Viaggio tra i musei d’impresa e del lavoro in Calabria
Sudheritage, la rete dei musei d’impresa
© Regione Calabria
Arte e Cultura
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Calabria terra di mare, cibo, classicità e stereotipi più o meno reiterati nel tempo?
E se ti dicessimo che in Calabria esiste una cultura del lavoro, dell’industria e dell’impresa antichissima, tuttora tramandata con costanza da una generazione all’altra?
Famiglie storiche e singole realtà operose di vecchia o nuova formazione concorrono a creare un tessuto produttivo di grande qualità, sebbene ancora poco conosciuto, cui si legano relativi musei d’impresa e spazi espositivi e didattici che oggi è possibile visitare.
Si chiama Sudheritage la rete museale d’impresa che tiene assieme alcune tra le realtà storicamente più rilevanti della manifattura e della produzione artigianale e agroalimentare in Calabria.
L’idea nasce col proposito di interconnettere le aziende calabresi che hanno saputo innovarsi nel tempo e costruire un brand e una narrazione della propria attività sul territorio aperta a turisti e visitatori.
Un’operazione che può contare su un patrimonio inestimabile, fatto di documenti originali, macchinari e apparecchiature, antichi reperti e strumenti che, dall’archeologia industriale e dei giorni nostri, sono a disposizione di chi desidera conoscere di più sulla realtà dell’impresa calabrese, ancora così poco nota e stereotipata.
Ecco le aziende che hanno scelto di aderire al circuito Sudheritage, promuovendo la conoscenza dei musei d’impresa in Calabria e la creazione di nuovi spazi museali e comunicativi:
Scopriamole in breve con un tour nei musei di riferimento, alla scoperta dei territori unici che le ospitano da nord a sud.
Amarelli
Parlare di Liquirizia di Calabria DOP equivale a parlare della Fabbrica Amarelli di Corigliano-Rossano, in provincia di Cosenza.
Una saga familiare che inizia attorno all’anno Mille e prosegue fino a oggi, raccontata passo passo nelle sale del Museo della Liquirizia “Giorgio Amarelli”.
È qui che tra incisioni, documenti, libri, foto e abiti d’epoca, attrezzi agricoli e oggetti d’uso quotidiano rivive l’esperienza di un’azienda familiare tra le più importanti e conosciute della Calabria. All’interno del grande spazio del Concio (1731) è possibile scoprire i segreti della lavorazione della liquirizia, dai covoni di radice ai più moderni impianti di estrazione e lavorazione, lungo un percorso guidato che appassiona grandi e piccini.
Callipo
È il 1913 quando il capostipite, Giacinto Callipo, fonda l’omonima azienda di famiglia in quel di Pizzo, provincia di Vibo Valentia.
Commerciante e armatore, il bisnonno di Filippo (attuale presidente della Callipo Group) figura tra i primi imprenditori italiani ed europei impegnati nel business della pesca, lavorazione e confezionamento del pregiato Tonno Rosso del Mediterraneo.
Raccogliendo l’antica tradizione delle tonnare fisse del vibonese, il Gruppo Callipo rappresenta oggi una realtà di prim’ordine sul mercato internazionale, dove compete con marchi importanti e ne assorbe altrettanti, diversificati nelle produzioni agroalimentari e di distillazione.
A partire dal documento di Brevetto di “Fornitore Ufficiale della Real Casa” (1926), i reperti che allestiscono il Museo Callipo (in fase di costruzione) raccontano la storia delle tonnare pizzitàne dalle origini al packaging artistico dei giorni nostri.
GIAS
Il Museo Esperienziale GIAS, a Mongrassano in provincia di Cosenza, offre una vista panoramica sulla Valle del Crati, dall’alto della verde collina dove ha sede Casale Tenuta, proprietà dell’omonima famiglia.
La vallate non è solo la suggestiva cornice dello stabilimento e museo aziendale, ma rappresenta la preziosa fonte delle materie prime lavorate, ortaggi e frutta, e trasformate in prodotti di eccellenza calabrese sul mercato degli alimenti surgelati.
Il Museo GIAS espone uno spaccato di filiera cha va dal lavoro nei campi alle operazioni di trasformazione e confezionamento del prodotto fresco, tra macchinari, documenti storici e supporti multimediali, come il desk multitouch interattivo e una serie di interessanti proiezioni audiovisive, senza rinunciare al tocco artistico dell’esposizione delle sculture di Giuseppe Carta.
