Gita a Monterosso Calabro, tra le Serre Vibonesi
Dalle antiche mura del borgo con il Museo della Civiltà contadina ai sentieri sul lago dell’Angitola
Arte e Cultura
Regione Calabria
Il fascino di Monterosso Calabro, piccolo borgo incastonato nella Valle dell’Angitola, è già scritto nel suo nome, dovuto al suggestivo riflesso rosso che illumina la collina nelle ore che precedono il tramonto.
E non è certo questa l’unica peculiarità di un paese ricco di storia e cultura. Da qui, con un colpo d’occhio si possono abbracciare ben due mari, il Tirreno e lo Ionio, il Lago Angitola e, se si è fortunati, nella stessa cornice a volte compare anche Stromboli. Quando poi fa capolino il profilo dell’Etna, l’incanto è assicurato.
Non resta che parcheggiare l’auto e intraprendere un viaggio straordinario, partendo dalle antiche mura del borgo.
Cosa vedere a Monterosso Calabro
Le tracce del passato sono il sentiero da percorrere per andare alla scoperta di Monterosso Calabro, muovendosi lungo stradine strette, labirintiche, collegate tra loro da caratteristici archi di pietra che riflettono l’influenza dell’architettura araba.
Ci si può perdere tra i profumi dei vicoli, tra chiese e antichi palazzi dai sontuosi portali in pietra che incorniciano il cuore del paese, soffermarsi davanti all’elegante Scala dei Leoni e alla Torre d’avvistamento di epoca normanna che domina l’abitato. Squarciano il cielo i ruderi della Chiesetta dell’Addolorata in contrada Condolima, pietre silenziose sopravvissute ai terremoti dei secoli scorsi.
Merita una visita poi, il Museo della Civiltà Contadina e Artigiana in cui sono raccolte le testimonianze di un mondo scomparso che è essenza della storia dei luoghi. Nelle sale del museo si snoda un percorso diviso per aree tematiche: dagli attrezzi della vita agricola e artigiana agli oggetti realizzati con il legno, dalle terracotte ai tessuti.
A Monterosso Calabro c’erano frantoi e mulini, il paese era celebre per la lavorazione del lino: ne sono testimoni le due antiche filande (una delle quali ospita il Museo) oggi silenziose e deserte, un tempo vitali e operose. Come l’area archeologica industriale con i suoi ruderi degli edifici di produzione, luoghi che hanno una affascinante storia da raccontare ai visitatori. Fino alla seconda metà del Novecento, infatti, proprio qui c’era una miniera di grafite in cui erano impiegati centinaia di minatori locali che si recavano a lavoro con le biciclette messe a disposizione dalla ditta di Pinerolo.
Cosa fare a Monterosso Calabro
Monterosso Calabro ricade nel territorio delle Serre Vibonesi e da queste parti la natura è potente e generosa. Dopo aver visitato il paese e fatto esperienza dei sapori tipici, il Parco Nazionale e il Lago Angitola saranno dunque tappe imperdibili per chi vuole respirare a pieni polmoni, passeggiando nel verde, sorprendendo gli animali mentre si muovono liberamente nel loro ambiente: dagli aironi rossi che stazionano nelle acque del lago, ai cervi o ai daini che si muovono furtivi negli anfratti del Parco.
L’Oasi WWF del Lago Angitola fa parte del Parco Regionale delle Serre, è una zona umida di valenza internazionale e rappresenta per gli uccelli migratori una tappa fondamentale, poiché il lago si trova sulla rotta delle specie che in primavera e in autunno attraversano la Calabria.
L’avifauna intorno al lago conta oltre 130 specie di uccelli e non è difficile, durante i periodi di migrazione, avvistare oltre ad aironi rossi anche falchi, gruccioni, cormorani e naturalmente l’uccello simbolo del lago, l’elegante svasso maggiore. Sentieri e percorsi attrezzati immersi nel verde rendono piacevole una passeggiata tra il profumo del mirto, il colorato corbezzolo e i delicati fiori di erica.
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