Basilica di Sant'Angelo di Acri
Edificio di culto
Basilica di Sant’Angelo di Acri, Acri - Nancy De Nunno
C’è un legame forte e indissolubile tra Sant’Angelo e Acri, quando visiterai questo paese scoprirai che tutto qui è intriso del culto per il frate cappuccino definito “l’apostolo delle Calabrie”, che sempre fu dalla parte dei poveri e dei bisognosi.
La Basilica a lui dedicata è un luogo carico di sacralità, fede e arte. I lavori di costruzione terminarono nel 1898, ma purtroppo nel corso del tempo terremoti e infiltrazioni hanno fatto molti danni, danneggiando in particolare i dipinti del pittore napoletano Vincenzo Montefusco che adornavano la chiesa.
Soffermati ad osservare il magnifico portone di bronzo che ha un peso quasi da record: ben 54 quintali. Su di esso sono raffigurate le sette virtù teologali, Gesù con i suoi Discepoli e lo stemma pontificio con l'elevazione a basilica minore da parte di Papa Giovanni Paolo II. Sulla facciata sono presenti quattro statue realizzate dallo scultore Ernesto Biondi. Svettano le due torri campanarie e la cupola, alti ben 32 metri.
Al suo interno la chiesa è bellissima. Potrai ammirare ben dodici cappelle gentilizie disposte su due file, in quella centrale è conservato il corpo di Sant’Angelo, in un’urna in bronzo e vetro a tenuta stagna, avvolta - quasi fosse un abbraccio - dal suggestivo mosaico realizzato da padre Ugolino da Belluno.
Insieme alle reliquie del Santo in questo edificio sacro vengono custoditi cimeli che gli sono appartenuti e pubblicazioni e documenti sulla sua vita. L’interno della Basilica ha volte a botte ed è affrescata con scene che raffigurano i miracoli compiuti dal Santo e che tanto hanno contribuito a farlo amare e ad amplificare la sua popolarità.