Gita a Oriolo, tra I Borghi più Belli d’Italia

Nel borgo signorile del Pollino, tra storia, musei e buon cibo
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© Regione Calabria

Arte e Cultura

14 feb 2024 14:33

Adagiato ai piedi del suo castello, Oriolo, tra I Borghi più Belli d’Italia in provincia di Cosenza, sembra sospeso in un tempo lontano, tra le falde del Pollino e le colline che dolcemente scendono vero il mare.

Una gita a Oriolo è una piacevole esperienza “slow” da condividere con tutta la famiglia. Un momento per staccare dalla quotidianità e immergersi in un mondo antico, nel quale sopravvivono figure di una comunità perduta.

Dalla Statale Ionica 106 imbocchiamo la strada che risale il corso del Ferro, e ci godiamo il paesaggio mediterraneo, tra campi di grano, uliveti e noceti, che ci porta al centro storico.

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Cosa vedere a Oriolo

Giunti tra le vie del borgo seicentesco, ne scopriamo le bellezze nascoste: i palazzi nobiliari che si affacciano sulla strada principale, antico collegamento tar la residenza del signorotto locale e le mura di cinta quattrocentesche, oggi ridotte allo stato di rudere.

Simbolo incontrastato del borgo, il Castello di Oriolo fu eretto dalla famiglia Sanseverino e conserva intatta la struttura originaria, caratterizzata da due torri di guardia e il mastio attorno a cui si sviluppa l’intero corpo di fabbrica. 

Restaurato di recente, il castello è visitabile e sede di eventi e mostre presso i diversi ambienti che lo compongono: la Sala dei Banchetti, quella delle Udienze, il Salone delle Bandiere, gli ambienti militari e di servizio e la preziosa Camera da Letto di Margherita Pignone del Carretto, con la cupola affrescata con un Trionfo di Apollo.

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Di fronte al castello sorge l’altro riferimento architettonico del borgo medievale, la splendida Chiesa Madre di San Giorgio. L’origine normanna dell’edificio è attestata dalla presenza dei due leoni monumentali posti a guardia dell’ingresso centrale e datati 1264. All’interno, tra le varie opere d’arte pregevoli, spiccano una statua quattrocentesca della Madonna con Bambino e il monumentale altare barocco.

La chiesa custodisce due importanti reliquie, rispettivamente appartenute a San Giorgio e a San Francesco da Paola, una collezione di argenti, statuine del Seicento spagnolo, un settecentesco Ecce Homo e le cripte della primitiva chiesa.

Chiesa Madre
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Altri edifici sacri da non perdere sono la Chiesa di San Rocco e la Cappella della Madonna delle Virtù.

Il territorio di Oriolo è uno scrigno di sorprese nascoste, che talvolta emergono per caso, come accaduto in occasione di alcuni lavori di manutenzione che hanno riportato alla luce, a 5 m di profondità sotto l’abitato, i resti di un Convento Francescano del 1439.

Tanti i musei da non perdere, alcuni dei quali parte del MUDAM - Museo Diffuso delle Arti e dei Mestieri, un polo culturale che abbraccia il territorio nella sua totalità e si articola in sedi diverse: il Museo della Civiltà Contadina presso il settecentesco Palazzo Giannettasio, Museo Civico – “Casa della Cultura”, la Pinacoteca Comunale, la Galleria Porta San Giacomo, la Casa delle Arti e delle Idee.

Infine, il Polo Bibliotecario di Palazzo Tarsia-Toscano, centro di studi e fonti preziose su Oriolo e l’intera Calabria, articolato nelle sezioni che includono: Fondo Centro di Documentazione, Fondo “Luigi Di Gianni”, Fondo Audio “Leonardo Alario”, Centro Studi Calabro-Lucano e la Biblioteca vera e propria.

Sia il polo museale che quello bibliotecario sono dotati di supporti multimediali, spazi didattici (anche aperti sul territorio, quali masserie e botteghe artigiane) e postazioni di realtà aumentata.

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Cosa fare a Oriolo

Gli amanti delle stagioni teatrali possono seguire gli eventi del Teatro Valle e, in estate, dello spazio all’aperto Teatro “La Portella”.

I periodi migliori per visitare Oriolo? A ridosso delle feste religiose dedicate ai due santi locali, San Giorgio e San Francesco di Paola.

I buongustai ameranno assaggiare i 3 prodotti a marchi De.Co. (Denominazione di Origine Comunale) che una filiera virtuosa di produttori dell’agropastorale locale sta tutelando e valorizzando come prodotti identitari: il Capretto da Latte, i Taralli al Finocchietto e l’Olio Extravergine d’Oliva.

Tra le ricette tipiche della cucina, due primi: i firzuli con mollica di pane e i rasctèlli con ricotta e peperoni.

Olio
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