Visita al Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium
Gita al parco archeologico di Scolacium, dalla Magna Grecia a Cassiodoro immersi in un parco di ulivi
© Regione Calabria
Arte e Cultura
© Regione Calabria
Arte e Cultura
La terra della Magna Grecia e dei romani rivive nel Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, l'antica città che fu poi normanna, immersa in un parco di ulivi secolari di fronte al Golfo di Squillace, in provincia di Catanzaro.
A due passi dalla riva dello Ionio, lungo la Costa degli Aranci, immersi in un uliveto secolare che si estende per 35 ettari, sorgono il Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium. Un luogo di quiete e bellezza, tra i più importanti parchi archeologici nazionali della Calabria.
Facciamo un tuffo indietro nel tempo e scopriamo la storia, le leggende e le bellezze paesaggistiche che offre questo scorcio di antichità.
Il Parco Archeologico di Scolacium e l'annesso museo ricadono nel territorio comunale di Borgia (frazione marina di Roccelletta), in un contesto rurale di straordinaria bellezza. I terreni su cui sorge l'attuale parco di Scolacium appartenevano al grande latifondo del del barone Mazza, una tenuta votata alla produzione dell'olio, come attestano la presenza di un fitto uliveto e del Museo del Frantoio, gradevole esempio di archeologia industriale.
Non ci si può sbagliare, poiché l'area, che fiancheggia sul lato opposto una pineta sul mare, è subito identificata dai ruderi che affiorano a bordo strada, in primis quelli monumentali della grande basilica normanna dell'XI secolo, consacrata a Santa Maria della Roccella, testimone della continuità di frequentazione fino al Medioevo.
Lato mare, Scolacium, storia nella storia, ci regala i resti del Foro Romano, una grande area rettangolare pavimentata con mattoni quadrati e circondata da portici (Caesareum, Curia e Terme). Al suo interno i resti di un tempietto, una fontana monumentale e un tribunale. Da questa zona provengono la maggior parte delle statue e i ritratti datati tra il I e il III secolo d.C. che si possono ammirare al Museo Scolacium.
Sulla collina sorgono, invece, il Teatro (I-II secolo d.C.), con una capienza di 3.500 spettatori e, di recente scoperta, l'Anfiteatro panoramico del II secolo d.C., tre impianti termali, una necropoli e l'acquedotto.
Ma qual è la storia dell'antica città che oggi appare sottoforma di Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium? Per scoprirlo occorre immergersi nella visita, fra i sentieri che tagliano l'uliveto, e prestare orecchio a quello che ci raccontano i resti.
Tutto ha inizio con l'arrivo dei greci, che in questo luogo baciato dall'alba fondarono la colonia di Skylletion. Dell'antica città greca non rimane traccia, poiché totalmente soppiantata dalla successiva città romana di Scolacium (120 a.C.). L'ultima fase di vita del sito si intreccia con l'importante figura di Cassiodoro, fondatore del complesso monastico del Vivarium, e la presenza normanna nella vicina Squillace.
A quando risalgono la scoperta di queste meraviglie e la nascita del Parco di Scolacium? Era il 1910 quando l'archeologo Paolo Orsi, primo Sovrintendente in Calabria, concorda col proprietario della tenuta l’acquisto di un monumentale braccio di bronzo rinvenuto nell'uliveto. Da allora, l’interesse archeologico verso l’area conduce ai primi scavi Ermanno Arslan (1965) e all’esproprio statale che ha trasformato l'area nell'attuale Parco Archeologico di Scolacium.
Nuovi ritrovamenti nel corso delle campagne di scavo successive hanno arricchito anche il piccolo antiquarium delle origini, che oggi è parte integrante del Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium.
Il Museo Scolacium completa la visita al Parco Archeologico di Scolacium. Le sue sale sono il luogo di esposizione dei principali reperti archeologici rinvenuti in corso di scavo e delle gigantesche statue.
L'importante ciclo statuario e di ritrattistica romana culmina col manufatto più suggestivo, il colossale avambraccio in bronzo acquisito dal Sovrintendente Orsi a inizio '900.
La visita al Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, della durata di circa un'ora e mezza, si conclude con un interessante percorso di archeologia industriale all'interno del Frantoio Mazza (1934), dove è possibile ammirare gli antichi torchi per la spremitura delle olive e altri manufatti legati alla vita contadina calabrese.
Una gita al Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium è l'occasione giusta per scoprire l'intero litorale, da Catanzaro Lido alla Baia dell'Ippocampo di Soverato, sostando in alcune delle spiagge più belle della Costa degli Aranci.
Scopri il nuovo collegamento estivo diretto al cuore del Parco Archeologico Nazionale di Scolacium.
https://calabriastraordinaria.it/news/visita-al-museo-e-parco-archeologico-nazionale-di-scolacium