La Calabria è storicamente terra di emigrazione. Per lunghi anni ha visto i paesi interni svuotarsi, in un lento processo di abbandono. Da qualche tempo questa tendenza sembra essersi invertita: tanti giovani hanno fatto ritorno alle proprie radici, rinnovando antichi mestieri e inventandosi nuovi stili di vita, nel segno della "Calabria slow".
Se desideri una vacanza slow in Calabria, i borghi autentici hanno davvero tanto da offrire. Dai piccoli centri rinati attorno all’antica arte bizantina della seta (San Floro, CZ, e Mendicino, CS), ai borghi nei quali il “buon vivere” fa scuola e si campa cent’anni, come a Bivongi, il "Borgo della Longevità" (RC), passando per i "borghi dell’accoglienza" (Riace, RC) e quelli rivitalizzati dagli stranieri che li hanno scelti come “buen retiro” (Badolato, CZ).
Piccoli gioielli incastonati nell’Appennino calabrese sono rinati grazie alla soluzione ricettiva dei “paesi albergo” (Buonvicino, CS) che ti accolgono come vero e proprio “abitante temporaneo”, parte integrante della comunità e della sua vita a ritmo lento.
Infine, la Calabria slow aspetta a braccia aperte le nuove generazioni dei figli emigrati, protagonisti del cosiddetto “turismo di ritorno”, per raccontare loro le radici e il vissuto di nonni e bisnonni costretti a lasciare per sempre la propria terra di origine.