Specialità del Pollino: la Cipolla Bianca di Castrovillari
Castrovillari e la Cipolla Bianca De.Co. e Slow Food

Enogastronomia
Cipolla Bianca di Castrovillari - Regione Calabria
Non solo Cipolla Rossa in Calabria! Hai mai assaggiato la pregiata Cipolla Bianca di Castrovillari?
Fresca di riconoscimenti De.Co. (Denominazione Comunale) e Presidio Slow Food, la Cipolla Bianca di Castrovillari è un ortaggio dalle peculiarità ben riconoscibili, che raccontano il territorio di provenienza, alle pendici del Pollino, ed è protagonista indiscussa di tante ricette tipiche di Castrovillari.
Scopriamone insieme le caratteristiche e i luoghi in cui gustarla.
La Cipolla Bianca di Castrovillari, proprietà e ricette
La cucina dei paesi che ricadono nel Parco Nazionale del Pollino attinge pienamente alla tradizione pedemontana e alle antiche lavorazioni della cultura popolare, privilegiando zuppe e minestre di stagione, con un largo uso di cereali, legumi locali e vegetali. Tra questi ultimi spicca l’inconfondibile Cipolla Bianca di Castrovillari, oggi a denominazione De.Co. (Denominazione Comunale) e Presidio Slow Food. Un ecotipo locale appartenente alla varietà Allium Cepa, coltivato e apprezzato sin dai tempi più antichi in tutto il territorio del Pollino e della Sibaritide. Delizia della cucina e fonte di reddito, questa regina della tavola è protagonista anche della Fiera di Terranova di Sibari (13 giugno), altrimenti nota come "Fiera delle Cipolle di Castrovillari", in occasione della quale il prezioso ortaggio veniva utilizzato anche come merce di baratto coi pastori, in cambio del loro formaggio.
Un tempo l'area di coltivazione della Cipolla Bianca di Castrovillari era estesa a tutta la Valle del Coscile, mentre oggi è ridotta alla località Jardìni e coinvolge una ventina di produttori che la coltivano con tecniche a basso impatto ambientale (rotazione, letamazione, ecc.). La dolce Cipolla Bianca di Castrovillari è l’ingrediente base di alcuni piatti classici della cucina del Pollino in ogni stagione: a crudo nelle insalate, in abbinamento alle tipiche zuppe e frittate, col tradizionale “pane cotto” (panicòttu) preparato con pane raffermo e il brodo insaporito con fagioli schiacciati, olio d'oliva, sale e formaggio. Dove assaggiare la Cipolla Bianca di Castrovillari? Dipende dal gusto personale, se la si preferisce in veste tradizionale e contadina, in una delle trattorie tipiche del Pollino che servono prodotti genuini a “Km 0”; oppure in piatti gourmet, presso alcuni famosi ristoranti della città, segnalati e premiati su guide prestigiose.

Cosa vedere a Castrovillari
La città della Cipolla Bianca di Castrovillari, distesa nella cosiddetta “Conca del Re”, rappresenta il centro urbano più grande del territorio del parco nazionale, porta d’accesso privilegiata per escursioni naturalistiche e visite guidate. Interessante e ricca di eventi culturali in tutte le stagioni, durante il periodo autunnale e invernale Castrovillari rivela il suo volto più affascinante con lo storico Carnevale di Castrovillari. Una passeggiata in centro, nella Cìvita (il quartiere storico), offre l’occasione di conoscere l’edilizia medievale della città, che si identifica nel Castello Aragonese, rimaneggiato nella forma attuale durante il XV secolo. Sorto in epoca molto più antica, il castello è tuttora una struttura imponente, imbastita su un unico blocco trapezoidale con quattro torri angolari cilindriche. Munito di ponte levatoio e feritoie, il castello fu concepito con funzione di prigione dal celebre ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini, che lo attrezzò di sotterranei collegati da corridoi bui e passaggi segreti. Il suo mastio, noto come Torre dell’Infame, fu tristemente protagonista di torture e macabre leggende che turbando ancora oggi l’immaginario collettivo.
Tra gli edifici storici più belli di Castrovillari c'è il Protoconvento Francescano. Fondato nel 1220 da Pietro Cathin, costituisce oggi un centro polifunzionale interamente dedicato alla cultura e all’arte. Al suo interno trovano posto il piccolo Museo Archeologico di Castrovillari, che espone reperti litici e ossei del Paleolitico e svariati reperti preistorici provenienti da tutto il territorio del Pollino, e il Teatro Sybaris, sede della kermesse “Primavera dei Teatri”, uno dei festival teatrali più importanti della Calabria. La passeggiata in centro si conclude con la visita alla Chiesa di San Giuseppe (XVI secolo), al cui interno si può ammirare un affresco della Madonna di Costantinopoli del XVI secolo e due importanti dipinti.

https://calabriastraordinaria.it/news/specialita-del-pollino-la-cipolla-bianca-di-castrovillari







