Una giornata a Tiriolo, il borgo dei “Due Mari”

Tiriolo tra artigianato, leggende e panorami incantati
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Arte e Cultura

14 feb 2024 14:11

Sai che in Calabria esiste un punto di osservazione dal quale è possibile vedere i “Due Mari”, Ionio e Tirreno, insieme?

Questa stretta lingua di terra si trova sulla sommità del colle su cui sorge il centro storico di Tiriolo, borgo presilano dal fascino antico, in provincia di Catanzaro.

Lo storico Armin Woolf sostiene che questa sia l’antica terra dei Feaci (né Corfù né Ischia, come ipotizzato), il “locus amoenus” su cui regnava Alcinoo con la figlia Nausicaa, dove sbarcò Ulisse trovandovi ospitalità (xenìa).

Cosa vedere a Tiriolo

Che ci crediate o no, oggi Ulisse si trova al centro di Tiriolo, omaggiato dal monumento che negli anni ‘80 lo scultore Maurizio Carnevali realizzò nei pressi di Piazza Italia, il “salotto buono” del borgo.

Sulla piazza, spartiacque tra l’abitato odierno e il centro medievale, affacciano i caffè e gli edifici più importanti: Palazzo Alemanni, famoso per aver dato rifugio a Garibaldi, e a poca distanza la Chiesa Matrice Collegiata, a tre navate, dedicata alla Madonna della Neve.  

Palazzo Alemanni Tiriolo
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Tutto Corso Garibaldi è impreziosito dal granito lavorato di portali, finestre e balconi, che trovano il massimo splendore sulle facciate dei palazzotti nobiliari, tra i quali spiccano Palazzo De Filippis, casa natale del matematico e filosofo illuminista Vincenzo De Filippis, e Palazzo Schettini, coi caratteristici balconi bombati in ferro battuto

Inerpicandosi verso la sommità del centro storico scopriamo un intrico di vicoli e scorci panoramici che preannunciano la vista suggestiva sui “Due Mari”, peculiarità del borgo.

Infine, raggiungiamo la collina su cui sorgono i ruderi normanni del Castello Sant’Angelo, risalente all’anno Mille, quando Ugone di Falloc vi trasferì la popolazione. Grazie alla sua posizione strategica il Castello di Tiriolo svolse per tutto il Medioevo un ruolo centrale nella difesa dell’Istmo di Marcellinara.

Protagonista di importanti vicende storiche, la fortezza fu trasformata in carcere durante il Cinquecento, poi in residenza privata dal feudatario Giambattista Cigala (cui apparteneva anche l’omonimo palazzo), infine, distrutto dal terremoto del 1783. Gli scavi degli anni ’90 hanno portato alla luce diverse fasi e reperti interessanti.

 

Alcuni di questi sono esposti al Museo Archeologico Regionale “Gianmartino”, tappa imperdibile per gli amanti di storia e archeologia assieme all’omonima Area Archeologica, oggi splendidamente musealizzata.

Tra i reperti più importanti del museo, oltre a una preziosa tomba brettia, una tavoletta di bronzo recante il testo “Senatus consultus de Bacchanalibus”, datata 186 a.C. L’Area Archeologica di “Gianmartino” ospita invece un edificio monumentale di epoca brettia (IV-III secolo a.C.) in eccezionale stato di conservazione. 

Si apprezzano il corridoio colonnato su cui affacciano 4 ambienti caratterizzati da un ricco apparato decorativo: un mosaico con due delfini e un pesce, capitelli finemente decorati, muri intonacati e dipinti, reperti di fattura finissima, come le monete cartaginesi di bronzo e argento e numerose statuine femminili in terracotta.

Tiriolo area archeologica
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Cosa fare a Tiriolo

Tiriolo è il “paese dei vancàli, le stole tradizionali tessute a mano che un tempo coprivano le donne da capo a piedi e che, ancora oggi, rappresentano manufatti di pregio dell’artigianato calabrese

Veri e propri oggetti del desiderio, i vancàli di Tiriolo e i costumi tipici della tradizione calabrese, primo su tutti quello della pacchiàna (abito popolare femminile della festa e delle nozze), sono tra i pezzi più preziosi della collezione esposta al Museo del Costume Regionale, tra in luoghi imperdibili di Tiriolo.

Tiriolo costumi tipici
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Una dimostrazione di tessitura “live”, al pari di altre lavorazioni artigianali rappresentano una delle esperienze più interessanti da vivere in paese. Tra queste, si consiglia una tappa nella bottega-laboratorio di Tommaso Leone, piccolo scrigno di oggetti d’arte e strumenti di musica popolare, con particolare riguardo alla liuteria calabrese (lira e chitarra battente).

Infine, dopo aver assaggiato la cucina tipica presilana, che abbina felicemente mare e monti quali elementi identitari del territorio, ci si può concedere una bella escursione tra i boschi, da esplorare con un'uscita in trekking, mountainbike o a cavallo.

Tiriolo uliveti
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