dotato di grande compostezza e suggestione, con qualche elemento di grande interesse e una località sull’orlo dello strapiombo denominata Castello.

Il ritrovamento delle grotte rappresenta un elemento importante dal punto di vista storico ed artistico per la storia e le tradizioni del paese.

Nei pressi di del borgo si nota la presenza di un antico ponte, detto "ponte di Annibale”, che si fa comunemente risalire all'epoca romana e che testimonia l'antica storia del paese. Secondo varie fonti le suo origini sarebbero da ricondurre al periodo precedente l'anno mille, quel che è certo è che l'abitato fu più volte distrutto dai terremoti che colpirono nel corso dei secoli la provincia. Un altro importante accesso di comunicazione al borgo era l’antica Via Popilia, che attraversava il Savuto tramite il ponte di Annibale, dove era presente una stazione di posta. Dal punto di vista paesaggistico Altilia mantiene le caratteristiche dei paesi collinari, immerso nel verde e circondato dalle montagne.

Principale monumento del paese è la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta in cielo, di origini quattrocentesche, che si presenta attualmente come il risultato di più rifacimenti e rappresenta al tempo stesso il patrimonio culturale e monumentale del comune. L'aspetto barocco con decorazioni a stucco e la facciata in pietra locale risalgono al '700. Al suo interno conserva diverse statue lignee e soprattutto l'importante dipinto posto sull'altare maggiore raffigurante l'Assunta, opera del pittore fiammingo Borremans. Interessante da vedere è l'ex convento francescano che oggi ospita un centro polifunzionale, fulcro delle attività scoiali e culturali del paese. L'edificio è stato di recente restaurato e presenta alcuni elementi in pietra lavorata da scalpellini locali. A poca distanza dalla struttura è stata scoperta una grotta con antichi affreschi raffiguranti soggetti sacri. Tra le tradizioni più sentite si registrano le due feste patronali: quella di San Sebastiano il 20 gennaio, patrono di Altilia, e quella di San Giovanni Battista il 24 giugno, patrono di Maione.

Il Convento

Lo storico Convento di Santa Maria delle Grazie fu edificato presumibilmente intorno al ‘500 da Domenico Agacio e Gerolamo Curaro per l’ordine francescano dei minori conventuali. Il Convento è collocato su una rupe che si affaccia sulla Valle del Savuto. Del l’antica struttura restano intatti oggi solo i muri perimetrali che forniscono comunque un’idea piuttosto precisa della sua estensione, mentre la Chiesa, a navata unica, è stata completamente recuperata grazie ed interventi di restauro. 
Il portale è ad arco a tutto sesto, scanalato a più livelli e sormontato da una cornice con ricca trabeazione. La Chiesa è situata in posizione dominante rispetto all’insediamento abitativo. Col Palazzo Marsico  (annesso al convento) ora sede comunale, costituisce un importante riferimento storico da salvaguardare. Il presbiterio è di forma quadrangolare con piano più elevato rispetto al calpestio dell’aula e si collega al Convento tramite un corridoio. Esso delimita la navata unica con 2 costoloni dai quali furono asportati, in passato, i conci di pietra calcarea, sagomati e scolpiti, dell’arco sacro. Le modanature dei conci sono tipiche dell’arte Francescana e rappresentano la testimonianza più importante ed espressiva per la lettura critica del monumento. Essendo stato possibile il suo recupero, la prima operazione è stata quella di rimettere in sito tutta la struttura dell’arco, che una volta ultimata, ha dato l’idea più precisa dell’altezza originaria della copertura della Chiesa, probabilmente non ad un unico livello. Inoltre, da alcune vecchie foto, si è potuto accertare che il tetto era a due falde  sorretto da capriate lignee e certamente copriva tutta la navata fin sopra l’arco sacro; incerta invece era l’ipotesi di una quota di copertura più bassa sull’ambiente del presbiterio. Oggi, la copertura è stata completamente rifatta con capriata in legno che si lega armonicamente alla vecchia struttura. Le parti di muratura mancanti sono state ricostruite con un “opus”  in mattoncino in laterizio che ben si amalgama con il colore della pietra alle discontinuità delle murature esistenti che hanno subito crolli. Il cordolo in cemento armato è stato costruito leggermente arretrato rispetto al filo del perimetro esterno tanto da averne consentito il rivestimento con lo stesso mattoncino.? Il portale d’ingresso non è quello originario: secondo le tracce visibili dall’interno, l’arco era ribassato e più grande. L’attuale portale ad arco a tutto sesto risale probabilmente alla fine del 1700 data la sua somiglianza con altre Chiese dei paesi limitrofi. Lungo l’unica navata sono dislocati tre oblò in vetro sulla pavimentazione, dai quali si possono intravedere alcune celle adibite a fosse comuni. Le cinque tombe presenti nella struttura sono tutte ricoperte da una spessa lastra di vetro.

Le Grotte

Dal fortuito ritrovamento avvenuto alle spalle della Chiesa S.Maria delle Grazie e immediatamente a valle del convento, che attualmente ospita la sede municipale, è venuta alla luce la volta di una piccola grotta affrescata con immagini di Cristo, della Vergine, di San Sebastiano e di San Francesco di Paola, alcune ben conservate e quindi ben leggibili, altre poco chiare. L’entità del ritrovamento rappresenta un elemento importante dal punto di vista storico ed artistico per la storia della religiosità, dei culti, e delle tradizioni del paese. Le cavità, che distano solo pochi metri l’una dall’altra e il loro ritrovamento si deve a due operai che, intenti a tagliare l’erba nel terreno retrostante il Comune, scorsero la prima grotta. In realtà la loro attenzione venne catturata principalmente dall’immagine di San Francesco di Paola impressa sulla parete sinistra della piccola volta apparsa ai loro occhi. Pochi metri più in basso venne ritrovata la seconda grotta, anch’essa quasi interamente chiusa. Il ritrovamento ha consentito di portare alla luce una serie di affreschi, tutti rinvenuti in una sola cavità, alcuni dei quali ben conservati, come l’immagine di San Francesco di Paola e quella della Vergine col Bambino, altri corrosi dal tempo come l’icona di Cristo e quella di San Sebastiano, patrono di Altilia. In particolare, queste ultime due immagini costituiscono parte integrante di un unico grande affresco del quale non sono ben visibili, e quindi riconoscibili, le altre figure che lo compongono.

Nessun risultato

Guide turistiche

Nessun risultato