Lanificio Leo
La storia della lana in Calabria ha un nome: Lanificio Leo.
Siamo nel cuore del Reventino, a Soveria Mannelli, provincia di Catanzaro. Qui sorge l’azienda familiare di riferimento quando si parla di eccellenza dei filati calabresi.
Un’azienda che da oltre un secolo è parte della storia economico-produttiva del territorio e ne conserva memoria pur praticando innovazione, mettendosi in gioco e abbracciando le odierne sfide del mercato della moda.
Il museo aziendale consiste in uno spazio di oltre 1000 metri quadri in cui si compie il ciclo produttivo completo della maglieria, dalla trasformazione della lana in filato alle diverse tecniche di tessitura. Un piccolo archivio raccoglie i materiali prodotti dal Lanificio Leo per le attività di ricerca e sperimentazione, oltre alle antiche macchine perfettamente efficienti e 200 calchi ottocenteschi intagliati a mano in legno di pero.
Librandi
Vi.te.s., questo l’acronimo dello spazio museale dell’azienda Librandi dedicato al vino e ai saperi dei vignaioli del territorio di Cirò Marina, provincia di Crotone, votato alla pregiata produzione di vino Cirò DOC.
Il Museo Librandi è collocato in prossimità dell’antica Tenuta Rosaneti, un edificio di inizio ‘800 che custodisce a pianterreno un secolare palmento murato, cuore e simbolo iconico dell’azienda. La ricca collezione di attrezzi e strumenti racconta il lavoro nei campi e la storia della famiglia a partire dalle più remote testimonianze della vitivinicoltura crotonese, fino ai premi internazionali e al conseguimento della DOC.
Non manca la possibilità di praticare visite e degustazioni in vigna, queste ultime anche in modalità tecnologica e interattiva, con un apposito “spazio olfattorio”.
Museo del Bergamotto
Nato nel 2008 grazie alla passione del professor Vittorio Caminiti per il Bergamotto di Reggio Calabria DOP, l’attuale Museo del Bergamotto a Reggio Calabria è un presidio di conoscenza e promozione di uno tra i più rinomati agrumi del Mediterraneo, tra i simboli dell’agroalimentare calabrese.
Il Museo del Bergamotto espone attrezzi, strumenti, documenti e immagini che raccontano la storia del lavoro e le caratteristiche del prezioso “Oro Verde di Calabria”, dalla coltivazione all’estrazione dell’inconfondibile essenza usata in profumeria, cosmesi e industria dolciaria.
Dalla prima macchina a manovella, invenzione dal reggino Barillà, alle odierne tecniche di distillazione e lavorazione operate dalle più importanti maison profumiere d’Europa e del mondo, il bergamotto si fa gustare con tutti e cinque i sensi.
Rubbettino
Nata come tipografia, l’attuale Casa Editrice Rubbettino racconta da più di cinquant’anni lo straordinario intreccio tra la Calabria, l’industria cartiera, gli autori locali e il mondo della cultura calabrese.
Il Museo Rubbettino “CARTA”, con sede a Soveria Mannelli, nel Reventino catanzarese, offre l’opportunità di conoscere la storia del libro in Calabria: dalla lavorazione della carta e delle materie prime a supporto della tipografia ai processi di stampa e rilegatura, fino alle più moderne tecniche di comunicazione, design e digitale.
Luogo di conferenze e seminari, il museo di famiglia offre anche un Parco d’Arte Contemporanea che si pone in dialogo con il mondo del libro in tutte le sue declinazioni.
Terme Caronte
Concludiamo il nostro viaggio nei musei d’impresa in Calabria con un tuffo al “Museum” delle Terme Caronte.
Inaugurato nel 2011, questo spazio rappresenta il primo museo d’impresa del settore termale. L’azienda di famiglia risale al 1716, quando il capostipite Gian Galeano Cataldi si mise in gioco nella gestione delle Terme di Lamezia, in provincia di Catanzaro, mettendo a frutto la ricchezza delle sorgenti termali naturali note sin dall’antichità.
Il percorso museale racconta la storia dell’impresa attraverso l’archivio familiare e una serie di teche allestite con oggetti d’epoca e attrezzature termali. In aggiunta, uno spazio dedicato all’Archeologia, Arte e Cultura Bizantina narra la tradizione termale del posto a partire dall’antichità a oggi, attraverso reperti e opere d’arte.
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