Escursione alla Lacina e al Castello della Baronessa Scoppa

Trekking storico-naturalistico nel Parco Naturale Regionale delle Serre
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Sport e natura

15 feb 2024 09:07

Tra le escursioni più suggestive e alla portata di tutti da praticare in provincia di Vibo Valentia, nel territorio comunale di Brognaturo, c’è il trekking che raggiunge la Diga della Lacina e il vicino Castello della Baronessa Scoppa.

Nel verde delle conifere si apre un bacino lacustre artificiale circondato da aree pic-nic, sorgenti d’acqua cristallina e antichi ruderi che raccontano la storia di un passato leggendario.

Zaino in spalla, si parte!

Trekking alla Diga della Lacina

Raggiunto il paese di Brognaturo, si prosegue per qualche chilometro lungo la Provinciale 43 alla volta del Lago della Lacina, località il cui nome deriva dalla presenza di un antico tempio greco non più esistente dedicato alla dea Hera Lacinia.

Si tratta di una delle poche zone umide montane meridionali, caratterizzata dall’antica presenza di paludi, acquitrini e piccole zone di “sabbie mobili” che in tempi più recenti ha accolto un vero e proprio invaso.

Oggi la Diga della Lacina costituisce un habitat lacustre per specie diverse di piante e animali, inclusi una varietà di uccelli migratori. 

Diga della Lacina
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Le sponde del lago sono il punto di partenza ideale per trekking ed escursioni nel cuore del Parco Naturale Regionale delle Serre.

Tra i sentieri ufficiali, praticabili sia in autonomia che accompagnati dalle guide locali specializzate, si consigliano il Sentiero Baden Powell (lungo circa 26 Km), tramite il quale si fa tappa al Laghetto Sambuco di Mongiana, nell’omonimo Comune, e si intercetta il più famoso Sentiero Frassati, che raggiunge il suggestivo Santuario di Santa Maria del Bosco, nel Comune di Serra San Bruno.

Questo percorso attraversa il Bosco Archiforo, una delle riserve tutelate che appartengono al territorio delle Serre Vibonesi.

Sentiero Frassati
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Lungo il tragitto sarà piacevole concedersi qualche “fuori sentiero” che consentirà di scoprire alcune chicche nascoste, come una serie di abeti secolari giganti e di valloni solcati da torrenti e fiumare, come il Vallone Fondo e il Vallone Vasafìmmini con relative fontanelle.

Il Castello della Baronessa Scoppa tra leggenda e realtà

Tra i gioielli incastonati nel bosco della Lacina, svettano i ruderi del suggestivo Castello della Baronessa Scoppa (o Casino), la cui proprietaria, Maria Enrichetta Scoppa (1831-1910), fu protagonista di storie macabre e leggende nere.

La struttura, oggi ridotta in rovina, conserva la forma cilindrica del mastio e la ripartizione degli ambienti e dei piani: al piano superiore risiedevano la baronessa e i suoi ospiti, in quello inferiore trovavano posto gli ambienti di servizio e le guarnigioni che presidiava il castello tutto l’anno, oltre alle stalle.

Castello della Baronessa Scoppa
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La leggenda narra che la baronessa infrangesse sistematicamente il proprio voto di castità, intrattenendosi con uomini diversi, talvolta fanciulli, che dopo aver sedotto con l’inganno venivano fatti sparire nelle segrete del castello, se non nelle vicine sabbie mobili.

Lussuriosa, avara e paranoica tanto da temere la vendetta dei vivi e dei morti, si dice che la baronessa Scoppa temesse di finire all’inferno anche perché i suoi avi si erano indebitamente impossessati di alcune proprietà della vicina Certosa di Serra San Bruno.

Spinta da questi timori, pare che arrivò a coprire gli affreschi della cappella ereditata e in seguito a picconarli per eliminarli definitivamente.

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