Il Riso di Sibari e le bontà da assaggiare nella sibaritide
Il Riso di Sibari, l’Oro Bianco di Calabria
Enogastronomia
su prasert/Shutterstock
Dove si produce una tra le varietà di riso migliore d'Italia? In Calabria.
A Sibari, per l’esattezza, località della provincia di Cosenza, nel Comune di Cassano all’Ionio, nota per la sua fertile pianura (Piana di Sibari) e per la presenza dell’omonima città magnogreca i cui resti sono visibili preso il Parco Archeologico Nazionale della Sibaritide.
Che il Riso di Sibari compaia tra le varietà di riso migliori d’Italia lo attestano gli esperti del settore, che da alcuni anni hanno attenzionato questa eccellenza dell’agroalimentare calabrese per le sue caratteristiche uniche.
Scopriamo insieme quali sono e perché il territorio della Sibaritide è un’area tutta da scoprire.
Alla scoperta del Riso di Sibari
Siamo nella Piana di Sibari, a due passi dai resti archeologici di una delle città più importanti della Magna Grecia, immersi in un territorio noto sin dall’antichità per la fertilità dei campi e la salubrità delle fonti termali.
Non è un caso, infatti, che proprio in questa striscia di Medio Ionio calabrese i greci prima e i romani poi fondarono e difesero strenuamente le rispettive città, Sybaris e Copiae.
I frutti di questa terra baciata dall’alba sembrano conservare un’originalità autentica, offrendo a chi li assaggia il sapore delle antiche radici calabresi.
Così per il Riso di Sibari, noto anche come “Oro Bianco di Calabria”, apprezzato ormai in tutto il mondo. Un prodotto speciale, che deriva dalla coltivazione della Oryza Sativa, pianta di origini millenarie diffusa ancora oggi sulla catena dell’Himalaya, in Africa e in Medio Oriente.
Cosa rende il Riso di Sibari così speciale?
Anzitutto le proprietà organolettiche derivanti dallo stesso terreno in cui la pianta cresce e si riproduce per oltre 600 ettari, nell’intera Piana di Sibari, ovvero la naturale sapidità dovuta alla salsedine marina e al particolare microclima locale, elementi che classificano il Riso di Sibari unico nel suo genere, tra le qualità di riso più ricercate in Italia.
Un altro elemento che contraddistingue la filiera è rappresentato dalla lavorazione del riso in senso stretto, che avviene localmente con modalità artigianali e poco invasive (dalla semina al confezionamento), così da mantenere intatte le proprietà benefiche e il sapore deciso di questo riso eccezionale, così diverso dalle varietà del Nord Italia.
Le diverse tipologie di Riso di Sibari soddisfano tutti i palati e si prestano a innumerevoli ricette, da quelle tradizionali alle gourmet.
Si spazia dal Carnaroli Classico, perfetto in cottura e ideale per risotti, all'Integrale, passando per le qualità più pregiate: l'Aromatico, che sprigiona tutti i profumi della Sibaritide, e il super ricercato Riso Nero di Sibari, la varietà più ricca di antiossidanti naturali.
Clementine di Calabria IGP e altre specialità
Oltre che a riso, la Piana di Sibari è coltivata a Clementine di Calabria IGP, altra eccellenza del comparto agroalimentare regionale.
Venendo “al succo”, le Clementine di Calabria (Citrus Clementina) sono un agrume ibrido che nasce dall’incrocio tra l’arancio amaro e il mandarino.
Un innesto nato per caso nei primi del ‘900, opera del missionario francese Clément Rodier (da cui il nome), che lo avrebbe introdotto direttamente dall’Algeria.
Le Clementine si distinguono dagli altri agrumi in commercio per l’inconfondibile dolcezza e l’assenza di semi nella polpa.
Diffuse anche in altre zone della Calabria (Piana di Gioia Tauro e fascia ionica reggina), le Clementine di Calabria IGP sono l’ingrediente naturale e biologico di una linea di succhi di frutta di recente produzione e vendita.
Scoprire il territorio compreso tra i Comuni di Cassano all’Ionio e Corigliano-Rossano significa anche gustare la Liquirizia di Calabria DOP e scoprirne l’affascinante catena di produzione e lavorazione con una visita al Museo della Liquirizia “Amarelli” (Rossano), presso l’azienda familiare storicamente più rilevante.
Un viaggio tra eccellenze e primizie, che lascia in bocca il gusto agrodolce di una terra tutta da scoprire, a partire dalla tavola.
https://calabriastraordinaria.it/news/il-riso-di-sibari-e-le-bonta-da-assaggiare-nella-sibaritide