Viaggio vitaminico tra gli agrumi di Calabria DOP e IGP
Gli agrumi a marchio tra le eccellenze dell’agroalimentare calabrese
© Luca Fregola
Enogastronomia
© Luca Fregola
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Terra baciata dal sole per gran parte dell’anno, adagiata tra due mari e verde al centro del suo entroterra, la Calabria è l’habitat ideale per alcune specie di prelibati agrumi autoctoni, la cui unicità è irripetibile in tutto il Bacino del Mediterraneo.
Gli agrumi di Calabria a marchio DOP e IGP sono 4 e rappresentano l’espressione più fragrante e genuina di profumi, sapori e salubrità dei territori di provenienza, che vanno dal nord al sud della regione, dal Tirreno allo Ionio.
Seguiteci, vi offriamo una spremuta vitaminica col meglio degli agrumi calabresi in un viaggio che odora di zagare in fiore.
Il viaggio alla scoperta degli agrumi di Calabria parte dal paese di Rocca Imperiale, sull’Alto Ionio cosentino.
Siamo nella patria indiscussa dei Limoni di Rocca Imperiale IGP, una speciale varietà di limoni calabresi che matura al sole della costa ionica, sulle colline piantate a limonaie secolari la cui peculiarità è la fioritura multipla (4 volte l’anno), tanto che ci si riferisce a questi frutti come a “limoni rifiorenti”.
Quello di Rocca Imperiale è l’unico “limone che si mangia”, come amano ribadire i produttori locali, parte del Consorzio Limone di Rocca Imperiale IGP, richiamandone l'inconfondibile dolcezza al palato.
Altra caratteristica distintiva è la polpa priva di semi, dalla quale si ricavano succhi, sciroppi e marmellate, e la buccia dalle proprietà dimagranti, perfetta per ricavare oli essenziali per cosmesi, profumeria e gastronomia.
Assaggiare il Limone di Rocca Imperiale significa gustare un aspetto del suo territorio, che come suggerisce il nome è una rocca rivolta al mare, identificata dalla monumentalità del Castello Svevo e dell’abitato atorico disposto ai suoi piedi come un presepe.
Restiamo sullo Ionio in provincia di Cosenza spostandoci poco più a sud, nella rigogliosa Piana di Sibari, trai territori di Corigliano-Rossano e Cassano all’Ionio.
Qui fioriscono e maturano le deliziose Clementine di Calabria IGP, altra eccellenza dell’agroalimentare calabrese che negli ultimi anni trova declinazione in tantissimi derivati, oltre che nel consumo del frutto puro.
Le Clementine di Calabria (Citrus Clementina) sono un agrume ibrido che nasce dall’incrocio tra arancio amaro e mandarino, innesto nato per caso ai primi del ‘900, quando il missionario francese Clément Rodier (da cui il nome) lo introdusse direttamente dall’Algeria.
Le Clementine non sono appannaggio unico di questo territorio, poiché diffuse più o meno in tutta la regione (con una grande produzione anche nella Piana di Gioia Tauro e lungo la ionica reggina), tuttavia nella Sibaritide sono lavorate e confezionate in una varietà di prodotti innovativi che vanno dai succhi alle glasse, passando ovviamente per il frutto in purezza, che si distingue dagli altri agrumi in commercio per dolcezza e assenza di semi.
Da non perdere durante una gita in questo territorio? Il Castello Ducale di Corigliano, il Museo Diocesano del Codex di Rossano e il Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide.
Ci spostiamo sulla costa opposta, quella tirrenica in provincia di Cosenza che dal suo agrume autoctono prende il nome: la Riviera dei Cedri.
È questo il territorio che dà origine a un frutto unico nel suo genere, il Cedro di Santa Maria del Cedro DOP. Un agrume inconfondibile appartenente al Citrus Medica che in questa costiera cresce nella variante Cedro Liscio Diamante, una delle più pregiate al mondo, distintiva proprio per la buccia liscia e lucida come un diamante, il colore è verde intenso e la forma di un ovale allungato.
Il Cedro di Calabria non è commestibile al naturale, ma ha bisogno di essere lavorato, generalmente candito in gastronomia o estratto in essenza in cosmetica. La storia del cedro calabrese è strettamente legata alla cultura ebraica: ancora oggi, ogni anno tra settembre e ottobre, la Riviera dei Cedri è meta di centinaia di rabbini alla ricerca dei cedri perfetti da utilizzare durante una delle loro feste principali, la Festa del Sukkoth (o Festa delle Capanne).
Per sapere tutto sul cedro calabrese, la sua storia e i diversi utilizzi, consigliamo una visita al Museo del Cedro di Santa Maria del Cedro.
Il nostro viaggio vitaminico tra gli agrumi di Calabria termina in riva allo Stretto, alla scoperta del pregiato Bergamotto di Reggio Calabria.
“L’Oro Verde di Calabria” nasce probabilmente dalla mutazione spontanea di altri agrumi quali limone, arancio amaro e limetta. La zona di produzione del Bergamotto di Reggio Calabria interessa i diversi Comuni situati lungo la costa ionica reggina, fino alla cosiddetta Riviera dei Gelsomini.
L'Olio Essenziale di Bergamotto DOP, impiegato nell'industria cosmetica, farmaceutica e dolciaria, viene estratto a freddo da frutti con buccia sottile e verdognola, dal sapore amaro.
Per conoscere tutti i segreti del “re degli agrumi calabresi” occorre visitare il Museo Agrumario di Reggio Calabria, dove è possibile ammirare i macchinari utilizzati per l'estrazione del succo e dell'essenza, come la celebre Macchina da Bergamotti "Gangeri", derivata da un modello inventato nel 1840 dal reggino Nicola Barillà.
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