Una visita ai diapiri salini di Zinga

Paesaggi unici, natura straordinaria e geologia tutta da scoprire

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Sport e natura

Diapiri Salini di Zinga, Casabona - Regione Calabria

Hai presente l’ambientazione dei film western? Archi di pietra, canyon, distese aride, grandi uccelli che sorvolano curiosi e quell’atmosfera misteriosa, magica, che una natura selvaggia e solitaria riserva. 

C’è un posto in Calabria che ti farà fare un salto indietro nel tempo, ti catapulterà in questo scenario cinematografico e ti sorprenderà per le sue caratteristiche uniche. Unici sono i diapiri salini, rocce evaporitiche composte da salgemma, che hanno la loro origine in un evento geologico che risale a oltre cinque milioni di anni fa. Rocce di sale dalle forme spettacolari, che brillano al sole: è questo l’oro bianco di Casabona

Vuoi ammirare i diapiri da vicino? Ti serviranno scarpe comode ed equipaggiamento da trekking.

L’oro bianco di Casabona, i Diapiri di Zinga

Ci troviamo a Zinga, una piccola frazione del comune di Casabona, in provincia di Crotone, nell’entroterra del Marchesato. Zinga si affaccia sulla splendida Valle del Vitravo, affluente del fiume Neto, a circa 350 m sul livello del mare. Il tempo ha “scolpito” queste pareti di sale conferendogli forme sorprendenti. 

La loro genesi è antichissima. Queste rocce evaporitiche, infatti, si sono formate circa sei milioni di anni fa, durante l’evento geologico denominato Crisi di Salinità del Messiniano. In pratica, a causa del restringimento e della successiva chiusura dello Stretto di Gibilterra, il mare cominciò ad evaporare, sulle rocce della Calabria e della Sicilia si depositarono grossi quantitativi di sale. I diapiri sono definiti “custodi della storia del Mediterraneo”, in quanto hanno “intrappolato” al loro interno tracce antichissime del mare. Tracce preziosissime, che hanno permesso di risalire al grado di salinità e alla temperatura che aveva l’acqua sei milioni di anni fa. 

L’area dei diapiri di Casabona è riconosciuta dall’Istituto Superiore per la Protezione della Ricerca Ambientale, Geosito di Interesse Internazionale. Un luogo dal fascino senza tempo, che per le sue caratteristiche è stato scelto come set nel film Il brigante del regista neorealista Renato Castellani, presentato nel 1961 alla Mostra del Cinema di Venezia. I diapiri sono opere d’arte scolpite dalla natura, in cui il sale ha bucato l’argilla, è arrivato in superficie e splende con il suo bianco luminoso.

Diapiri Salini di Zinga, Casabona
© Diapiri Salini di Zinga, Casabona - Regione Calabria

Nei dintorni dei Diapiri di Zinga

Andare alla scoperta dei diapiri di Zinga è un’occasione per visitare un’area dall’incredibile bellezza in cui è ancora possibile stupirsi di fronte a una natura incontaminata. Il geosito di Zinga è ospitato in una Zona di Protezione Speciale che – come detto - è anche Sito di Interesse Comunitario (SIC) per le caratteristiche legate alla flora e alla fauna locale. 

Inoltrandoti nella Valle del Vitravo potrai ammirare arbusti di mirto, lentischi, piante di carciofo selvatico, coloratissimi fiori fucsia tipici di questa zona. Con un po’ di fortuna potrà capitarti di avvistare la rara cicogna nera che qui nidifica, in compagnia di falchi, poiane, ghiandaie. Ci sono associazioni che organizzano escursioni guidate, per essere sicuri di non perdersi gli angoli più ricchi e suggestivi. 

Durante la passeggiata sulle tracce dei diapiri, ti imbatterai nel rudere della caserma della Guardia di Finanza, che un tempo presidiava il territorio, sovrintendeva alle attività di estrazione del sale e controllava l’entrata della miniera di salgemma. I più intrepidi potranno coniugare l’escursione ai diapiri salini con il river trekking, seguendo il corso del fiume, lungo le gole del Vitravo, tra pareti in arenaria e meravigliosi canyon. 

Attraversare la valle a piedi è un’esperienza indimenticabile, perché tutt’intorno la natura regala uno spettacolo unico.

Diapiri Salini di Zinga, Casabona
© Diapiri Salini di Zinga, Casabona - Regione Calabria

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Ultimo aggiornamento: 22 mag 2025 12:47