Le Grotte di Palermiti: viaggio nelle viscere della Calabria

Se sei amante di villaggi rupestri e storie che abbinano archeologia e natura, devi assolutamente visitare il sito delle Grotte di Palermiti, in provincia di Catanzaro.

Tra i vari abitati rupestri calabresi, il ritrovamento delle Grotte di Palermiti, sulle colline ioniche che guardano il Golfo di Squillace, getta nuove luce sui cosiddetti "luoghi cassiodorei" e l'arrivo dei monaci greco-bizantini.

Addentriamoci in queste affascinanti cavità rupestri, alla scoperta di un mondo ancestrale.  

È il 2021 quando Renzo Peronaci, appassionato di archeologia e storia locale, esplora per la prima volta il territorio montano attorno a Palermiti, scoprendo le misteriose cavità sotterranee. A ispirarlo un vecchio filmato, le teorie del parroco sui toponimi che identificano la zona ("pàlaios erimìtes”, ovvero “luogo di eremitaggio”) e una serie di voci sulla presenza di "vecchi rifugi" legati alle vicende della Seconda Guerra Mondiale e ai presunti nascondigli di briganti. Cercando nel sottobosco, però, lo studioso si trova davanti un sito rupestre assai più antico di quel che credeva: le Grotte di Palermiti sono molto più che un rifugio del Novecento!  

Nell'arco di un anno, da un'esplorazione all'altra, le grotte si moltiplicano fino a mapparne oltre 50 (non si esclude che ce ne siano molte altre!): l'interno di ciascuna reca incisi simboli religiosi, croci orientali e latine, nicchie, panche e altari di pietra. Tutti elementi che indirizzano lo scopritore e gli studiosi che lo seguono verso l'antico monachesimo italo-greco e bizantino, ovvero nel VI secolo, quando le prime comunità di eremiti creano in questa zona veri e propri insediamenti e luoghi di culto rupestri, alla maniera orientale. L'interpretazione più accreditata? Che le Grotte di Palermiti siano collegate in qualche modo ai luoghi di Cassiodoro e all'antico Vivarium di Squillace.

Il sito naturalistico delle Preserre dove sono immerse le Grotte di Palermiti è affascinante sotto molti aspetti e merita un trekking alla scoperta dei suoi tesori nascosti. Oltre alle cavità rupestri, una serie di testimonianze architettoniche della vita agropastorale di un tempo restituiscono l'identità del luogo: vecchi mulini, palmenti, sentieri alla ricerca di materie prime e tutto ciò che ruota attorno alla storia e alle usanze più antiche di questa parte di Calabria. 

Palermiti è legata anche al miracolo di "Murorotto". Leggenda vuole che nel 1720 due contadini videro una luce misteriosa provenire da un quadro posto su un vecchio muro abbandonato, raffigurante la Madonna vestita di rosso e blu. Da quel momento, la Madonna della Luce, patrona di Palermiti, viene festeggiata ogni anno il 2 luglio con la festa piccola e l'ultima domenica di agosto si celebra la festa grande. Oggi l'affresco è conservato nella Chiesa Matrice, che pare sia costruita proprio nel punto esatto dell'apparizione miracolosa.