Cosa vedere ad Acri, borgo ricco di tesori nascosti
Gita ad Acri, il paese del Beato Angelo
© Acri - Regione Calabria
Arte e Cultura
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Se si vuole scoprire la storia di Acri, paese che sorge in prossimità del confine orientale del Parco Nazionale della Sila, in provincia di Cosenza, bisogna tornare indietro nel tempo.
Benché anticamente l'altopiano della Sila Greca su cui sorge l'abitato non fosse facile da raggiungere, tracce risalenti all’Età del Bronzo ne testimoniano già la frequentazione, così come i leggendari resti di Pandosia Bruzia. Cosa vedere ad Acri? Anzitutto i luoghi e le opere che raccontano la vita del beato Angelo d'Acri, figura religiosa attorno alla quale si sviluppa gran parte della storia di Acri e i motivi che valgono una gita.
Abbiamo visto che la storia di Acri ha origini antiche ma è nel Medioevo che, come molti paesi della Calabria interna, si sviluppa secondo il modello urbanistico legato alle principali istituzioni del tempo: i signori feudatari, i principi Sanseverino-Falcone su tutti, e gli ordini monastici, in particolare cappuccini, francescani e domenicani.
La storia di Acri e delle meravigliose opere d'arte che ancora oggi si possono ammirare ruotano attorno a questi due nuclei: i palazzi nobiliari che impreziosiscono il centro; i resti del Castello di Acri (o Rocca dei Bruzii), testimonianza dell'originaria fortezza di cui oggi rimane la Torre Civica simbolo del paese; i conventi, le cappelle e le chiese dedicate a figure di religiosi illustri, a partire dal beato Angelo d'Acri.
Al secolo Lucantonio Flacone, il beato Angelo d'Acri è intestatario della Basilica del Beato Angelo, uno dei luoghi più importanti del centro storico, con una cupola alta 32 metri e due torri campanarie. All'interno si contano 12 cappelle gentilizie disposte su due file: quella centrale ospita l'urna in bronzo e vetro con le reliquie del beato, la volta è affrescata con scene che raffigurano i suoi miracoli. Da ammirare il mosaico composto da Padre Ugolino da Belluno.
Il Museo del Beato Angelo d'Acri, ricavato in un'ala del Convento dei Frati Cappuccini, espone altre sue reliquie e cimeli, oltre a una raccolta di documenti, pubblicazioni, dipinti e statue che compongono il ricco patrimonio artistico-culturale dell'Ordine.
Altri due personaggi raccontano la storia di Acri attraverso le loro importanti personalità: si tratta del patriota Giovan Battista Falcone, tra i protagonisti della Spedizione di Sapri, cui sono dedicati un monumento nel centro storico del paese e il Museo del Risorgimento; e il presbitero e letterato Vincenzo Padula, autore di diversi saggi e raccolte poetiche.
Il Premio Nazionale "Padula", tra gli eventi più importanti di Acri, indetto dall'omonima fondazione, è dedicato proprio al poeta-studioso e ospita ogni anno nomi salienti del panorama culturale italiano, dal mondo del cinema a quello della letteratura.
Se ti stai chiedendo cosa vedere ad Acri passeggiando per il centro storico, sappi che tra i principali luoghi sacri da non perdere ci sono anche la Chiesa di Santa Maria Maggiore, la Chiesa e Convento di San Francesco di Paola e la Chiesa della Madonna del Rinfresco.
Degni di nota sono i numerosi palazzi nobiliari, ciascuno dei quali legato a una delle famiglie che hanno contribuito a scrivere la storia di Acri: Palazzo Dodaro e Palazzo Civitate, che sorgono nell'antico rione medievale di Pàdia; Palazzo Julia (XV secolo), la casa natale di Vincenzo Padula e l'imponente Palazzo dei Principi Sanseverino-Falcone (XVII secolo), oggi sede del MACA - Museo d'Arte Contemporanea di Acri.
Cosa vedere ad Acri nei palazzi che ospitano altri luoghi della cultura? Il Museo della Civiltà Contadina, presso Palazzo Feraudo, e la Biblioteca Comunale "Padula".
Un buon periodo per visitare Acri è in occasione del "Siluna Fest", il festival che intreccia fra loro diversi linguaggi artistici e culturali.
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